La proposta di modifica del piano direttore è all’origine di importanti riserve e preoccupazioni, sia da parte della CATEF che – come deducibile dalla stampa – di altre associazioni ed enti.

Da parte nostra riteniamo in particolare che la presentazione, pur riconoscendo l’impegno profuso, sia stata troppo sintetica e nebulosa con particolare riferimento al dimensionamento ed all’allocazione su scala cantonale delle destinazioni funzionali afferenti al lavoro, allo svago, alla mobilità pubblica e privata, alla residenza, alle infrastrutture pubbliche e quant’altro.

La prova è la levata di scudi da parte dei Comuni, di alcuni partiti di Governo e delle associazioni economiche di riferimento.

Sulla base di questa considerazione la CATEF chiede perciò al Governo di predisporre una seconda consultazione dopo aver calibrato le prese di posizione pervenute dalle istituzioni più significative facendo emergere convergenze costruttive.

In gioco vi è lo sviluppo sostenibile per i prossimi 30 anni che non può venir affidato solo ad un pugno di volenterosi funzionari senza la condivisione ed il controllo da parte del mondo politico e di riflesso anche da parte della società civile.

A tal proposito la CATEF ritiene che le competenze a livello legislativo vadano rivisitate e se del caso modificate nell’intento di contenere la prevalenza del tecnico sul politico.

La CATEF si dichiara inoltre contraria all’istituzione di un piano cantonale per l’alloggio convenzionato che andrebbe ad aggiungersi alla pletora di altri piani che già ingessano il Paese.
Le direttive nazionali per il finanziamento degli enti di interesse pubblico sono più che sufficienti. Basta solo applicarle.

Per quanto concerne il disciplinamento della seconda residenza in zona lago, lo consideriamo un inutile doppione alla Lex Weber.

Per l’obbligo di costruire in considerazione della sua genesi, la sua applicazione va indirizzata prevalentemente in presenza di importanti complessi strategici, la cui edificazione è stata concordata con abbuoni edificatori fra ente pubblico e proprietari.

Per altre considerazioni vi rimandiamo al testo allegato.

Il Segretariato