Il consiglio direttivo della CATEF, l’associazione ticinesi dei proprietari di stabili, ha preso atto del decreto legislativo urgente concernente il programma di risanamento finanziario, denominato Roadmap 2013-2014 emanato dal Gran Consiglio. 
Con lo stesso ci si prefigge di conseguire il pareggio di bilancio con l’esercizio 2015 ed a tal fine, oltre che a raccogliere le necessarie basi conoscitive, promuove la verifica dell’intero apparato statale alla ricerca di inefficienze, di mandati “esteriorizzabili”, di meccanismi di rigore per il suo finanziamento, di condizionamenti legislativi e quant’altro per poi proporre un piano d’azionedi risanamento e di rientro nelle cifre nere.
Oltre alla verifica ed all’introduzione di strumenti di controllo e di guida, il decreto cita anche l’analisi delle entrate fiscali per comprendere i margini, in modo particolare nell’ambito dell’aggiornamento delle stime immobiliari,per eventuali recuperi di introiti.
Trova così conferma l’intenzione o la speranzosa prontezza ad aumentare la pressione fiscale sull’economia fondiaria e sulla sostanza immobiliare cercando qualche spiraglio per aggirare i meccanismi fissati nella legge e nell’ordinanza di applicazione.
Ricordiamo che l’impianto legislativo in vigore si regge sulla “prudenzialità”e sulla schematicità e prende come riferimento la dottrina degli estimatori cantonali svizzeri.
È bene inoltre ricordare che il cambiamento di sistema fu accompagnato dall’impegno del Parlamento di non approfittare del cambiamento per maggiorare le stime, considerate nella loro totalità, raccogliendo così il suggerimento espresso dal Governo.
Totalità che in pochi anni ha comunque conosciuto un aumento di alcuni miliardi.
Il Consiglio Direttivo si dichiara fermamente contrario ad una fiscalizzazione maggiore della proprietà immobiliare che direttamente ed indirettamente già fornisce un apporto al finanziamento dell’azienda statale cifrabile in centinaia di milioni e che nei prossimi anni conoscerà una molto probabile minusvalenza dettata dal maggior costo del denaro, dall’applicazione classica della dottrina nell’elargizione dei prestiti ipotecari, dalla crisi strutturale che già si intravvede e non da ultimo dall’applicazione dell’ iniziativa sulle residenze secondarie.
A tal proposito il Consiglio Direttivo della CATEF prende atto dell’intelligente opera di sensibilizzazione del Governo all’intenzione di quei Comuni che oggi risultano congelati dall’applicazione ponte in attesa della legge prevista ad inizio 2014.
L’apporto di consulenza, di trasparenza e la messa a disposizione dei dati necessari sarà di grosso sollievo per i Comuni, in valle ed in zona laghi, che sono rimasti impigliati e che dal 2013 conosceranno una sorta di blocco edilizio.
Sempre rimanendo nel tema si chiede di rinunciare ad un eventuale esamedi misure coercitive, anche di natura fiscale, tese a costringere i proprietari di appartamenti di vacanza a mettere gli stessi in locazione parziale.

Lugano, 2 gennaio 2013