Audizione del 19 gennaio 2023 alle ore 9.30 a Bellinzona in merito all'iniziativa generica n. 720 del 25.9.2021 di Roberta Soldati.


L'atto parlamentare in oggetto propone due facili misure alternative per risolvere una situazione effettivamente problematica. A noi vanno bene entrambe le misure proposte, non per partito preso ma perché sono nell'interesse della collettività, inquilini in assistenza compresi.

1) Problema attuale

Le persone in assistenza hanno evidentemente in primo luogo problemi economici. Esse riescono a fare fronte alle spese dell'alloggio grazie ai soldi che Bellinzona anticipa loro espressamente a tal titolo e che però gli assistiti non sempre riversano ai loro locatori, preferendo destinarli ad altro.

Capita poi che ai problemi economici se ne aggiungano anche altri di altro tipo (di natura psicologica, di dipendenza ecc.), sicché il rischio di danni, disturbi, litigi e comportamenti contrari al contratto sono senz'altro superiori. Si tratta insomma di una categoria un po' a rischio, per i vicini, e per i locatori.

I rischi che si assume il proprietario:

A livello finanziario, se l'inquilino non versa la pigione o le spese, e questo anche per un periodo prolungato (sino alla sua effettiva espulsione e alla rilocazione dell'ente locato), se abbandona l'abitazione fuori contratto perché di moto proprio ha trovato un altro alloggio che meglio gli aggrada, se danneggia anche pesantemente l'appartamento o lo stabile, se origina spese legali o giudiziarie, nessuno rimborserà il locatore per queste perdite! Anche un'eventuale garanzia sarà nettamente insufficiente. Visto anche il breve periodo di prescrizione (di soli 5 anni per le pigioni e le spese) è anche pressoché teorico pensare che nello spazio di soli 5 anni possa ritornare a migliore fortuna per potere poi rimborsare quanto dovuto, al locatore e ai probabili altri creditori.

Problemi di convivenza con i vicini perché disturbano.

Succede così che i proprietari così delusi da queste esperienze negative, nella migliore delle ipotesi non offrono più l'alloggio a persone in assistenza, o addirittura vendono la loro proprietà. Potete credermi, sono casi frequenti!

Le amministrazioni immobiliari, che hanno maggiore esperienza, ovviano al problema accettando persone in assistenza solo se il funzionario che segue il singolo candidato è d'accordo di versare direttamente al locatore la pigione, o addirittura lo garantisce per iscritto, prima ancora della firma del contratto.

I rischi dell'inquilino:

Se non paga correttamente, dovrà abbandonare la casa dopo una procedura di espulsione per mancato pagamento che può anche essere travagliata, e avrà sicuramente più difficoltà a trovare una nuova sistemazione, anche perché la situazione debitoria ed esecutiva saranno ulteriormente peggiorati.

Globalmente, i comportamenti poco virtuosi dei loro "colleghi" danneggiano tutta la categoria degli inquilini in assistenza, perché essi diminuiscono la disponibilità dei locatori. Anche un comportamento poco elastico del funzionario incaricato contribuirà alla riduzione delle possibilità a loro disposizione.

Anche questo è un risultato molto pregiudizievole per la collettività: vi sono sufficienti alloggi disponibili ma non sempre vengono offerti perché i rischi sono ritenuti eccessivi.

Attualmente esiste solo un piccolo spiraglio per contenere la situazione ed è dato dalla possibilità che il cantone versi direttamente le pigioni al locatore se l'assistito si dimostra incapace di utilizzare le prestazioni che gli sono assegnate in modo conforme alla loro finalità. (art. 26 I LASS).

Purtroppo questo spiraglio non è sufficiente perché di fatto l'esperienza dimostra che questo articolo viene applicato in maniera molto diversa da funzionario e funzionario tanto che diverse amministrazioni mi hanno confermato che loro sono disposti ad offrire l'appartamento a persone in assistenza solo se seguite da un certo funzionario che si sa verserà direttamente la pigione, oppure se ricevono una dichiarazione scritta secondo cui la pigione verrà versata direttamente a loro e non all'assistito.

Vedete quindi come una soluzione insoddisfacente possa col tempo creare problemi sempre crescenti per tutti: non da ultimo agli inquilini che non trovano alloggi e allo Stato che magari deve pagare di più perché la scelta di alloggi disponibili si restringe.


2) Qual è l'obiettivo

Trovare un correttivo che riduca i possibili problemi fra le parti locatrice e conduttrice nel loro reciproco interesse.


3) cosa propone l'atto parlamentare

 

Due possibilità:

- che analogamente a quanto avviene per l'assicurazione malattia obbligatoria, l'importo destinato a pigione e spese venga versato direttamente al locatore invece che all'assistito

- che tale versamento venga versato direttamente al locatore, se l'assistito è in mora nel pagamento di un mese o se abbia a proprio carico dei PE.

Entrambe le varianti trovano il nostro pieno appoggio:

- la prima

  • introduce un parallelismo con il versamento della cassa malati che era a suo tempo stato introdotto proprio per meglio tutelare le persone in assistenza, che in caso di mancato pagamento dei premi sarebbero altrimenti stati esclusi dalle prestazioni.
  • Tiene giustamente conto del fatto che il versamento diretto, oltre che a non disturbare più del tanto l'assistito, gli facilita in maniera sostanziale la permanenza nel suo alloggio.
  • Si sgravano sia le autorità giudiziarie ed esecutive (confrontate con meno dossiers), sia i funzionari del IASS che avranno procedure alleggerite perché non dovranno fare queste valutazioni individualizzate

- la seconda

  • tranquillizza i proprietari nel senso che il rischio sarebbe sensibilmente inferiore ad oggi. Il versamento diretto decorre in caso di mora nel mancato pagamento della pigione o di PE mentre ora a dipendenza delle persone interessate, i tempi possono prolungarsi, con debiti molto importanti
  • È rispettosa degli assistiti perché se riversano correttamente i soldi ricevuti a tale scopo, non incorrono in problemi. In caso contrario, specie se hanno difficoltà con la contabilità, il versamento diretto da parte dello Stato per garantire il bisogno fondamentale dell'alloggio può essere un'importante e benvenuta facilitazione.
  • Per fare esperienza e imparare a gestire i propri soldi ci sono tante altre bollette e fatture, per questioni molto meno importanti rispetto al tetto sopra la testa.
  • È una soluzione rispettosa anche dei proprietari, perché spesso, chi offre degli alloggi a queste persone, lo fa anche per altruismo e per aiutare e non devono essere puniti doppiamente, sia come proprietari di casa che come contribuenti che hanno pagato inutilmente delle tasse.
  • Si sgravano sia le autorità giudiziarie ed esecutive, sia i funzionari del IASS
  • Si crea finalmente chiarezza: si unifica la prassi trattando tutti alla stessa maniera, senza lasciare che sia il funzionario che determini - di fatto - se l'assistito avrà o meno la possibilità di entrare in un determinato alloggio e se il locatore sarà danneggiato più o meno gravemente.


4) Conclusione

Si tratta di trovare una soluzione equilibrata e dignitosa per tutti:

- per i locatori che hanno investito e non vogliono uscire penalizzati dalla locazione delle

loro proprietà a persone più fragili

- per i contribuenti, che confidano che i loro soldi versati alle tasse vengano spesi al meglio: ciò non è il caso se l'assistito li sperpera per motivi suoi e ciò origina inutilmente nuove spese giudiziarie e amministrative

- per gli assistiti che vorrebbero potere usufruire di un'ampia scelta di possibili alloggi e di buoni rapporti con i locatori ed essere nel contempo correttamente responsabilizzati: chi agisce bene è premiato, chi meno non è punito ma la situazione viene a cambiarsi e farà esperienza solo con le altre fatture.

- Le garanzie offerte dall'iniziativa in oggetto offrono una soluzione duratura e sicura: il locatore quando analizza le candidature degli interessati si premura di sapere dove lavorano, l'entità e il tipo delle loro entrate finanziarie; se queste non lo soddisfano sarà molto difficile che siano disposti a locarlo.

- Si tratta di trovare oggi una soluzione che abbia effetti anche a medio-lungo termine: lo sfitto si sta riducendo in maniera sorprendente: l'arrivo dei cittadini ucraini, un elevato aumento del numero degli asilanti, un'accresciuta e inaspettata immigrazione hanno modificato in maniera sorprendente la situazione. Le 2 proposte offrono delle valide soluzioni per garantire che gli alloggi continuino ad esse offerti anche alle persone più fragili.