Controproposta del Consiglio Federale all'iniziativa popolare "sicurezza dell'alloggio per i pensionati".

La sostanza immobiliare apporta al fisco cantonale oltre 325 milioni.

Il Consiglio Direttivo della CATEF - l’Associazione ticinese dei proprietari immobiliari - nella sua riunione di ieri ha esaminato la controproposta del Consiglio Federale all’iniziativa popolare federale “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati” con la quale si postula di concedere al proprietario in età AVS la facoltà di chiedere l’esonero dall’imposizione del valore locativo rinunciando, in contropartita, alla deducibilità degli oneri ipotecari e assicurativi e delle spese di manutenzione che superassero fr. 4'000 annui (rimanendo invece integralmente deducibili le spese per le misure di risparmio energetico, per la protezione dell’ambiente e per la conservazione dei monumenti storici). 

Per la CATEF questa proposta, oltre che ad essere semplice e non imperativa, è rispettosa della terza età, la quale ha già pagato dazio alla comunità. 

Non la pensa così il Consiglio Federale che propone anch’esso l’abrogazione del valore locativo, ma per tutti i proprietari e a condizioni tali che si rivelano vessatorie per i proprietari della propria residenza. Fra queste è proposto di eliminare integralmente la deducibilità delle spese di manutenzione, ciò che potrebbe rivelarsi un segnale pessimo per l’artigianato. 

Particolarmente criticabile è poi il suggerimento rivolto ai Cantoni turistici come il nostro, di introdurre una tassazione speciale per le seconde residenze. 

Il Consiglio direttivo conferma pertanto il suo appoggio integrale all’iniziativa popolare. 

Nella medesima seduta ha pure preso atto che nel preventivo cantonale per il 2010 sono stati inseriti quasi 150 milioni di franchi derivanti dalle tasse di registro fondiario, dall’imposta sugli utili immobiliari e dall’imposta immobiliare cantonale per le persone giuridiche. 

Ciò, costituisce l’ennesima conferma che l’economia fondiaria e la proprietà immobiliare, oltre che a garantire lavoro, costituiscono uno dei cespiti più importanti per l’erario. 

Conferma pure la tesi più volte sostenuta, secondo cui, aggiungendo alle voci di cui sopra il formidabile indotto fiscalizzabile derivante dalla produzione di sostanza immobiliare e dalla manutenzione di quella esistente - come pure le imposte immobiliari comunali e balzelli vari - l’apporto all’erario cantonale, supera i 325 milioni

Da ultimo il Consiglio Direttivo si dichiara preoccupato per il ritardo che si registra nella progettazione e nella realizzazione delle grandi opere, incartate in eccessivi garantismi e sempre più esposte al calendario nazionale, con conseguente decurtazione dei sussidi preventivati. 

Lugano, 13 novembre 2009