Lodevole 
Dipartimento del Territorio
Sezione dello sviluppo territoriale
6500 Bellinzona
a.c. a. Dir. Riccardo De Gottardi

Lugano, 10 febbraio 2011

Procedura di consultazione: Piano di Utilizzazione Cantonale - Parco del Piano di Magadino

Egregio Dir. De Gottardi,
Egregi Signori,

Come associazione che rappresenta l’economia fondiaria ci permettiamo esprimerci nell’ambito della consultazione lanciata dal Dipartimento del Territorio sul Piano di Utilizzazione Cantonale - PUC del Piano di Magadino.

Senza entrare nel merito del catalogo degli obiettivi e della snocciolata delle misure previste, ci permettiamo di sostenere che la relativa scheda dato acquisito del Piano Direttore è stata interpretata con inaudita e non disinteressata generosità.
In pratica, indipendentemente dalle attuali destinazioni, tutto il compartonon edificabile viene inserito nel Piano d’Utilizzazione Cantonale e sottoposto a tutela congelandolo quindi senza un particolare progetto “pianificatorio”.
Non solo, fra le righe si intravvede anche la volontà di declassare terreni oggi edificabili allargando così in un futuro non molto lontano il perimetro della protezione.

A noi sembra che questo gigantesco piano di protezione sia sinceramente esagerato e che vada di conseguenza ridimensionato coinvolgendo nella sua ridefinizione anche le associazioni economiche e la collettività che - come sappiamo - sebbene sprovvista di specifici titoli di proprietà,  è in realtà “comproprietaria” di questo comparto al quale assicura importanti sostegni finanziari dopo averlo, e non va dimenticato, bonificato.

Il piano di utilizzazione in quanto tale, oltre ad assicurare il giusto bilanciamento fra frumento, “upupa” e posti di lavoro, dovrebbe garantire al comproprietario la godibilità del territorio. Uno svago popolare che non va contrabbandato con percorsi didattici e quant’altro.
Il parco, ridimensionato o meno, non appartiene ai pochi funzionari o ricercatori.
Appartiene, specialmente la sua parte più pregiata, semplicemente al cittadino.

Per quanto riguarda la gestione del Parco e dell’Ente la rappresentatività va allargata alla società civile ed all’economia: Industria, Commercio ed Agricoltura.

Inoltre va elaborato un piano finanziario calibrato sull’auspicata ridotta dimensione e che eviti il tracimare in pompose infrastrutture e materiali di sostegno. Se vogliamo, il carrozzone di turno che batte regolarmente sulla gestione corrente dell’ente pubblico.

Per quanto riguarda la copertura dei costi, non ci sembra molto avveduta la decisione di coinvolgere i Comuni inseriti nel comprensorio. Si introdurrebbe un principio pericoloso per altri parchi o zone di particolare pregio.

Per concludere la nostra associazione auspica che il piano venga considerevolmente ridotto e calibrato sulle zone sensibili dal profilo paesaggistico.
Questo nostro invito non si basa sulla volontà di assicurare ampliamenti delle zona edificabili, ampliamenti oggi già pressoché impossibili essendo le stesse ai confini di zone agricole e nelle fasce di rispetto delle zone protette dal profilo paesaggistico, ma semplicemente per evitare di rimanere incartati in uno strumento di blocco ( vedi infrastrutture di interesse cantonale e nazionale) e di totale sfiducia.

Da ultimo è bene ricordare che la parte meno pregiata, umida e poco soleggiata è stata nel tempo tolta al settore primario ( agricoltura) a favore di altre destinazioni che albergano lavoro e persone..
Operazione voluta dai proprietari che non hanno più avuto fiducia nel primario o meglio detto, nel loro settore.

La nostra associazione che rappresenta l’economia fondiaria si mette a disposizione per l’auspicato ridimensionamento del piano.

Vogliate gradire, Egregio Dir. De Gottardi, Egregi Signori, i sensi della nostra massima stima

 

Il Presidente Cantonale

Lic. rer. pol. Gianluigi Piazzini