Da Economia Fondiaria no. 5/2021

Intanto ci scusiamo per il ritardo della pubblicazione. Ciò è dovuto al tempo che abbiamo dovuto dedicare a contrastare l’iniziativa della sinistra sul formulario e all’organizzazione della nostra assemblea. Non da ultimo volevamo anche attendere l’esito della votazione… Insomma in conclusione, un settembre caldo e vacanze estive bruciate!
Il Consiglio Federale ha recentemente vidimato l’accertamento della popolazione permanente a fine 2020 cifrandola in 8'670'300 abitanti, per il Ticino in 350'986!
Per quanto ci riguarda abbiamo perso circa 3400 residenti in circa 5 anni. Ma ciò è risputo.
Dato che questo rilevamento serve anche per la ripartizione dei 200 seggi del Consiglio Nazionale, la cui votazione avverrà nell’autunno del 2023, il Consiglio Federale ha pure pubblicato l’ordinanza di riferimento dalla quale risulta che Basile Città dovrà cedere un seggio al Canton Zurigo. Un braccio di ferro in famiglia, per cui cavoli loro.
Certo resta aperta la questione secolare della contrapposizione “città – campagna” che è stata riportata al centro della questione politica!
Noi avremo ancora i nostri 8 deputati anche se con la nostra decrescita dovremo stare in campana.
Non oggi ma domani, anche se qualcuno già paventa fra pochi decenni la perdita di due deputati.
E per fortuna che abbiamo ancora la maggioranza dei cantoni per talune votazioni che a certi evergreen non piace affatto, soprattutto quando le loro istanze non vengono accolte.
È l’ultimo baluardo del federalismo.
Ritornando al censimento, la banana dell’altopiano ed alcuni agglomerati hanno sempre più in mano il paese.
Del resto si sapeva già!

Il valore locativo è ancora al centro della discussione. Come si sa il Consiglio Federale si è dichiarato favorevole al cambiamento del sistema ma con alcune condizioni. Intanto è opportuno ricordare che la Commissione Economia e Tributi aveva proposto l’abolizione del valore locativo e di tutte le detrazioni solo per la residenza primaria. Ritornando al Consiglio Federale, sebbene abbia tassato il cambiamento del sistema come non prioritario, risulta categorico il rifiuto di assoggettare solo la residenza primaria invocando la parità di trattamento e la giurisprudenza applicabile.
Che è poi la sua condizione principale!
A questo punto è anche lecito supporre che il Consiglio Federale voglia guadagnar tempo in attesa dell’aumento dei tassi ipotecari. Esistono infatti proiezioni che cifrano una perdita per l’erario di 1,7 mia. con un interesse dell’1,5 % mentre la stessa si ridurrebbe ad un centinaio di milioni con un tasso del 3,5%.
Inutile dire che senza il valore locativo per la residenza secondaria, nei Cantoni Turistici, compreso il nostro, la simpatia per l’abolizione vacilla!
Fra chi osteggia l’abolizione del valore locativo vi è anche il sistema bancario che perde un argomento di vendita.
“Indebitati che paghi meno imposte”
Resta per il momento poco chiara la strategia della Commissione a meno che l’abbia fatto apposta per “venirne ad una” correndo ovviamente qualche rischio.
Rischio che è stato infatti superato di stretta misura al Consiglio agli Stati dopo una serrata ed animata discussione. Forse il Consiglio non se l’è sentita di andar contro alla sua commissione anche se ha inserito parzialmente la facoltà di detrarre gli interessi ipotecari.
Sta di fatto che la sinistra si è schierata contro l’abolizione per cui il referendum è già assicurato.
Ora toccherà al Nazionale.
Prima la sua commissione e poi dibattito in aula.

A proposito di valore locativo, contro l’iniziativa parlamentare dell’On. Pamini e “confirmatari” che proponeva una limitazione cantonale del valore locativo in funzione della forza contrattuale del singolo (30% massimo delle sue entrate in contanti), accettata dal Gran Consiglio, è stato inoltrato un ricorso.
Infatti due deputati della sinistra, il sindacalista Ghisletta ed il professor emerito hanno inoltrato ricorso al Tribunale Federale invocando la parità di trattamento fra i contribuenti, fra proprietari e inquilini e l’insufficiente base legale.
Va comunque per correttezza sottolineato che il ricorso fu già preannunciato nel corso dei lavori parlamentari.
Affaire à suivre.

È con piacere che diamo il benvenuto ad UNIA nella stretta cerchia degli investitori professionali. Si dice che possegga un tesoretto di quasi un miliardo, fra l’altro ben gestito e spalmato su tutte le classi d’investimento compreso ovviamente quello immobiliare. Si parla di qualche migliaia di appartamenti di cui qualche decina qui in Ticino.
Insomma una sorta di camaleontica presenza.
Da una parte si addita e si denuncia dall’altra si incassa.
Ma in fondo è un attestato all’investimento nella carta e nel mattone e cosa si vuole di più!
E poi avere un socio “virtuale” non è da tutti i giorni.

Poco interesse suscita la redistribuzione fra Cantoni ricchi e quelli considerati deboli. Eppure è un meccanismo importante che tramite un modello abbastanza sofisticato provvede a prelevare risorse dai Cantoni più forti indirizzandole a quelli con minore forza contrattuale.
Una sorta di compensazione, un po’ come quella che abbiamo fra Comuni.
Per la cronaca su 26 cantoni solo 6 tirano il carro mentre 20 sono sullo stesso a cavalcioni o sdraiati.
Il Cantone che versa di più, ben 2594 franchi per abitante, è il Cantone di Zugo, mentre quello che riceve di più è il Canton Vallese, con 2297 franchi per abitante, tallonato però a fari spenti dal Jura con 2193 franchi.
Il nostro Cantone, fino a qualche anno fa nel drappello dei “donatori” è scivolato in quello dei debolucci, portando a casa 196 franchi per abitante.
Una miseria visto l’aria che tira.
Questi meccanismi di compensazione o di perequazione sono poco considerati dal profilo della redistribuzione mentre invece andrebbero considerati nella dinamica generale.
Chi dà e chi riceve!
La ridistribuzione della ricchezza, diciamola così, passa da innumerevoli canali.
Dall’imposizione con aliquote progressive dei redditi, del lavoro o del capitale, fino alla doppia imposizione delle società giuridiche senza dimenticare l’imposta preventiva anche se quest’ultima ha perso parecchio mordente.
Senza dimenticare la disponibilità di un’eccellente infrastruttura.
Ed è chiaro che se fra chi tira la volata qualcuno volasse alle transenne il processo andrebbe adeguato.
Pensiamo alla transumanza di qualche contribuente stellare che fa gola a tutti coloro che ci circondano.
A parte il dover rivedere i calcoli vi è il rischio anche che volino poi gli stracci.

Non possiamo celare una certa soddisfazione nell’aver condotto in porto una campagna abbastanza difficile contro la proposta dell’intesa della sinistra, che oltre che al condominio rossoverde rimorchia da tempo associazioni tematiche ed il gruppo compatto dei sindacati, di rendere obbligatorio il formulario per ogni nuovo contratto di locazione con una pletora di dati sensibili.
Era una inutile provocazione ed una dichiarazione di sfiducia nei confronti del nostro Esecutivo ed uno sgarbo al Parlamento.
Il nostro approccio è stato serio, iniziato con la focalizzazione e la padronanza degli argomenti per poi passare a modulare la campagna che si è rilevata faticosa anche se, a bocce ferme, ripagante.
Pur contando sull’appoggio delle associazioni economiche, che come sappiamo sono per una burocrazia snella e non soffocante, senza dimenticare l’azione fiancheggiatrice della SVIT, abbiamo scelto di scendere in campo da soli.
Ci abbiamo quindi messo la faccia senza comitati particolari.
Noi contro loro!
La campagna ci ha permesso di capire la forza dei media elettronici e la necessità di variare il passo ed essere reattivi.
Insomma abbiamo imparato molte cose che ci verranno buone in altre occasione.
Pensiamo solo al fuoco di sbarramento contro il paventato aumento delle stime per finanziare il piano di rilancio farcito di rivendicazioni e di deboli proposte “costruttive”.
Un piano maldestro che già la sinistra declassa a piattaforma di discussione.
Prima la pomposa presentazione e poi l’accensione di qualche fumogeno. Per quanto ci riguarda un autentico autogol.
Finanziare quasi la metà del programma di oltre 200 milioni all’anno con l’aumento delle stime è a dir poco temerario.
Da ultimo lasciateci dire che ci meritiamo un applauso interno.
Lo sparuto gruppo ha lavorato bene anche se talvolta qualche nervosismo è serpeggiato qua e là.
Una solida lezione che ci ha in tutti i casi irrobustiti.
La prossima volta piazzeremo di certo meglio i fari e le postazioni.
E poi un grazie a tutti voi.
Uno schieramento a testuggine che ci ha inorgoglito.
E poi per dirla tutta senza di voi non saremmo stati capaci di girare l’angolo.

Quindi un GRAZIE a tutti.

Il Presidente Cantonale
Lic.rer.pol. Gianluigi Piazzini