Care delegate,
Cari delegati,
Cari Ospiti,
Quando un presidente si confronta con la relazione annuale in genere fatica a carburare.
Intanto perché o bene o male ha tenuto informato i propri aderenti con la rivista dell’associazione e parallelamente si è sentito portar via la sabbia sotto i piedi dalla cronaca quotidiana.
Ed allora cosa fa?
Spolvera la classica scaletta che prevede: saluto agli ospiti, il fatto saliente, i cantieri aperti e finale, se possibile, leggermente spumeggiante.
Saluto quindi i nostri graditi ospiti, la “Paradensturm” dell’economia ed i deputati Farinelli, Gianini e Regazzi come tutti i membri del gran Consiglio qui presenti.
Non sto ad elencare tutti anche perché potremo far leva sulla copertura fotografica garantita da un capace professionista.
Le foto rendono molto di più di un elenco frettoloso.
Bene, l’avvio motori è stato superato!
Ed ora veniamo al piatto forte: le votazioni! L’esito non è stato così burrascoso come si pensava. Certo qualche giro di valzer si è tramutato in pestoni fuori onda e gli effetti si vedranno alle prossime votazioni.
L’asse rosso-verde con il classico collettivo, compresa l’associazione degli inquilini, si è sciolto con la convinzione che sarebbe stato meglio correre da soli!
A livello nazionale gli eletti e l’eletta riflettono le forze che si sono palesate a livello cantonale.
Noi come CATEF siamo stati ai patti nell’ambito borghese.
Per quanto riguarda la compagine possiamo dire che il Ticino è ben rappresentato.
Mi piace sottolineare, come “liberalconservatore” in tuta azzurra, il giovane duo del PLR, competente e di collaudata scuola, Farinelli e Gianini, fra l’altro nostro ospite e l’exploit di Regazzi, nostro socio da anni.
A Berna gli avevano steso uno zerbino su un tombino di notevole quadratura.
Sto parlando dell’USAM, la holding, scusatemi il termine, delle camere di commercio cantonali.
Solo che questi Signori si sono dimenticati della lunga esperienza politica ed operativa e del profilo di cacciatore abituato al colpo secco.
Così non si rovina la selvaggina.
Per farla breve nel tombino sono finiti gli altri.
Per quanto riguarda le recenti elezioni comunali, di per sé fuori dall’arco temporale, è stato premiato chi si è impegnato a favore della comunità.
Tutto bene quindi?
Non troppo se consideriamo la politica karaoke (un mix di presenzialismo e di presentismo condito con qualche domanda trabocchetto tipo “quanti sono i tre castelli di Bellinzona?”
Non sono ovviamente mancate le liste affettive e di fantasia.
Viva lui ed amo il mio filare!
Non sono neppure mancati i risorti, i “multigiacca” e gli oracoli a pensione anticipata.
Tutti ormai che fan parte della politica spettacolo.
Finita la tornata è ora importante che le forze economiche si organizzino meglio. Padronanza dei temi e dell’evidenza dei fatti come pure l’utilizzo di termini accessibili.
Il populismo impera? Ma dov’è l’élite?
Ed ora alla nostra attività e preoccupazioni. Incominciamo con quest’ultime partendo dalla nostra realtà! Siamo un Cantone sul crinale dopo aver succhiato tutti i chiodi possibili. Imperano rivendicazioni e diritti indipendentemente dalla loro copertura finanziaria e fattibilità. Il motto? Ci penserà qualche santo! Ci si copre con i declamati valori aggiunti, con la preoccupazione della fuga di cervelli, con il coefficiente GINI, con tagli e tagliuzzi vari e via dicendo.
Il classico dico rotto che non impegna!
Il nostro problema? Ci rifiutiamo di fare un passo indietro per riprender slancio.
Al tutto aggiungiamo il fatto che agiamo come una repubblica a sé mentre a livello svizzero si stanno confrontando a suon di tabelle e di confronti!
Nella battaglia di posizionamento non ci siamo più!
Siamo fuori dal radar.
Quindi la nostra preoccupazione principale, alla quale possiamo aggiungere per buona pesa anche quella della denatalità, è la tenuta del paese.
La sostanza del resto riflette il suo andamento e le sue ambizioni.
E se va male, oltre che a sorbirsi della minusvalenza, bisognerà difenderla maggiormente dagli artigli della gestione pubblica sempre pronta a succhiarla!
A questo punto è giusto anche ammettere che non è facile gestire il cambiamento epocale oltretutto impietoso con le sue accelerazioni.
Pensiamo solo alla intelligenza artificiale che modificherà il mondo del lavoro e della consulenza!
Ed ora veniamo al grappolo delle preoccupazioni che investono l’economia fondiaria.
Un’economia considerata da serie B ma che rappresenta pur sempre uno dei pilastri dell’economia politica.
Fonte di reddito e di lavoro, rifugio per il risparmio singolo e collettivo.
La prima preoccupazione è la presenza dei chierici e dei funzionari, in pensione e non!
Una pletora di menti aperte alle denunce ma poco pronte a proporre e tradurre.
Del resto se vi è un problema si risponde con il classico tavolo di lavoro farcito di funzionari, ex-funzionari ed allargato alle istituzioni cosiddette sensibili.
In genere il tutto si conclude con assoluzioni e raccomandazioni varie!
Partendo dalla prevalenza del tecnico sul politico, con l’avallo in genere, ed è corretto dirlo, del popolo, possiamo planare sulla realtà pianificatoria.
Per quella politica stendiamo un velo pietoso benché esista una apposita legge che ha in pratica delegittimato il parlamento.
Limitiamoci perciò al territorio!
La CATEF, a suo tempo, era fortemente contraria alla nuova legge sulla pianificazione del territorio. Essenzialmente per due motivi: la perdita della autonomia comunale e la mannaia del dichiarato sovradimensionamento delle zone edificabili.
Si affermava infatti che in Ticino le zone edificabili avrebbero potuto contenere il raddoppio della popolazione residente!
Restammo praticamente soli con gli impresari costruttori.
E l’esito della votazione è stato chiaro!
Hanno giocato contro anche gli illuminati, la congrega dei tecnici e l’alleanza di diversi sindaci.
Per tutti finalmente una possibilità per arginare la dilagante bruttezza e banalità!
La realtà è oggi sotto gli occhi di tutti!
Non è cambiato nulla e gli esecutivi comunali sono in parte nel pantano.
In autunno saremo in grado di fare il primo punto della situazione.
A questo punto devo ringraziare il vice presidente Avv. Padlina per aver fatto chiarezza sulla situazione giuridica ed aver permesso di organizzare serate sezionali ben frequentate.
Non va dimenticato il poderoso lavoro della segretaria cantonale in merito alla possibilità di chiedere indennizzi.
Siamo da tempo sul pezzo!
E lo siamo anche per il Fuori Zona.
Rustici, volumi esistenti, volumi collegati all’attività agricola e via dicendo.
Utilizzo e riutilizzo.
Così si chiude il cerchio sulla pianificazione del territorio.
Ed ancora una volta la squadra si è dimostrata reattiva.
Padlina e Terraneo, si sono attivati anche su questo tema che interessa mezzo Ticino!
Soprattutto le valli!
E già che ci siamo non possiamo dimenticare la nuova Legge edlizia, croce e delizia, e la Legge d’applicazione cantonale della Legge federale sulla pianificazione del territorio.
La prima è da tempo sul tavolo della commissione e la seconda giace in qualche cella frigorifera.
Agganciate alle stesse ed a tutto l’armamentario abbiamo il problema dei nuclei originali e dei siti protetti. Sono centinaia racchiusi nel recinto dell’ISOS!
Quindi questa rigidità complica non poco il riuso che già fatica a confrontarsi con il micidiale cambiamento in atto!
Peggio ancora il discorso se portato in quota. Pensiamo ai nuclei di valle.
Anche a questo tema abbiamo riservato studi e serate.
Il nostro impegno ha conosciuto una svolta importante. Siamo scesi maggiormente sul campo avvicinando istituzioni e referenti economici.
Lo scopo: rendere attenti su quanto succede e soprattutto valutare meglio le alleanze.
Se ciò costasse troppe forze dovremo gioco forza marciare da soli!
Su tre temi mi voglio ancora soffermare.
Il risanamento, le stime e la vostra associazione.
Per quanto riguarda il risanamento ci siamo occupati anche di questo tema soprattutto a livello sezionale. Stiamo inoltre valutando la rispondenza dei vari programmi installati per verificare se il cavallo beve.
Sulle disastrose politiche adottate da vari Cantoni si soffermerà la nostra segretaria cantonale.
Per quanto riguarda le stime siamo in attesa del modello commissionato dal Governo con l’avallo del Parlamento.
La linea difensiva è già tracciata.
Ricordo fra l’altro le mozioni Caroni, membro del vostro CD, e l’iniziativa popolare.
Tutte propongono la neutralità delle stime.
Insomma siamo già in tuta mimetica e pronti all’uscita a testuggine.
Per quanto riguarda la CATEF l’impegno generale è immenso.
Pensate solo alla consulenza giuridica che ricordo è gratuita ed alla sola presenza in vari consessi.
Faccio presente che dagli anni ottanta abbiamo triplicato la nostra forza.
E di questo possiamo solo dir grazie alla struttura diretta dalla nostra segretaria cantonale.
Che ha anche il pregio di sopportare il sottoscritto.
All’avvocato Galfetti va il mio convinto apprezzamento! (…)
Abbiamo lavorato tanto negli ultimi anni ed ora non possiamo tenerci fuori. Quanto abbiamo sostenuto l’abbiamo fatto con conoscenza di causa per cui non ci resta che utilizzare questo lasso di tempo per tutte queste problematiche che affioreranno. Non si scappa!
Ed è per questo motivo che il sottoscritto ed il vostro Consiglio Direttivo abbiamo deciso di ripresentarci.
Ognuno però con un compito preciso!
A proposito abbiamo bisogno di rincalzi!
Ci mancano gestori immobiliari e professionisti nel recupero dell’edificato.
Gestori e tecnici.
Non voglio dimenticare i giuristi e le segretarie amministrative.
Senza di loro con capacità esaurite saremmo ai piedi della scala.
A loro devo pure un grazie sincero.
Un sogno? Riuscire a raggiungere tutti i soci e le socie per posta elettronica.
Siamo circa al 70%!
Ricordo che la posta elettronica ci farebbe risparmiare molti soldi e ci permetterebbe di lanciare petizioni ed iniziative.
Certo andrà usata con giudizio, ma vi assicuro che è un’arma letale perché ad innesto rapido!
La proprietà, singola o collettiva, è sacra.
Un gagliardetto vero e proprio!
Ora a tutti noi spetta il compito di gestire queste problematiche considerandole come una opportunità.
Vi ringrazio della vostra attenzione.