Il Consiglio direttivo della Camera Ticinese dell’Economia Fondiaria (CATEF), l’associazione che da 50 anni difende i proprietari immobiliari ticinesi, dichiara il suo pieno appoggio ai ricorrenti contro il piano di utilizzazione cantonale dei paesaggi con edifici ed impianti protetti. Ricorda che in più occasioni la CATEF aveva reso attenti al pericolo che una parte riqualificabile della sostanza al piano andasse persa, pericolo che si è poi attualizzato. Ritiene inoltre che in considerazione dell’elevato interesse, l’opinione pubblica meriti di essere informata sui contenuti essenziali del ricorso cautelativo inoltrato dal Dipartimento Federale.

La CATEF ha fatto pervenire le sue considerazioni sul piano energetico ai competenti Dipartimenti ed è giunta alla conclusione che l’esercizio vada rifatto tenendo anche presente la grande potenzialità del risparmio e del progresso tecnico.
Inoltre l’obiettivo della copertura dell’approvvigionamento non può legittimare la volontà di esplorare le diverse opportunità di produzione di scarso ritorno e poco perseguibili con un territorio ridotto come il nostro; neppure può confermare il campo operativo della nostra azienda elettrica cantonale.
L’auspicio è che si possa in  futuro focalizzare obiettivi fattibili a livello tecnico, con resa economica sostenibile ed archi temporali difendibili tenendo presente l’”accettanza” politica e la conformità con la politica nazionale.
La CATEF, tenendo presente il dispendio energetico della sostanza immobiliare e del suo arredo ha chiesto al Dipartimento di venire coinvolta nella concretizzazione di una strategia di rinnovamento della sostanza immobiliare che, con particolare riferimento agli immobili d’appartamenti ed agli immobili aziendali, sia commisurata e condivisa.
Il Consiglio Direttivo dà atto al Dipartimento di avere elaborato un documento molto interessante e completo, che sicuramente rappresenta la base di partenza per la definizione di una strategia fattibile e condivisa con le associazioni economiche di riferimento.

Il Governo ha pubblicato il preventivo 2011. Lo stesso conferma il risultato negativo della gestione corrente che, dopo gli ammortamenti amministrativi, è cifrabile in ca. 133 milioni. Questo risultato non concorre di certo al finanziamento degli investimenti e non alleggerisce il debito pubblico.
Il risultato globale certifica che l’aumento delle uscite non è ancora sotto controllo.
Va inoltre sottolineato che la solida tenuta dell’economia ha permesso di salvaguardare l’ottimo grado di socialità, anche se comunque in futuro non si potrà fare a meno di una maggiore disciplina nel gestire le risorse affidate. In altre parole, l’adozione di misure per frenare l’indebitamento e la focalizzazione delle priorità per il Paese abbandonando le inutili forzature emotive.
Dal preventivo 2011 emerge che l’economia fondiaria ed il suo mercato garantiscono all’erario cantonale ca. Fr. 175 mio (tassa sigli utili immobiliari, tasse di registro e imposta immobiliare delle persone giuridiche) senza calcolare l’indotto fiscale rappresentato dalle costruzioni e dalla loro manutenzione (artigiani e materiali), l’imposizione sul reddito della sostanza immobiliare e della sostanza stessa (il 65% della sostanza dei ticinesi è nel mattone).
Senza dimenticare il contributo a livello comunale!
L’economia fondiaria conferma quindi la sua forza contrattuale cifrabile in un terzo di miliardo garantendo nel contempo lavoro per migliaia di artigiani.

Lugano, 10 novembre 2010