Gentili Signori,

Egregi Signori,

Cari Ospiti,

 

Abbiamo chiuso un altro anno con moderata soddisfazione dopo aver profuso molto impegno.

Ho utilizzato il termine “moderato”, piuttosto leggero, per sottolineare come a quanto promosso non abbia sempre corrisposto l’auspicata attenzione da parte di chi ci attornia ed il seguito sperato.

Non certo nel campo del diritto di locazione dove la consulenza offerta è eccellente come pure la nostra equilibrata presenza negli uffici di conciliazione.

Lì siamo al top!

Una consulenza non invadente, infatti non tracimiamo nel campo dei servizi immobiliari affidandoli ai professionisti del ramo malgrado ne avremmo la competenza, e soprattutto, ed è bene sempre ricordarlo, senza tassametro per i nostri soci.

Non siamo quindi una azienda in tuta mimetica pronta a succhiare servizi, ma un’associazione d’interessi che offre consulenza ai propri soci e che si preoccupa delle condizioni quadro che sostengono l’economia fondiaria e che rispettano la proprietà.

Anzi alla luce del nostro statuto la difesa delle condizioni quadro, se non preponderante, è equiparabile alla consulenza giuridica.

Pensiamo solo alla patrimoniale, alle stime, alle limitazioni alle valorizzazioni, all’asfissiante tela burocratica ed alla continua censura da parte di santoni a riposo trincerati dietro la convinzione “ho fatto tutto il possibile”.

Ed ora veniamo al sodo con il conforto che sul quanto fatto vi abbiamo già in parte informato su Economia Fondiaria.

 

Incominciamo con l’applicazione della Legge federale sulla pianificazione del territorio e l’implementazione della stessa nel Piano Direttore. 

Come ricorderete abbiamo partecipato alla consultazione ed evidenziato diverse criticità che ci hanno convinto di consigliare d’indire una seconda tornata per tener conto dei correttivi che i partecipanti di riferimento avevano auspicato.

Giusto sottolineare che facendo leva sulla predetta consultazione ci fu anche il tentativo di sdoganare alcune modifiche della Legge sullo sviluppo territoriale, la legge sulla pianificazione “nostrana”.

Il tutto in un clima da bonaccia cullati dalla brezza, meglio dall’affermazione, che non sarebbero state apportate riduzioni delle zone edificabili comunali malgrado il palese esubero sventolato qualche anno fa!

Noi qualche dubbio in merito l’abbiamo sempre avuto anche perché nei Grigioni ben 67 Comuni su 108 dovranno ridurre la loro superficie edificabile.

Va da sé che se si dovesse intervenire d’imperio nei nostri Comuni sconfessando così l’affermazione sventolata “del tutto a posto” saremmo in una situazione di dolo o di uno stupro virtuale.

Intanto cominciamo a rilevare che il cantiere è aperto e che i lavori sono appena iniziati.

È una nostra supposizione anche perché le informazioni sono quelle che sono, e l’interesse del politico e dei Comuni è piuttosto latitante.

Di sicuro sforeremo i termini per la presentazione del Piano Direttore a Berna (primavera 2019) con il rischio di ingripparci tutti quanti in un frettoloso recupero.

Pensiamo solo all’aggiornamento di tutti i piani regolatori comunali.

 

Ci siamo mossi, in occasione della consultazione anche nel parterre, inviando le nostre osservazioni a diverse organizzazioni nella speranza che si attivassero con speciale attenzione ai Comuni.

Ed il tornasole utilizzato per quest’ultimi è stato il disciplinamento proposto dal Dipartimento per le residenze secondarie esistenti, il cui scopo sarebbe di privilegiare il recupero di residenze primarie nell’esistente, dove si presume vi sia una concorrenza sfacciata fra la prima e la seconda residenza.

La solita “bufala” certificata da esperti di regime e che è semplicemente sfuggita ai Comuni od ai loro uffici tecnici.

Una ulteriore conferma di un certo loro tepore l’abbiamo ancora avuta dopo aver constatato che sulla possibilità di ricorso della associazioni ad hoc non si sono espressi.

Per noi la lista ufficiale riconosciuta dal Dipartimento Federale ed inserita nella legge cantonale basta ed avanza!

No alle associazioni di giornata come quelle del pipistrello blu o degli amici del gipeto.

Ed è qui che abbiamo capito che queste procedure sono considerate come formalità di risposta e nulla più!

Un invito a nozze per il team dei funzionari dipartimentali trincerati nel “ve l’avevamo detto”!

 

Al punto che sullo slancio il Governo ha pure messo in consultazione l’aggiornamento della Legge edilizia introducendo una novità procedurale.

La risposta tramite formulario che ovviamente inizia con la domanda tipo: ritieni necessario aggiornare la legge? Utilizza il riquadrino per favore!

Rispondendo affermativamente non si esce dal formulario e si certifica la necessità di modificare con la possibilità di pronunciarsi sulle proposte! Crociando il “no” ci si precluderebbe ogni possibilità di esprimersi con il rischio di non venire più interpellati in futuro.

Noi, come CATEF, abbiamo preferito l’allungo scritto motivando le nostre censure senza l’utilizzo del formulario malgrado che il servizio giuridico del Dipartimento ci abbia fatto capire che per loro ciò rappresentava un inutile lavoro di sintesi.

Hai capito!?

Certo che per certi servizi giuridici che già preferiscono ingolfare le istanze superiori per dedicarsi maggiormente allo studio di cavilli ed al tracciamento degli slalom giuridici il dover leggere dà un po’ fastidio.

Il mantra: non ingolfateci con ricorsi e balle varie, rivolgetevi direttamente al Tribunale Amministrativo Cantonale e lasciateci cavillare.

Ma in ogni caso anche per loro il volteggio senza rete ha qualche limite.

L’abbiamo visto con la LIA in attesa che il Tribunale Federale si esprima finalmente sulla tassa di collegamento che ricordo colpirà studenti e lavoratori.

Per finire il Dipartimento, sempre con il consenso del GOVERNO, ha lanciato una procedura d’aggiornamento del piano del risanamento dell’aria che fa perno sulla raccomandazione: occhio alla legna che genera polveri fini.

Tanto per finire in bellezza il tutto servito su un piatto guarnito da una serie di gallerie a tempistica generazionale.

Buco qua ed esco di là!

Quindi malgrado il nostro impegno non abbiamo sollevato molte preoccupazioni o attivato confronti.

Si preferisce attendere in beata contemplazione seduti sulla panchina!

Per poi svegliarsi a tempo scaduto denunciando la burocrazia soffocante.

 

Sempre rimanendo nelle condizioni quadro favorevoli ci siamo battuti sul fronte delle votazioni che abbiamo ritenuto favorevoli per la proprietà e nell’interesse generale del Paese.

L’ultima, quella sulla mini-riforma fiscale cantonale passata per il “rotto della cuffia”.

Ricordo, sebbene già datate, quelle a favore della tassazione delle eredità e quella sulla doppia canna del Gottardo!

Insomma ci siamo sempre impegnati tenendo presente l’interesse preponderante del Paese sapendo che la tenuta dello stesso orienta i valori e la manutenzione della sostanza privata e pubblica.

Un impegno che come detto speravamo suscitasse maggiore interesse e seguito, con la prontezza a limare se del caso le nostre prese di posizione qualora non reggessero il confronto.

Ma purtroppo non è stato il caso.

Ma una cosa è certa!

La nostra volontà di verifica rimane intatta! Lo spartiacque: Vero o falso!

Quello che il Paese dovrebbe chiedersi per non diventar preda della fobia dell’apparire a scapito del fare e della lungimiranza. Ancora più evidente in clima elettorale dove non sono i fatti che emergono ma il promettere a vanvera ed il presenzialismo di facciata.

Basta far passare i vari programmi elettorali quasi tutti sviluppati su 10 punti, quasi fossero comandamenti.

Si spara a salve in barba al diritto superiore sicuri che tanto nessuno si farà male.

Tutto quanto per dire che dopo le votazioni i programmi partitici finiscono per stabilizzare qualche tavolino traballante.

Il tutto, mi riferisco sempre alla competizione elettorale, accompagnato da giri di valzer e dal populismo mediatico.

Ma possiamo fare qualche cosa?

Intanto far capire che la festa è finita e che drenare il portafoglio d’altri non è la soluzione migliore quando poi un Paese non cresce e si culla nella beata certezza della decrescita felice.

Ma come si riesce?

Con la tabella dei dati fondamentali del Paese.

Una cartella clinica o un cruscotto a dipendenza del modello scelto.

Dati che spalmati nel tempo obbligherebbero ad una discussione improntata sulla realtà delle cose in barba all’eccezione marginale o alla sparata di giornata.

Con la situazione clinica in mano bisognerà fare politica (diagnosi e terapia), premiando lungimiranza e soprattutto calibrando le priorità.

Basta con la litania dei ricchi ed i poveri. 

Ben altre sono le contrapposizioni del domani!

Il senior e lo junior, l’impiego pubblico e quello privato, il talento e la mediocrità, l’altipiano e la pianura padana, cosa sappiamo e non sappiamo fare e via dicendo. Sorgerebbero piattaforme di confronto aperto delimitate dal recinto del “questo è ancora possibile”.

 

Cosa può fare la vostra associazione oltre che a difendere le condizioni quadro che sorreggono le vostre aspettative ed i vostri sacrifici partecipando a dibattiti, procedure di consultazioni e collaborando con le associazioni economiche di riferimento?

Semplice!

Sostenere i suoi soci impegnati politicamente.

In primo luogo appoggiando coloro che hanno già dimostrato impegno fattivo per la cosa pubblica ed in seconda battuta quelli che si dichiarano disponibili per una prima delega.

Il collante: nostri soci, esperienza, competenza ed impegno.

Così non scomodiamo collettivi e cellule, cordatine multicolori o sposalizi di comodo.

Giochiamo semplicemente in casa.

A proposito di politica, devo ringraziare i due soci del Consiglio Direttivo che lasciano dopo diverse legislature il Parlamento e meglio gli onorevoli Canepa e Pinoja.

Persone competenti, di buon credito e formidabili scout!

Anche se può risultare un termine desueto….. “persone per bene”.

A parte una nutrita pattuglia di soci in Gran Consiglio unico membro del CD rimane l’On. Omar Terraneo.

È quindi il nostro candidato di punta ed a navigati come voi non servono ulteriori raccomandazioni.

Per chiudere questo capitolo spero che il nostro Ministro delle Finanze e dell’Economia, la panetteria della pagnotta, abbia ad imbastire il famoso cruscotto per evitare pericolosi fuori giri o crolli di pressione!

Uno strumento di convergenza con arbitro unico: il popolo!

 

Ed ora ritorniamo sul campo che ci appassiona: l’economia fondiaria.

Valutabile in decine di miliardi, formidabile fonte di lavoro e cetaceo prediletto dell’erario.

Pilastro della solidarietà e della previdenza.

Intanto lasciatemi sottolineare le notevoli performance dell’investimento immobiliare che hanno sorretto in parte il sistema previdenziale.

Come pure l’aver assicurato una dotazione di qualità in unità abitative ed in superfici da adibire al lavoro ed al commercio.

A dire il vero, per molteplici motivi, abbiamo avuto una performance eccessiva che ha alimentato un esubero che sta generando uno sfitto preoccupante in tutte le regioni.

Nuclei, quartieri periferici, periferia estrema, zone turistiche e valli.

Oltre 4'000 unità per tutti i gusti!

Rispolverare termini come “tensione” od esempi limite sa perciò tanto di spogliatoio.

Per noi questo esubero preoccupa perché innesca una serrata competizione fra l’esistente e la recente produzione che ovviamente presenta lo sfitto maggiore.

Su questo argomento e sull’affitto a breve lascerò spazio alla nostra Segretaria cantonale.

 

Per finire qualche considerazione sulla vostra associazione.

Intanto abbiamo ancora finanze sane al punto di aver suscitato anche l’interesse da parte dell’erario.

Bella soddisfazione per i decenni di buon governo!

E qualche rammarico per le nostre manifestazioni da carmelitane scalze.

Con tutto il rispetto per un ordine che del prossimo ne fa la sua esistenza!

Ritornando alle finanze è giusto far presente che per i prossimi anni saremo confrontati con risultati meno brillanti anche se la nostra cambusa risulta ancora ben provvista.

 

Da ultimo ringrazio il Consiglio Direttivo per il supporto al sottoscritto ed alla Segretaria e per la costruttiva partecipazione nella condivisione dei temi.

Un saluto al nuovo membro del CD Avv. Padlina esperto di diritto amministrativo. Per noi un supporto notevole.

Un ringraziamento va alla Segretaria cantonale Avv. Galfetti che oltre a dirigere la segreteria supporta e sopporta il Presidente.

A tutto lo staff, rigorosamente femminile, un grazie convinto.

Per il futuro?

Mantenere l’alto grado della consulenza offerta ai nostri soci, confermare la nostra presenza qualitativa negli uffici di conciliazione e nelle istituzioni cantonali e federali, come pure nei consessi politici ed associativi.

Assicurare la copertura finanziaria facendo leva su nuovi soci e pubblicità mirate!

 

Tutto bene quindi.

Non proprio.

Non ce l’abbiamo fatta ad aggiornare il portale rendendolo più funzionale.

Forse ci siamo posti un obiettivo troppo alto e probabilmente abbiamo pagato lo scotto di non essere patrizi della Silicon Valley.

Ma niente paura.

Abbiamo rivisto il progetto e quanto prima passeremo alla fase realizzativa.

Per finire.

Il sottoscritto ed il Consiglio Direttivo si mettono ancora con convinzione a disposizione confidando nella vostra condivisione.

 

Ringrazio tutti voi per l’ascolto.