Il tema del risparmio alloggio è stato affossato con la flebile speranza che qualcuno lo faccia riaffiorare in un futuro non troppo lontano. 
Si sapeva che solo il termine “proprietà” a qualcuno avrebbe fatto rizzare il pelo e che una seconda chiamata alle urne in pochi mesi per esprimersi sul medesimo tema avrebbe avuto effetti nefasti; una sconfitta di tal misura non l’avremmo però mai prospettata.
Intanto lo sforzo a sostegno di questa seconda iniziativa è statoimponente.
Cartellonistica ad effetto, sostegno di qualche parlamentare al tema ed alla campagna acquisti, dibattiti aperti e quant’altro.
Insomma si sentiva che la macchina dei proprietari svizzero-tedeschi aveva inserito le quattro trazioni.
Noi, come CATEF, abbiamo sostenuto anche questa seconda iniziativa per i motivi a voi noti e più volte ribaditi.
Crediamo nel risparmio-alloggio, crediamo nei giovani e siamo convinti che con qualche soldino in tasca si possa fronteggiare meglio un domani la mini stretta creditizia che si sta profilando.
Inoltre volevamo onorare la parola data diversi anni fa e rispettare il responso favorevole espresso pochi mesi prima dai Ticinesi su una proposta tutto sommato analoga.
Come si suol dire eravamo motivati anche se questa iniziativa dal profilo politico non ci convinceva visto che si obbligava i Cantoni ad introdurre nelle rispettive leggi cantonali la possibilità di un risparmio agevolato finalizzato all’acquisto delle propria residenza.
Obbligo che rappresenta pur sempre un pesante attacco alla sovranità cantonale ed indirettamente al federalismo.
Una accettazione avrebbe fra l’altro permesso alla sinistra che sogna di appiattire il Paese di forzare in futuro la sovranità fiscale dei Cantoni. 
Da questo profilo almeno si è portato a casa qualche cosa!
I Cantoni non si toccano.
I due motivi principali della “Beresina” sono stati quindi la nuova chiamata alle urne, una quasi missione impossibile dopo il primo responso negativo, e la messa in discussione per l’appunto della sovranità cantonale.
A questo proposito non è sfuggito l’atteggiamento più sfumato di alcuni partiti e di qualche parlamentare nei confronti di questa seconda iniziativa.
Insomma non tutti coloro che si erano schierati a favore sono usciti a piattello.

Ed ora torniamo all’associazione dei proprietari della svizzera tedesca che hanno promosso questa seconda iniziativa, quella che il popolo ha massacrato.
Sulla tempistica non si può muover loro nessun rimprovero.
La sequenza delle votazioni è infatti di competenza del Consiglio Federale.
Ma sull’uscita a piattello qualche rimprovero si può muovere.
Intanto per il fatto che hanno scippato il tema ai “Basilesi”, in pratica ad una loro sezione.
Nell’assicurazione fatta ai fiancheggiatori, come lo fu la CATEF, che con le buone o con le cattive avrebbero fatto abbassare la cresta, a scippo avvenuto, ai proprietari Basilesi.
Invece i Basilesi non solo raccolsero le firme necessarie ma forti della secolare “amicizia” che li lega ai Zurighesi decisero di far pagare lo scherzetto non facendo l’auspicato passo indietro.
D’altra parte ancora oggi non si è ben capito se era il Bankverein che aveva acquistato l’UBS o viceversa. Tanto per rendere l’idea del rapporto Reno/Limmat.
A dir poco quindi una strategia infantile e mal condotta.
E non è la prima volta.
Già con l’iniziativa “Alloggio in proprietà per tutti” ci fu una sconfitta clamorosa, ritenuto che il Ticino votò comunque controcorrente. Il peggio avvenne però quando i loro rappresentanti ebbero un atteggiamento di chiusura nell’ambito della revisione del diritto di locazione lasciando il Consiglio degli Stati e gli alleati con un palmo di naso.
Considerando anche quest’inutile forzatura il men’ che si possa dire è che non brillano in acume politico.
Noi siamo stati ai patti malgrado che le Sturmtruppen abbiano deciso di colonizzare il nostro territorio a suon di marenghi.
Anzi ci abbiamo messo la faccia!

Peccato che questa votazione metterà in pericolo a fine settembre l’iniziativa che permetterebbe alla terza età di chiedere l’esonero della tassazione sul valore locativo.
Quella per la quale saremmo stati disposti a rafforzare le trincee e a lucidare le spingarde!
Speriamo almeno che qualche controprogetto salvi capre e cavoli!
Non fosse il caso prepariamoci ad una probabile sconfitta a meno che i non più giovani, che rappresentano l’elettorato più diligente, decidessero in questo caso di pensare più a loro che al prossimo.

Gianluigi Piazzini