Info giuridiche e politiche

2022


  • Crisi energetica: informazioni per come procedere nei rapporti con gli inquilini e come risparmiare sui consumi

    01 novembre 2022, Da Economia Fondiaria no. 6/2022


    <p>Il rincaro dei costi energetici e la necessità di ridurre i consumi hanno giustamente suscitato numerosi interrogativi. Già negli scorsi numeri su Economia Fondiaria vi abbiamo informato in merito alla necessità di adottare un comportamento parsimonioso nell'uso dell'energia, e a come l'aumento del costo dell'energia si ripercuota nei rapporti con gli inquilini; determinante è il tipo di contratto stipulato e in particolare se le spese energetiche sono comprese nella pigione o invece messe a carico dell'inquilino con un contributo forfettario o invece con il rimborso effettivo delle spese, secondo il modello acconto e conguaglio a fine periodo.</p> <p>Proprio in questa - frequente - ipotesi, diventa d'interesse per ambo le parti l'eventualità di innalzare l'importo dell'acconto mensile delle spese, per "diluire" sull'arco dell'anno le spese supplementari connesse col maggior costo dell'energia, e prevenire quindi importi notevolmente più elevati da saldare in un sol colpo, alla ricezione del conguaglio del periodo successivo.</p> <p><strong><a data-udi="umb://media/895f7a6a41914d0698f90c8e9d098cec" href="/media/1412/modello-lettera-aumento-acconto-spese-accordo.docx" title="Modello lettera aumento acconto spese + accordo.docx">Scarica la bozza di lettera di invito agli inquilini ad aumentare il loro acconto e una proposta di accordo per nel caso essi fossero disponibili</a></strong>.<br />Tale documentazione è già stata trasmessa con una newsletter ai soci di cui abbiamo l'indirizzo di posta elettronica. Nel sito della CATEF, al link <a rel="noopener" href="/it/attualita-e-info-giuridiche/info-giuridiche-e-politiche/rincaro-costi-energetici-documentazione-informativa" target="_blank">https://www.catef.ch/it/attualita-e-info-giuridiche/info-giuridiche-e-politiche/rincaro-costi-energetici-documentazione-informativa</a></p> <p><br />Ecco la lista dei contributi pubblicati:</p> <ul> <li><a rel="noopener" href="/it/attualita-e-info-giuridiche/info-giuridiche-e-politiche/energia-non-%C3%A8-un-tema-di-una-sola-categoria-proprietari-e-inquilini-siamo-tutti-chiamati-ad-un-importante-e-convinto-risparmio-energetico-1" target="_blank"><strong>Consigli per risparmiare sul consumo energetico, con link a dei siti con informazioni supplementari</strong></a><br /><br /></li> <li><a rel="noopener" href="/media/1404/modello-lettera-aumento-acconto-spese.docx" target="_blank"><strong>Modello di lettera agli inquilini con proposta di accordo di aumentare l’acconto delle spese accessorie per contenere l’aumento del saldo del conguaglio</strong></a><br /><br /><br /></li> <li><strong class="default">Le spiegazioni sulla situazione in presenza di contratti con spese accessorie a forfait:<br /><br /></strong><a rel="noopener" href="/it/attualita-e-info-giuridiche/info-giuridiche-e-politiche/l-aumento-delle-spese-energetiche-giustifica-un-aumento-di-pigione-o-altra-soluzione-1" target="_blank"><strong>L'aumento delle spese energetiche giustifica un aumento di pigione o altra soluzione?</strong></a><br /><br /><a rel="noopener" href="/it/attualita-e-info-giuridiche/info-giuridiche-e-politiche/spese-accessorie-risposte-veloci-a-domande-generali-1" target="_blank"><strong>Risposte veloci a domande generali sulle spese accessorie</strong></a></li> </ul> <p><em><strong><br />La Segretaria Cantonale<br />Avv. Renata Galfetti</strong></em></p>

    Leggi tutto
  • Rincaro costi energetici: documentazione informativa

    21 ottobre 2022



    Il rincaro dei costi energetici e la necessità di ridurre i consumi ci portano a segnalarvi della documentazione utile per chiarire le vostre principali domande sull’argomento

    Leggi tutto
  • Energia: non è un tema di una sola categoria: proprietari e inquilini, siamo tutti chiamati ad un importante e convinto risparmio energetico!

    01 settembre 2022, Da Economia Fondiaria no. 5/2022


    Il presente contributo tratta in particolare delle possibili misure di contenimento del dispendio energetico.

    Leggi tutto
  • L'aumento delle spese energetiche giustifica un aumento di pigione o altra soluzione?

    01 luglio 2022, Da Economia Fondiaria no. 4/2022


    Purtroppo l'evoluzione della guerra in Ucraina non lascia ipotizzare che l'aumento dei costi energetici sia solo a breve termine, sicché la questione acquista sempre maggiore importanza

    Leggi tutto
  • Spese accessorie: risposte veloci a domande generali

    01 marzo 2022, Da Economia Fondiaria no. 2/2022


    <h4><strong><u>Come vengono definite le spese accessorie?<br /></u></strong></h4> <p>Secondo l’art. 257a cpv. 1 CO costituiscono spese accessorie soltanto quelle sopportate dal locatore per il fatto che egli o un terzo fornisce al conduttore delle prestazioni in rapporto con l’uso della cosa locata. <br />Il cpv. 2 enuncia, poi, la regola secondo cui le stesse sono a carico del conduttore soltanto se specialmente pattuito; le parti devono pertanto accordarsi (contrattualmente e possibilmente per iscritto) circa l’addebito di ogni singola spesa accessoria non compresa nella pigione. Un accordo secondo cui tutte le spese accessorie sono a carico del conduttore non adempie ai requisiti formali richiesti dalla legge, poiché le singole spese non sono né determinate né determinabili. La regola del cpv. 2 è imperativa e non vi si può quindi derogare. <br /><br />L’art. 257b cpv. 1 CO prescrive che nell’ambito della locazione di locali d’abitazione o commerciali <u>le spese accessorie sono la remunerazione per i costi effettivamente sostenuti dal locatore per le prestazioni connesse con l’uso dell’ente locato</u>, senza tuttavia elencare una lista esaustiva.<br /><br />Inoltre, secondo dottrina e giurisprudenza, le spese che il locatore consacra alla manutenzione della cosa locata non possono rientrare nelle spese accessorie, poiché già comprese nella pigione; questa, infatti, costituisce sia la controprestazione per la cessione dell’uso della cosa, ma anche per il suo mantenimento in uno stato idoneo all’uso convenuto ex art. 256 CO. Porre a carico del conduttore tali costi sotto forma di spese accessorie equivarrebbe pertanto a fatturare all’inquilino due volte la medesima spesa.<br />In tale ottica, nemmeno le spese di riparazione e/o di rinnovo delle installazioni possono essere addebitate al conduttore quali spese accessorie, né gli interessi o gli ammortamenti che le concernono.<br /><br />Occorre, poi, distinguere le spese di manutenzione (non addebitabili) dalle <u>spese di esercizio</u>, quali ad esempio i premi di assicurazione, il salario del custode, le spese immobiliari, ecc. Qualora tali spese dovessero avere un carattere periodico e si trovassero in relazione con l’uso dell’ente locato, una loro fatturazione separata al conduttore sotto forma di spese accessorie sarebbe possibile ai sensi dell’art. 257b CO. <br /><u>Gli abbonamenti di assistenza e di controllo non rappresentano delle spese di manutenzione, bensì delle spese di esercizio</u>. Alle condizioni appena esposte possono essere fatturati separatamente dalla pigione come spese accessorie, purché non includano i costi di riparazione e/o sostituzione di pezzi, che devono invece rimanere a carico del locatore.<br /><br />Per rispettare l’obbligo di prevedere in modo esplicito le spese accessorie a carico del conduttore, il contratto di locazione CATEF ne stila un elenco al suo punto 5, che è – a sua volta – completato dal punto 14 delle condizioni generali CATEF. Vistando le voci (punto 5) che non sono comprese nella pigione, rispettivamente cancellando quelle che lo sono (o non esistono), le parti si accordano esplicitamente su quanto è addebitabile all’inquilino quale spesa accessoria e cosa, invece, non lo è, rispettando così il principio di cui all’art. 257a cpv. 2 CO citato poc’anzi.</p> <h4><strong><u>Quale chiave di riparto devo utilizzare?<br /></u></strong></h4> <p>In linea di principio, il locatore dispone di un certo <strong>margine di apprezzamento</strong> per scegliere la chiave di riparto che ritiene più adeguata ed equa, secondo le circostanze, ciò che è previsto anche dal contratto di locazione, al suo punto 14.3. È quindi possibile, per esempio, procedere alla suddivisione proporzionale delle spese secondo la superficie o la volumetria degli appartamenti, piuttosto che secondo millesimi, ecc. In ogni caso, l’ideale è scegliere una chiave di riparto oggettiva, che non sia soggetta a variazioni. In tale ottica, si sconsiglia per esempio di suddividere le spese secondo il numero di abitanti degli appartamenti, già solo perché questi possono essere oggetti a frequenti mutazioni, ciò che renderebbe troppo complicata la suddivisione delle spese.</p> <h4><strong><u>Quanto spesso devo allestire il conteggio delle spese accessorie?<br /></u></strong></h4> <p>Il conguaglio va presentato alla fine del periodo di computo e quando si dispone di tutte le fatture. <br />L’art. 4 OLAL prevede poi che il conguaglio va presentato <strong>almeno una volta l’anno</strong>. Scopo della norma è quello di procedere a verifiche regolari della situazione, in particolare per evitare che al conduttore venga presentato un conguaglio consistente che si riferisca a più anni. La legge non prevede però una sanzione in caso di ritardo. Nondimeno è indubbiamente nell’interesse di entrambe le parti a che il conguaglio venga allestito e trasmesso regolarmente, sia per evitare appunto il protrarsi di situazioni non chiare e dei conguagli eccessivi, ma anche perché, trattandosi di prestazioni periodiche, i conguagli spese accessorie si prescrivono in cinque anni (cfr. domanda e risposta successive).</p> <h4><strong><u>Quando e come si prescrivono le spese accessorie?<br /></u></strong></h4> <p>La prescrizione delle spese accessorie è un aspetto che entra in considerazione in diversi momenti del rapporto di locazione: per esempio, il locatore che non ha tenuto conto di una spesa al momento della redazione del conguaglio, potrà se del caso recuperarla in futuro. Allo stesso modo, il pagamento di spese accessorie indebite da parte dell'inquilino - per esempio, perché non erano incluse nell'accordo tra le parti - non significa che l'inquilino non ne possa più contestare la validità.<br /><br />A seconda delle circostanze, della natura della pretesa, del momento della stessa, ecc. , la prescrizione delle singole pretese può avvenire in momenti diversi.<br /><br />Innanzitutto,<strong> gli acconti spese accessorie e le partecipazioni forfettarie alle spese, come pure il conguaglio, in quanto prestazioni periodiche, si prescrivono in cinque anni</strong> (art. 128 cifra 1 CO). Lo stesso termine di prescrizione si applica anche all'obbligo del locatore di redigere e presentare il conteggio annuale al conduttore e, di conseguenza, alla possibilità per il locatario di chiedere la restituzione dell'importo degli anticipi che ha pagato (quando il conguaglio non gli viene presentato).<br /><br />La prescrizione comincia a decorrere dall’esigibilità del credito (art. 130 cpv. 1 CO) che corrisponde al momento a partire dal quale il creditore ha il diritto di esigere la prestazione da parte del debitore, ovvero:</p> <ul> <li class="default">dal giorno in cui il locatore avrebbe dovuto presentare il conteggio al conduttore (solitamente la fine del periodo di computo), per quanto riguarda la sua possibilità di reclamare le spese accessorie, rispettivamente, per la possibilità dell’inquilino di richiedere la restituzione degli acconti spese/delle partecipazioni a forfait versati/e (DTF 130 III 504 consid. 6.4);</li> <li class="default">da ogni scadenza per quanto riguarda il pagamento degli acconti spese o delle partecipazioni forfettarie da parte dell'inquilino;</li> <li class="default">dalla scadenza del termine di pagamento di 30 giorni dopo la notifica del conguaglio al conduttore o di qualsiasi altro termine più lungo concordato tra le parti per quanto riguarda il conteggio annuale delle spese accessorie (DTF 140 III 591 consid. 3.2; TF 4C.479/1997 del 24.06.1998, consid. 3a in mp 2/99, pag. 83-84).</li> </ul> <p><br />Secondo il Tribunale federale, una volta che <strong>il locatore ha presentato al conduttore il conteggio annuale</strong> è necessario distinguere tra due situazioni poiché l’accettazione o meno del conguaglio modifica il rapporto giuridico tra le parti:</p> <ol> <li class="default">Il <strong>conduttore contesta il conteggio</strong>. In questo caso la prescrizione è di <strong>cinque</strong> <strong>anni</strong> poiché il litigio rimane di natura contrattuale;</li> <li class="default">Il <strong>conduttore ha accettato – espressamente o tacitamente - il conteggio</strong>. In tal caso, la prescrizione è quella prevista dalle norme sull’indebito arricchimento (artt. 62 e seguenti CO): dal 1° gennaio 2020, le pretese per spese accessorie sono soggette a un termine di prescrizione di <strong>tre anni</strong> dalla data in cui il danneggiato è venuto a conoscenza del suo diritto al risarcimento e, in ogni caso, di dieci anni dalla data in cui il credito è sorto, ossia dalla data di pagamento dell'importo indebitamente versato (art. 67 CO). Il conteggio annuale può essere considerato tacitamente approvato dall'inquilino se quest'ultimo non lo contesta entro il termine stabilito nel contratto o successivamente dal locatore. Ciò nondimeno, tale accettazione tacita non costituisce una rinuncia a qualsiasi rivendicazione successiva; comporta semplicemente un'inversione dell'onere della prova: l'inquilino dovrà allora addurre e provare il carattere ingiustificato degli importi che contesta e stabilire da quando è a conoscenza dell'inesattezza della dichiarazione (TF 4C.24/2002 del 29.04.2002, consid. 3.3.2). Questo termine si applica in particolare:<br />a. Al conduttore che constata solo successivamente che ha pagato delle spese non dovute perché non previste dal contratto o perché gli acconti spese sono stati mal contabilizzati;<br />b. Al locatore che constata un errore a suo sfavore nel conteggio che ha inviato.</li> </ol> <h4><strong><u>Il conduttore ha il diritto di visionare i documenti giustificativi?<br /></u></strong></h4> <p>L’art. 257b cpv. 2 CO e l’art. 8 cpv. 2 OLAL concedono al conduttore la facoltà di prendere visione dei documenti giustificativi (originali) e di chiedere informazioni sullo stato della scorta di combustibile all’inizio e alla fine del periodo di riscaldamento, fintanto che le sue pretese non sono prescritte. <br /><br />Salvo accordo, <strong>i giustificativi devono essere tenuti a disposizione dei conduttori presso il domicilio del locatore o presso la sua amministrazione, durante le ore abituali di apertura degli uffici</strong>. Parte della dottrina ritiene inoltre che il conduttore possa richiedere (ma non esigere) l’invio delle pezze giustificative, ma dietro compenso delle spese sostenute dal locatore.<br /><strong><em><u><br /></u></em></strong>Il rifiuto di far visionare i documenti costituisce una violazione legale e, solitamente, contrattuale. In una sua sentenza, il Tribunale federale ha confermato il rimborso degli acconti spese versati dal conduttore poiché, malgrado diversi solleciti da parte dell’autorità (nella fattispecie, il conduttore aveva adito le vie giudiziarie per ottenere la visione dei documenti), il locatore non aveva fornito i giustificativi delle spese.</p> <h4><strong><u>Il conduttore può non pagare il conguaglio se contesta il conteggio?<br /></u></strong></h4> <p>Quando un conteggio comporta degli (asseriti) errori, il conduttore può domandare al locatore di procedere alle dovute correzioni. Non è raro che – quando la richiesta non viene accolta – il conduttore decida unilateralmente di non versare quanto richiesto dal locatore. <br /><br />In questi casi, il locatore potrà notificare al proprio inquilino una diffida per mora ex art. 257d CO, con la minaccia di disdire anticipatamente il contratto. Tale pratica è ammessa dal Tribunale federale che ha già avuto modo di confermare delle disdette per mora del conduttore quando il conguaglio non veniva saldato entro i termini impartiti, e ciò nonostante l’inquilino avesse adito l’Ufficio di conciliazione per contestarlo (ad esempio DTF 140 III 591, consid. 3.2 e TF 4A_40/2015 del 18.02.2015, consid. 4.2.1).<br /><br />Per questo motivo, l’inquilino dovrebbe sempre saldare il conguaglio conformemente ai termini stabiliti, indicando però che non riconosce la pretesa, e adire poi l’autorità per chiedere l’eventuale rimborso di quanto versato di troppo.</p> <h4><strong><u>Posso modificare l’acconto spese accessorie ora che il prezzo del combustibile è aumentato drasticamente?<br /></u></strong></h4> <p>Innanzitutto va precisato che, in corso di locazione, diverse ragioni potrebbero fondare la volontà del locatore, eventualmente anche condivisa dal conduttore, di apportare delle modifiche concernenti le spese accessorie. Tali modifiche potrebbero riguardare la modalità di pagamento, così come la somma che deve essere corrisposta dal conduttore a titolo di acconto spese accessorie o, ancora, il fatto che certe spese accessorie, fino a quel momento comprese nella pigione, non lo saranno più in seguito.<br /><br />Per procedere validamente alla modifica, il locatore deve agire conformemente a questo previsto dall’art. 269d CO. Egli dovrà, quindi,</p> <ol> <li class="default">Comunicare la modifica al conduttore mediante l’apposito modulo ufficiale del Cantone;</li> <li class="default">Motivare in modo preciso e dettagliato la modifica;</li> <li class="default">Comunicare la modifica al più tardi dieci giorni prima dell’inizio del termine di preavviso, e;</li> <li class="default">In assenza di contestazioni, renderla effettiva unicamente a partire dalla successiva data di scadenza.</li> </ol> <p>Nel caso in cui una di queste condizioni non fosse adempiuta, l’aumento/la modifica contrattuale sarebbe da considerarsi nullo/a e come mai avvenuto/a. In caso di nullità e benché il conduttore non abbia immediatamente contestato le modifiche, quest’ultimo potrebbe reclamare ulteriormente al locatore quando versato (artt. 62 e seguenti CO).<br /><br />Va poi rilevato che l’aumento del prezzo della nafta non pone problema nei casi in cui è stato stipulato un contratto che prevede il pagamento anticipato di un <strong>acconto spese accessorie, con conguaglio a fine esercizio</strong>, in quanto si fonda sui costi effettivi sostenuti. In tal caso, semplicemente, il conduttore riceverà un conguaglio più importante il cui importo dovrà in ogni caso essere corrisposto.<br />È comunque possibile accordarsi con l’inquilino a che versi un acconto spese superiore a quello contrattualmente pattuito al fine di evitare un conguaglio troppo elevato a fine esercizio.<br /><br />Diverso è, invece, il discorso quando si tratta di <strong>partecipazione alle spese accessorie a forfait</strong> poiché a fine esercizio il locatore non potrà domandare al conduttore il versamento della differenza rispetto ai costi effettivamente sostenuti. Di conseguenza, sarà d’obbligo seguire la procedura descritta poc’anzi, ossia notificare tramite modulo ufficiale la modifica unilaterale del contratto, con il dovuto preavviso rispetto alla prossima scadenza contrattuale.<br />Inoltre, per motivare e quantificare l’aumento in modo corretto, bisognerà fondarsi sulla <strong>media delle spese dei due-tre anni precedenti il momento dell’aumento, paragonandola con la media dei due-tre anni prima della fissazione dell’importo delle spese (di solito all’inizio del contratto)</strong>. Ciò è problematico quando non si possiedono più i documenti giustificativi per poter calcolare la media dei costi.<br />Inoltre, in una situazione come quella che stiamo vivendo attualmente, con un aumento considerevole dei prezzi, soprattutto del combustibile, ancora non è possibile determinare come tale aumento influenzerà la media dei costi sul quale si fonda la partecipazione alle spese pattuita.<br />Pertanto, al momento, il locatore potrà molto difficilmente aumentare una partecipazione alle spese forfettaria motivandola correttamente.<br /><br />Beninteso, restano riservati i casi di accordi consensuali tra le parti e ciò indipendentemente dalla modalità con cui vengono percepite le spese accessorie ed i termini di preavviso e di scadenza. In effetti, in virtù del principio della libertà contrattuale, le parti possono convenire in qualsiasi momento delle modifiche contrattuali. Tuttavia, in tal caso, le parti non devono avere voluto eludere le disposizioni imperative di protezione del conduttore: sarà necessario che dalle circostanze del caso concreto risulti che il conduttore abbia acconsentito alla modifica, che ne abbia compreso la portata, che sia stato sufficientemente informato dei suoi diritti (al fine di comprendere le conseguenze giuridiche della rinuncia all’utilizzo del modulo ufficiale o di un’eventuale contestazione della modifica) e che non abbia acconsentito sotto minaccia di disdetta.<br />Tutto sommato, in caso di partecipazione alle spese a forfait riteniamo che simili accordi potrebbero essere prematuri …<br /><br /><strong><em>avv. Amanda Stojkova</em></strong></p>

    Leggi tutto
  • Il trattamento fiscale dei redditi provenienti dall’impianto fotovoltaico e delle relative spese

    01 gennaio 2022, Da Economia Fondiaria no. 1/2022


2021


2017


  • Nuovo modello per il conteggio individuale delle spese dell'energia e dell'acqua

    01 luglio 2017, Da Economia Fondiaria no. 4/2017


    <p>L'Ufficio Federale dell'Energia ha pubblicato alla fine di giugno un nuovo modello di calcolo per il conteggio individuale del consumo dell'energia e dell'acqua. Esso serve per ripartire secondo il principio di causalità le spese per la fornitura di acqua e di energia per il riscaldamento e il raffreddamento dei locali. Attualmente è già in vigore un modello di calcolo che risale al 2004, che continuerà a rimanere applicabile agli stabili già esistenti e che già applicano il conteggio individuale. Il nuovo modello CISE mira ad armonizzare e a semplificare la modalità di conteggio in tutta la Svizzera.<br /><br />L'uso dei contatori individuarli è obbligatorio nei cantoni che prevedono tale obbligo.<br /><br />L'uso del modello CISE è invece raccomandato dai suoi autori per gli edifici nuovi o risanati, che dal punto di vista termotecnico raggiungono lo standard di un edificio nuovo, le cui spese accessorie vengono conteggiate per la prima volta nel 2017 (a determinate condizioni) o nel 2018.<br /><br /><strong>Il Canton Ticino</strong><span> </span>conosce da tempo l'obbligo dei contatori individuali per il rilevamento dell'energia per il riscaldamento o raffreddamento degli stabili nuovi con almeno 5 appartamenti (unità d'uso) e per gli edifici esistenti con produzione di calore centralizzata per almeno cinque unità d'uso nel caso di risanamento completo del sistema di riscaldamento e/o dell'acqua calda sanitaria.<br /><br />Il nostro Cantone non prevede invece per intanto alcun obbligo di contatori individuali per il consumo dell'acqua. Da parte nostra non ne sentiamo assolutamente il bisogno, perché tutte le apparecchiature, i contatori e i conteggi sono comunque costosi, complessi e anche dispendiosi di energia e materiale per essere costruiti, tenuti funzionanti e smaltiti. Ci appelliamo invece al senso di responsabilità e di rispetto nei confronti dei coinquilini e condomini - chiamati a partecipare alle spese - e dell'ambiente affinché i consumatori evitino sperperi inutili.<br /><br /><strong>La pubblicazione relativa al modello CISE ha comunque il pregio di rammentare i consigli per contenere il consumo di energia per il riscaldamento e il raffreddamento, e per il risparmio di acqua.<span> </span></strong><br /><br /><br /><strong>Per il risparmio di energia per produrre il calore si consiglia:</strong><br /><br /><u>- Ricambio d'aria breve ma completo</u>: aprire tutte le finestre 2-3 volte al giorno e arieggiare per 5 minuti creando correnti d'aria. Aria pesante e umidità in eccesso vengono eliminate riducendo al minimo la dissipazione di calore. L'aria fresca ottenuta contribuisce in maniera decisiva ad evitare danni di umidità;<br /><br /><u>- Temperatura adeguata per l'ambiente</u>, tenuto conto che 1 grado di temperatura in meno permette di risparmiare dal 6-15% di spese di riscaldamento!<br /><br /><u>- Sfruttare il calore esterno</u><strong>:</strong><span> </span>le valvole termostatiche per radiatori e le valvole elettriche programmabili funzionano in automatico e riconoscono come fonte di calore aggiuntiva il calore dei raggi solari, dell'utilizzo della cucina ecc.<br /><br /><u>- Abbassare la temperatura nelle ore notturne e in caso di assenze prolungate e adottare i provvedimenti per evitare la perdita di calore</u><span> </span>(abbassare le tapparelle, chiudere tende e finestre ecc.<br /><br /><br /><strong>Per risparmiare sulle spese per il raffreddamento:<span> </span></strong><br /><br /><u>- Essere ben coscienti che i ventilatori consumano dieci volte meno dei climatizzatori;</u><span> </span>il movimento dell'aria contrasta la sudorazione e assicura una piacevole sensazione di calore.<br /><br /><u>- Evitare il calore esterno:</u><span> </span>chiudere le finestre appena la temperatura esterna si riscalda e ombreggiare adeguatamente le stanze. Arieggiare adeguatamente i locali di sera.<br /><br /><u>- Ridurre le fonti di calore</u><strong>:</strong><span> </span>utilizzare apparecchi e sistemi di illuminazione a risparmio energetico e spegnere le utenze.<br /><br /><br /><strong>Per risparmiare sul consumo dell'acqua:</strong><br /><br /><u>- Risparmiare usando lo sciacquone adatto</u>: utilizzare il tasto di risparmio per il risciacquo della toilette permette risparmi importanti.<br /><br /><u>- Preferire la doccia al bagno:</u><span> </span>una doccia normale di 5 minuti consuma 1/3 dell'acqua di un bagno. Con un erogatore per doccia a flusso ridotto il consumo può essere ridotto di un ulteriore 40% senza perdere comfort<br /><br /><u>- Utilizzare docce al risparmio:</u><span> </span>queste miscelano l'aria al getto d'acqua risparmiando sul consumo d'acqua ma senza perdere comfort.<br /><br /><br /><strong>Per maggiori informazioni sul tema si veda</strong><span> </span><em>CISA modello per il conteggio individuale delle spese dell'energia e dell'acqua</em>, edito da Svizzera Energia, 2017, redatto in collaborazione con ASC (Associazione Svizzera per il Conteggio dei Costi di Riscaldamento e Acqua, Berna), con la Conferenza dei servizi cantonali dell'energia, dell'Associazione svizzera degli inquilini, dell'Associazione dei proprietari Fondiari HEV Svizzera, della SIA e della SVIT. E' ordinabile al sito www.bundespublikationen. admin.ch, numero di ordinazione 805.156.I .<br /><br /><br /><strong><em>La Segretaria Cantonale<br />Avv. Renata Galfetti</em></strong></p>

    Leggi tutto
  • Nuove normative cantonali per gli impianti di riscaldamento

    01 luglio 2017, Da Economia Fondiaria no. 4/2017


    <p><span>Lo scorso primo gennaio è entrato in vigore il nuovo Regolamento sugli impianti calorici a combustione (RICC) del 26.10.2016 che sostituisce e abroga il precedente "Regolamento concernente la pulizia periodica degli impianti calorici a combustione dell'11 settembre 2013".</span><br /><br /><span>Il nuovo regolamento conferma che il proprietario dell'impianto è responsabile del suo buon funzionamento e deve quindi in particolare predisporre delle corrette condizioni di esercizio, assicurare l'esecuzione dei controlli visivi, della pulizia e della manutenzione conformemente ai disposti del regolamento e della tecnica, consentire l'accesso alle persone preposte all'esecuzione degli interventi, e fare eseguire la regolazione e la manutenzione della fiamma da tecnici specializzati.</span><br /><br /><span>Controlli e lavori vanno eseguiti da tecnici specializzati con una formazione sempre più specifica a dipendenza del tipo di intervento: così a esempio per controlli visivi e pulizia degli impianti con combustibili solidi (che funzionano ad es. a pellets, trucioli e cippato) da spazzacamini in possesso del certificato della SCST; se gli impianti sono a gas, ci vuole anche il certificato della SSIGA...</span><br /><br /><strong>Il regolamento e l'allegato 1 prescrivono la frequenza dei controlli visivi e della pulizia  che è la seguente.</strong><br /><br /><span>- </span><u>per impianti ad olio (combustibili liquidi) o a gas</u><span>, almeno 2 volte all'anno; se la potenza è inferiore o uguale a 70kW, almeno una volta l'anno;</span><br /><br /><span>- </span><u>per impianti a legna (combustibili solidi: pellets, trucioli e cippato):</u><span> almeno 2 volte l'anno se servono come impianto principale; se servono come riscaldamento secondario, una sola volta l'anno;</span><br /><br /><u>- per impianti funzionanti con due combustibili</u><span>: fanno stato i termini di cui sopra in funzione della durata di esercizio per ciascun combustibile;</span><br /><br /><u>- per caminetti o stufe usate sporadicamente:</u><span> la necessità d'interevento va concordata con lo spazzacamino direttamente.</span><br /><br /><span>L'allegato 2 prevede poi la tariffa massima applicabile per singolo intervento per le prestazioni dello spazzacamino.</span><br /><br /><span>Per maggiori informazioni si può contattare la Società Cantonale Spazzacamini Ticino www.scst.ch, ritenuto che il Regolamento è visionabile al sito: http://www3.ti.ch/CAN/RLeggi/public/index.php/raccolta-leggi/legge/id/4874/evidenzia/false/esplodi/false</span><br /><br /><span>Si ricorda ai locatori che le spese per i controlli visivi e la pulizia costituiscono delle spese accessorie che possono essere messe a carico degli inquilini nel conteggio delle spese, secondo il numero degli interventi effettuati in conformità delle prescrizioni del regolamento.</span><br /><br /><span>Già che siamo in tema segnaliamo che nel mese di luglio il Consiglio di Stato rispondendo ad un'interrogazione di Cleto Ferrari che poneva delle domande in relazione con una procedura di consultazione federale in materia di protezione dell'ambiente, ha chiarito che chi possiede un </span><strong>caminetto</strong><span> o una stufa di soggiorno non dovrà sottoporsi a nessun controllo e non avrà nuovi oneri come l'introduzione di filtri supplementari. Saranno unicamente le caldaie a legna centralizzate per la produzione dell’acqua calda con una potenza termica inferiore o pari a 70 kw ad essere monitorate. Secondo le stime del Consiglio di Stato saranno inoltre solo 700 gli impianti toccati dalla modifica a fronte delle oltre 65'000 caldaie esistenti in Ticino.</span><br /><br /><br /><strong><em>La Segretaria Cantonale<br />Avv. Renata Galfetti</em></strong></p>

    Leggi tutto
  • Il WWF premia il progetto "Sole per gli inquilini" di Alloggi Ticino

    01 maggio 2017, Da Economia Fondiaria no. 3/2017


    <p style="font-weight: 400;">L’energia solare è pulita e sempre più conveniente. Purtroppo spesso c’è chi scrive al WWF «Vivo in affitto e non posso beneficiare di questa tecnologia». Ma ora la situazione potrebbe cambiare grazie ai nuovi disposti di legge e all’idea innovativa promossa da Alloggi Ticino SA in collaborazione con Elettricità Bronz SA di Tenero. Di cosa si tratta?</p> <p style="font-weight: 400;">Per promuovere l’uso delle energie rinnovabili, l’immobiliare di Bioggio ha deciso di installare un impianto fotovoltaico sul tetto del palazzo in via Ronco a Novazzano e vendere la corrente elettrica prodotta direttamente agli inquilini dei 52 appartamenti. «La legge ci impone di produrre almeno il 10% del fabbisogno energetico con le energie rinnovabili - afferma il direttore Rolf Würth - tanto vale sfruttare tutto il potenziale disponibile sul tetto. Da quando la legge ci permette di vendere l’energia prodotta a terzi, e non più solo all’azienda elettrica, l’operazione è diventata economicamente interessante. Oltre che far del bene all’ambiente».</p> <p style="font-weight: 400;">Nel corso del primo anno di funzionamento, l’impianto ha prodotto 102 MWh di corrente elettrica. Il 64% della produzione è stata consumata direttamente dagli inquilini. L’elevato grado di autoconsumo permette di produrre energia solare a costi decisamente vantaggiosi. Tutti gli inquilini acquistano di buon grado la corrente direttamente da Alloggi Ticino a prezzi leggermente più bassi rispetto alla distributrice locale. Alloggi Ticino ha comunque tenuto a inserire un paragrafo specifico nel contratto di affitto:</p> <p style="font-weight: 400;"><em>“L’energia elettrica del vostro appartamento verrà fornita direttamente dai pannelli fotovoltaici presenti sul tetto di proprietà Alloggi Ticino SA. La rispettiva fatturazione verrà eseguita da Alloggi Ticino SA e non più dall'Azienda Industriale di Lugano (AIL).”</em></p> <p style="font-weight: 400;">Alloggi Ticino ammortizzerà l’investimento in soli 16 anni - con un rendimento del capitale investito superiore al 6% - ma l’impianto continuerà a produrre energia gratis per molti anni ancora. La durata di vita degli impianti fotovoltaici è attualmente di 30 anni circa. Quindi grandi benefici in vista per il proprietario e gli inquilini tra 15 anni. Per questo motivo l’esperienza acquisita a Novazzano verrà replicata in altri palazzi di proprietà di Alloggi Ticino.</p> <p style="font-weight: 400;">«Il nostro prossimo obiettivo – afferma sempre Rolf Würth – è di sfruttare il 100% dell’energia prodotta, ad esempio grazie all’installazione di una termopompa al posto dell’olio combustibile. In questo modo il ritorno economica sarà ancora maggiore». Tra tanti vantaggi tiene però a segnalare «l’aumento dell’onere amministrativo perché la fatturazione della corrente elettrica viene effettuata direttamente da noi». Se questo dovesse risultare un freno, vi è la possibilità di conferire l’incarico all’esterno, alla stessa azienda distributrice o un’azienda specializzata nella gestione amministrativa.</p> <p style="font-weight: 400;">L’idea è subito piaciuta al WWF. Anche perché in Ticino sono circa 12 mila le palazzine con tre o più appartamenti e se anche solo la metà di loro venisse munita di impianti fotovoltaici si potrebbe produrre il 20% dei consumi di energia elettrica. Sostituendo così metà della produzione nucleare senza sovraccaricare le linee di distribuzione e senza incidere sui costi, anzi, al contrario, ricavandone un beneficio. Il WWF auspica pertanto che questo esempio venga presto replicato da altri proprietari di immobili.</p> <p style="font-weight: 400;"><strong><em>Francesco Maggi<br />Segretario WWF</em></strong></p> <p> </p>

    Leggi tutto
  • Produrre l'energia per lo stabile grazie all'impianto fotovoltaico sul vostro tetto?

    01 marzo 2017


    <p>Il Canton Ticino è ricco di sole e la posa di un impianto fotovoltaico che permetta di rendere completamente o parzialmente autosufficiente l'immobile dal profilo energetico, è una possibilità indubbiamente interessante.<br /><br />Per intanto però sono in pochi a farne uso e le esperienze e le certezze sono assai limitate. Una buona informazione sull'argomento è quindi quanto mai benvenuta.<br /><br />Per saperne di più, sulla scorta di un'esperienza concreta sia per quanto attiene le condizioni e i lavori di installazione dell'impianto, sia per i rapporti con la locale azienda elettrica che riprende l'energia in eccesso, sia per i rapporti con gli inquilini e per come addebitare loro i costi dell'energia, segnaliamo l'invito del WWF a partecipare alla<br /><br /><strong>cerimonia di consegna del riconoscimento "Il sole sul tetto",<br />che verrà attribuito a Alloggi Ticino SA e a Elettricità Bronz SA</strong><br /><br />per il loro innovativo progetto che concerne una casa con più appartamenti.<br /><br />La manifestazione avrà luogo:<br /><br /><strong>sabato 6 maggio dalle ore 15.00 alle 16.00 a Novazzano<br />in via Ronco 2, luogo di situazione dell'impianto premiato.</strong><br /><br />Sarà l'occasione per sentire le prime esperienze in un ambito senz'altro innovativo, ancora poco definito e per un costruttivo scambio d'idee.<br /><br /><br />Di seguito l'invito degli organizzatori<br /><br /><strong>Giornate del sole 2017 – Cerimonia di consegna del riconoscimento WWF Il sole sul tetto 2017</strong><br /><br />Siete calorosamente invitati alla consegna del riconoscimento WWF ‘Il sole sul tetto 2017’ che quest’anno per la prima volta avverrà nell’ambito delle giornate del sole (<a href="http://www.tagedersonne.ch/it/home/" title="http://www.tagedersonne.ch/it/home/">http://www.tagedersonne.ch/it/home/</a>).<br /><br />Il riconoscimento sarà attribuito ad<span> </span><strong>Alloggi Ticino SA e Elettricità Bronz</strong><span> </span>SA per l’innovativo progetto ‘sole per gli inquilini’.<br />Gli inquilini dei 52 appartamenti dello stabile in via Ronco 1 a Novazzano di proprietà della Alloggi Ticino SA acquistano l’energia direttamente prodotta sul loro tetto!<br /><br /><strong>Data</strong>: sabato 6 maggio 2017, ore 15:00<br /><strong>Dove</strong>: Novazzano, via Ronco 1<br /><strong>Programma</strong>:</p> <ul> <li>Presentazione del progetto da parte di<span> </span><strong>Rolf Würth</strong>, Alloggi Ticino e<span> </span><strong>Egidio Bronz</strong>, Elettricità Bronz SA</li> <li>Lettura della laudatio e consegna del riconoscimento,<span> </span><strong>Massimo Mobiglia</strong>, presidente WWF Svizzera italiana</li> <li>Visita impianti</li> <li>Piccolo rinfresco offerto da Alloggi Ticino<br /> </li> </ul>

    Leggi tutto

2016


2013


  • Voglia di risparmio energetico e di energia rinnovabile? Wullschleger Group mette la sua esperienza al servizio dei proprietari di immobili

    01 novembre 2013, Da Economia Fondiaria no. 6/2013


    <p><span>Temi come il risparmio energetico e la produzione da fonti rinnovabili di calore e corrente elettrica sono sempre più di attualità di fronte al costante aumento dei costi dell’energia ed alla necessità di assicurare il nostro approvvigionamento energetico nel medio e lungo termine, soprattutto in vista della trasformazione in corso della nostra infrastruttura energetica nazionale, che porterà ad esempio alla chiusura entro il 2019 della centrale nucleare di Mühleberg.</span><br /><br /><span>Gli imprenditori e i proprietari di immobili sono due categorie particolarmente interessate a queste problematiche ed al loro impatto economico, in quanto l’edificato è uno dei settori maggiormente energivori della nostra economia. Questa loro sensibilità, coadiuvata dai programmi di incentivazione da parte di Confederazione, cantoni e comuni, ha spinto molti proprietari ticinesi ad investire nel settore energetico negli ultimi anni, seppur in modo meno accentuato di quanto avviene nel resto del nostro Paese. Infatti, operazioni di questo tipo sono spesso frenate dalla scarsa conoscenza delle soluzioni tecniche disponibili o dall’inconsapevolezza del loro effettivo ritorno economico.</span><br /><br /><span>L’effettivo risparmio energetico derivante dalla coibentazione di un edificio abitativo piuttosto che di uno stabile produttivo è da valutare caso per caso. Nell’eventualità di una ristrutturazione, interventi specifici su tetto, pareti ed infissi sono da considerare nell’ottica di un’analisi globale di costi e benefici, considerando che i risparmi sui costi di riscaldamento possono essere sostanziali (fino al 15-20%) e che l’entità degli incentivi pubblici può superare il 10% dell’investimento a seconda dell’entità delle opere di ristrutturazione.</span><br /><br /><span>La sostituzione di un vecchio impianto di riscaldamento a gasolio ha un ritorno generalmente rapido grazie all’elevata efficienza delle moderne caldaie e al possibile accesso a combustibili meno onerosi oltre che a ridotto impatto ambientale. Tra le alternative disponibili, il pellet ha sicuramente molti pregi. La disponibilità di caldaie fino a 1MW di potenza e di reti di distribuzione capillari di pellet sfuso lo rende un’opzione competitiva anche per stabili di grandi dimensioni. Inoltre, il pellet permette un risparmio di circa il 30% rispetto al gasolio ed ha un impatto ambientale molto ridotto, soprattutto se prodotto a partire da residui di segatura prodotti da segherie e falegnamerie svizzere.</span><br /><br /><span>La ristrutturazione della copertura di uno stabile, spesso accompagnata dalla rimozione di coperture in Eternit nel caso di edifici industriali, risulta spesso nella nuova disponibilità di tetti con notevoli superfici e buone condizioni di irraggiamento per la produzione di energia fotovoltaica. Molti proprietari di stabili industriali si sono visti proporre da vari enti, tra cui alcune aziende elettriche, dei contratti di affitto dei loro tetti per lo sfruttamento di un impianto fotovoltaico di proprietà dell’ente stesso per un periodo di circa 20 anni. Pur trattandosi di offerte indubbiamente interessanti, i proprietari spesso non dispongono delle informazioni necessarie per valutarne la convenienza a paragone con un loro investimento autonomo in un impianto.</span><br /><span>Nella congiuntura attuale, una valutazione di convenienza va certamente a favore dell’investimento in un proprio impianto, pur considerando le modifiche che saranno presumibilmente apportate alla politica di incentivazione federale all’energia fotovoltaica tramite la rimunerazione a copertura dei costi (RIC). Gli imprenditori ed i proprietari interessati sono quindi incoraggiati a rivolgersi ad uno specialista per un’analisi dei costi e del rendimento energetico ed economico di un impianto di loro proprietà.</span><br /><br /><span>Wullschleger Group ha recentemente iniziato una campagna di rivalutazione energetica del proprio parco immobiliare, investendo in sistemi di generazione di calore a biomassa, nella coibentazione dei propri edifici e nella costruzione di impianti fotovoltaici sui tetti di alcuni dei propri siti produttivi.</span><br /><span>In qualità di proprietario immobiliare, questa operazione gli ha innanzitutto permesso di garantirsi un sostanziale risparmio sui costi di riscaldamento invernale. In seguito, due impianti fotovoltaici – uno da 450kW presso la Geniomeccanica SA di S. Antonino ed un secondo da 285kW sul capannone della PRECO SA di Balerna – progettati, finanziati e costruiti autonomamente, garantiranno al gruppo un ritorno economico pari al doppio di quanto avrebbe realizzato cedendo a terzi l’usufrutto dei suoi tetti.</span><br /><span>In quanto imprenditore attivo da oramai diversi anni nel settore energetico, quest’operazione gli permette di sperimentare al proprio interno una grande varietà di sistemi energetici, di soluzioni tecniche e di servizi che propone alla propria clientela. Oltre ai pannelli solari termici sottovuoto ad alta efficienza ed alla grande offerta di stufe e caldaie a pellet, sono da sottolineare il servizio di distribuzione di pellet sfuso di qualità svizzera supportato dal nuovo centro di smistamento di S. Antonino con 1200 tonnellate di capacità, e la fornitura di servizi “chiavi in mano” per la costruzione di impianti fotovoltaici associata alla ristrutturazione di tetti ed edifici. In caso di interesse, rivolgersi a </span><span id="cloak91491"><a>[email protected]</a></span><span>.</span><br /><br /><strong><em>Ing. Paolo Bosshard</em></strong></p>

    Leggi tutto
  • Con l’aumento della tassa sul CO2 dal 2014 il riscaldamento costerà di più

    01 novembre 2013, Da Economia Fondiaria no. 6/2013


    Consigli per contenere o risparmiare sui costi evitando nel contempo la formazione di muffa nell’ente locato Le nuove tecniche di costruzione e il continuo aumento dei prezzi inducono ad un cambiamento delle abitudini. Per evitare sgradite sorprese a posteriori, si invita a segnalare agli abitanti, siano essi proprietari o inquilini, dei suggerimenti emanati dagli uffici d’energia statali e di seguito riassunti. Leggi tutto
  • Dal 2014 il riscaldamento costerà di più

    01 luglio 2013, Da Economia Fondiaria n. 4 luglio-agosto 2013


    <p><strong>Notizie Flash</strong></p> <p><strong>Dal 2014 il riscaldamento costerà di più. Conviene adottare per tempo gli accorgimenti necessari.</strong></p> <p>Con effetto all’anno prossimo la tassa sul CO2 per il combustibile aumenterà in modo importante: 6.5 centesimi per litro di olio di riscaldamento, che passerà quindi dagli attuali 9.5 centesimi/litro a 16 centesimi/litro mentre il gas verrà aumentato di 5 centesimi/metro cubo, passando dagli attuali 7 a 12 centesimi.</p> <p>Più in concreto, per ogni 1’000 litri di nafta consumata, la tassa che grava la fattura passerà da fr. 95 a fr. 160.</p> <p>Le conseguenze di questo aumento si faranno indubbiamente sentire nelle fatture a venire e toccheranno tutti: i proprietari alla ricezione della fattura d’acquisto, gli inquilini alla ricezione del conguaglio spese accessorie.</p> <p>L’aumento della tassa è stato deciso perché la Svizzera non ha aggiunto l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 fissato per il 2012. Invece di riuscire a ridurre le emissioni di anidride carbonica portandole al 79% delle emissioni del 1990, le stesse sono rimaste pressoché invariate. Da qui l’introduzione di questo aumento della tassa.</p> <p>Un contenimento dell’aumento delle spese di riscaldamento può quindi solo passare attraverso una riduzione dei consumi; allo scopo si consiglia di rileggere i consigli e il materiale informativo per ridurre il consumo energetico e di informarne in merito anche i vostri inquilini. Si rimanda quindi al nostro apposito articolo apparso su EF 1/2013 pag. 19 e disponibile anche al nostro sito<span> </span><a href="http://www.catef.ch/">www.catef.ch</a><span> </span>(info giuridiche – articoli informativi – energia – “Come fare a risparmiare sui costi di riscaldamento evitando nel contempo la formazione di muffa nell’ente locato”) e alla numerosa documentazione dell’ufficio cantonale e federale in materia di energia.</p> <p style="text-align: left;" align="right"><strong><em>RG</em></strong></p> <p> </p>

    Leggi tutto
  • Obbligo di adeguamento della messa a terra di tutti gli impianti elettrici degli edifici

    01 maggio 2013, Da Economia Fondiaria no. 3/2013


    <p>Nel foglio ufficiale del 30 aprile u.s. è apparsa una comunicazione indirizzata a tutti i proprietari d’immobili in merito all’obbligo di adeguamento della messa a terra di tutti gli impianti elettrici degli edifici.</p> <p>Le Associazioni delle aziende elettriche, degli installatori elettricisti, degli acquedotti ticinesi, dei controllori di impianti elettrici, l’ispettorato federale degli impianti a corrente forte e la SUVA invitavano tutti i proprietari di immobili a contattare un installatore elettricista abilitato (affiliato AIET o con autorizzazione ESTI) affinché verifichi lo stato della messa a terra e, se necessario, proceda in tempi brevissimi ad adeguare la messa a terra alle nuove disposizioni.</p> <p>Venendo man mano le tradizionali condotte in ferro sostituite con materiali di ultima generazione e quindi non conduttivi, la messa a terra degli impianti elettrici, che per gli edifici veniva tradizionalmente allacciata alle condotte dell’acqua potabile, non sarà più garantita.</p> <p>L’invito ad un intervento entro breve, era dettato anche dal fatto che si voleva avvisare per tempo i proprietari perché verosimilmente nei prossimi 2 anni tratte intere o parziali di reti di tubazioni verranno sostituite con tubi non conduttivi.</p> <p>Quest’informazione, che è stata confermata in un apposito prospetto inviato in molti fuochi del Cantone, ha originato nei proprietari molti interrogativi. Le associazioni sopra citate hanno quindi deciso di coordinare una presa di posizione comune con informazioni più dettagliate. Non appena disporremo di notizie più precise, riprenderemo l’argomento su Economia Fondiaria, alfine di poter fornire un’informazione completa.</p> <p><strong><em>RG</em></strong></p> <p> </p>

    Leggi tutto

2011


  • Parliamo di energia

    02 luglio 2011, Da Economia Fondiaria n. 4 luglio - agosto 2011


    <p>La nostra società è sempre più avida di energia. Basta pensare all’aumento inarrestabile di veicoli, e soprattutto di quelli grossi come i SUV, alle nuove edificazioni, all’aumento demografico a livello mondiale, all’uso sempre più frequente di apparecchi alimentati da energia elettrica. In evidente contrapposizione con questa tendenza l’opinione pubblica giustamente si sta opponendo all’uso di energia nucleare e di quella petrolifera. Per quanto attiene all’uso dell’energia nucleare, i disastri di Cernobil e di Fukushima sono sufficientemente eloquenti per creare un giusto timore di ulteriori disastri. Se gli incidenti del nucleare hanno conseguenze catastrofiche per intere popolazioni, disastri messi poi ampiamente in evidenza dai media, anche l’energia petrolifera ha fatto notevoli disastri, meno appariscenti ma forse non meno gravi. Basta pensare agli inquinamenti causati da navi petrolifere, alle perdite di petrolio da piattaforme marine, a perdite di petrolio e di altri derivati del petrolio in tutti i trasporti che giornalmente transitano sulle nostre strade. Questi disastri, grandi e meno grandi non sono stati tutti quantificati e li abbiamo in gran parte dimenticati, ciò nondimeno ci sono stati e non conosciamo le loro conseguenze sul nostro ambiente marino e terrestre.<br />Oltre al fatto che ci avviciniamo fra alcuni decenni all’esaurimento delle risorse petrolifere e che quindi dobbiamo aspettarci ad un notevole aumento dei loro prezzi, la combustione di prodotti petroliferi inquina per emissioni di CO2 e polveri fini<br />L’energia nucleare sarebbe un’ energia pulita - fatta riserva del problema non risolto delle scorie - e praticamente inesauribile. Tuttavia la mancanza oggi di una sicurezza sufficiente ci porta a giusta ragione a volerci distanziare da questa energia.</p> <p>Fin qui siamo tutti d’accordo; il problema nasce con la consapevolezza che oggi il 40% dell’energia consumata proviene dal nucleare e una gran parte dell’energia consumata per i trasporti proviene dal petrolio. Dobbiamo quindi risolvere questo quesito.<br />Le soluzioni sono teoricamente molto semplici:</p> <ol> <li>incentivare la produzione e l’uso di energie alternative o rinnovabili</li> <li>risparmiare energia</li> </ol> <p>Ho detto che le soluzioni sono semplici teoricamente, un po’ meno praticamente ed il dubbio che non si riesca a raggiungere gli obbiettivi declamati dal nostro governo (e non solo da lui) nei tempi previsti è certamente lecito.</p> <p>Le fonti di energie alternative o rinnovabili note oggi sono: energia solare, energia eolica, biomassa, geotermica, legno.<br />L’energia solare è probabilmente quella che nei prossimi anni potrà dare il maggior contributo. Infatti già oggi troviamo sul mercato pannelli solari termici e fotovoltaici in grado di sfruttare l’energia solare <strong>gratuita</strong> per produrre l’acqua sanitaria nelle nostre case, contribuire al riscaldamento nei periodi invernali e produrre energia elettrica da immettere nella rete. Questi pannelli , soprattutto quelli ad acqua, sono oggi una soluzione a portata di mano sia dal punto di vista finanziario che tecnico (installazione su immobili nuovi e vecchi assai poco problematico). <br />Se siamo consapevoli che oltre il 30% dell’energia consumata è destinata al riscaldamento di abitazioni, non possiamo esimerci dal considerare di ridurre il consumo energetico dei nostri immobili e dall’impiegare altre fonti energetiche del petrolio o dell’energia elettrica (se menziono quest’ultima è perché il governo vorrebbe impedire di utilizzare l’energia elettrica troppo pregiata per il riscaldamento delle abitazioni).</p> <p>Una interessante sorgente energetica, già collaudata e introdotta con successo sul nostro mercato, è quella dei pellets. Questi sono prodotti con gli scarti delle segherie. Sono pertanto composti da segatura di legno senza aggiunte chimiche o di altro genere, bruciano dunque completamente e sono considerati neutrali nell’ottica di emissioni di CO2. Dunque un prodotto ecologico, rinnovabile e per di più economico. Infatti confrontato con il prezzo attuale dell’olio da riscaldamento è più conveniente. A questo vantaggio si aggiunge il risparmio dei costi di manutenzione dei serbatoi a nafta e dei rispettivi controlli ufficiali.<br />Chiunque dovesse nei prossimi tempi sostituire una caldaia a nafta avrebbe vantaggio a valutare l’installazione di un impianto a pellets.</p> <p>L’integrazione di un tale impianto con dei pannelli solari per la produzione di acqua sanitaria e che d’inverno contribuiscono al riscaldamento, è oggi certamente un’opzione valida, tecnicamente abbastanza facile da realizzare ed assai economica.</p> <p>Le altre energie menzionate richiedono forse ancora maggiori sforzi di sviluppo tecnologico prima di essere usati.<br />Quella eolica non è certamente a portata del cittadino e può essere realizzata solo in grande scala, ma in Svizzera gli spazi sono molto limitati. Inoltre è in conflitto con le esigenze di protezione del paesaggio (vedi parco eolico Gottardo).<br />Quella geotermica è certamente un’alternativa interessante per il riscaldamento degli edifici. Richiede però oggi ancora investimenti assai costosi e necessita di autorizzazioni particolari per la perforazione delle sonde. <br />Con la biomassa si può certamente contribuire almeno marginalmente alla produzione di energia, ma secondo me rimarrà sempre una misura accompagnatrice.</p> <p>Fatto il giro delle energie alternative rinnovabili, dobbiamo riconoscere che non saremo mai in grado di supplire quelle a base di petrolio e del nucleare. <br />Quindi, se vogliamo in un futuro non troppo lontano evitare di accendere la luce ma rimanere al buio per mancanza di elettricità, o peggio vedere le nostre case raffreddarsi per mancanza di elettricità o di olio da riscaldamento, non rimane altra soluzione che ridurre i consumi, a partire da subito.<br />Ridurre i consumi significa isolare le case. Il problema non si pone per le abitazioni nuove che sono costruite oggi tutte secondo le nuove normative per il risparmio energetico. Più difficile è il risanamento di edifici esistenti (che rappresentano oggi la grande parte del nostro patrimonio immobiliare), soprattutto quelli con facciate di un certo pregio. Infatti per isolare un edificio occorre «incollare» sulla facciata dei pannelli termoisolanti dallo spessore di 13-16 cm, rifare un intonaco e adattare tutti i davanzali , le tapparelle, gelosie o rolladen, porte e finestre alle nuove esigenze. A dipendenza del tipo di costruzione l’operazione può essere finanziariamente abbordabile o esosa.<br />Comunque sia, in base al programma federale per il risanamento degli edifici, è possibile ottenere delle sovvenzioni dell’ordine di grandezza di 70.- CHF al m2 per la sostituzione di finestre e 40.- CHF/m2 per l’isolamento termico delle facciate, ovviamente a certe condizioni (vedi <a href="http://www.ilprogrammaedifici.ch/">www.ilprogrammaedifici.ch</a>).</p> <p>Il proprietario di un immobile a reddito si trova davanti al dilemma di doversi sobbarcare l’investimento del risanamento potendo ribaltare i costi agli inquilini solo in minima parte benché questi siano i primi a beneficiare della miglioria con una sensibile riduzione di costi di riscaldamento.<br />Penso che una modifica della legge su questo argomento sia assolutamente necessaria e vada promossa.</p> <p>Ad ogni modo, da oggi dobbiamo volenti o nolenti, rivedere i nostri concetti e le nostre convinzioni riguardo a tutti i problemi degli immobili legati al consumo energetico.</p> <p> </p> <p style="text-align: left;" align="right"><strong><em>Ing. Carlo Wullschleger</em></strong></p> <p> </p>

    Leggi tutto
  • Nuove possibilità per il riscaldamento degli immobili del Bellinzonese

    01 luglio 2011, Da Economia Fondiaria n. 4 luglio - agosto 2011


    <p>Due nuove possibilità per il riscaldamento degli immobili, in alternativa a quelle sinora utilizzate, stanno per entrare nella fase di realizzazione nel Bellinzonese: si tratta dei progetti Metanord e Teris.<br />La prima prevede una rete di distribuzione di gas metano, mentre la seconda assicurerà il riscaldamento e la fornitura d’acqua calda mediante il calore prodotto dal termovalorizzatore di Giubiasco. Queste soluzioni possono rivestire molto interesse sia per chi prevede di costruire a nuovo, sia per chi sta valutando la sostituzione dei propri impianti con nuovi più efficienti dal punto di vista energetico o per chi ha già ricevuto dal Cantone l’ordine per il risanamento entro il 31 dicembre 2013 della propria cisterna per il gasolio<br />La CATEF di Bellinzona ha organizzato lo scorso 30 maggio a Giubiasco una serata informativa per offrire ai vari interessati la possibilità di ottenere direttamente dai responsabili (ing. Hladik per Metanord e ing. Fabiano per Teris) ogni informazione utile sui due progetti al fine di meglio ponderare eventuali decisioni d’adesione.<br />Visto l’interesse per questo tema, riteniamo utile dare un’informazione generale a chi non ha potuto partecipare, riportando i punti principali della serata.<br />Diversi sono gli elementi che dal punto di vista ambientale depongono a favore d‘entrambe le soluzioni, vista l’importante riduzione di polveri fini e di CO2 che si potrà raggiungere. All’interno dei singoli stabili sarà inoltre possibile recuperare spazi anche importanti sinora destinati alle centrali di produzione del calore. In particolare con Teris non si dovrà più disporre di caldaie e bruciatori propri, dato che le reti di distribuzione porteranno il calore e l’acqua calda sanitaria direttamente negli immobili. Anche con Metanord non saranno necessari grandi spazi, poiché i bruciatori e le caldaie per il gas sono di dimensioni molto più contenute rispetto a quelli per il gasolio. In entrambi i casi non sono più necessarie cisterne per lo stoccaggio del combustibile.<br />Una differenza sostanziale fra i due progetti è data dal fatto che l’energia calorica totale distribuita da Teris ha un limite di ca. 47'500 MWh/anno mentre il gas di Metanord è praticamente illimitato per il Bellinzonese. Questo determina un notevole divario fra le due soluzioni in particolare per quanto riguarda l’estensione della rete di distribuzione e il genere di stabili da servire. <br />Dal punta di vista esecutivo abbiamo la seguente situazione:<br /><strong>Metanord:</strong> Sinora sono stati posati circa 35 km di rete di distribuzione (pari a circa il 10% del totale) approfittando anche di lavori stradali nei vari comuni.<br />Entro la fine del 2011 si arriverà a Rivera. Nel 2013 si inizierà ad’allacciare i comuni del Bellinzonese, permettendo così di completare la maggior parte della rete entro la fine del 2017.<br /><strong>Teris:</strong> I lavori inizieranno ancora nel 2011, rendendo possibili i primi allacciamenti già dal 2012 e completare l’intera rete fra il 2012 e il 2013 per la parte a sud dell’impianto di Giubiasco ed entro il 2017 per la parte a nord.<br />Passiamo a illustrare le caratteristiche principali dei due progetti.</p> <p><strong>Progetto Metanord</strong><br />La Metanord è un’azienda ticinese di diritto privato con sede a Bellinzona. I principali azionisti sono AET, BKW e Renova SA, ognuna con il 30% delle azioni e SES per il restante 10%. Il suo scopo è la progettazione, la costruzione e la gestione di gasdotti nel Vedeggio e nel Sopracenri. La sua rete è allacciata al gasdotto di Lugano.<br />Nei comuni ove ha ottenuto la concessione (20 anni) s’impegna a fornire il gas a ognuno che ne fa richiesta, prelevando un contributo unico uguale per tutti gli utenti, indipendentemente dalla localizzazione.<br /><br /><em>Cartina rete di distribuzione </em><br /><strong><img src="http://www.catef.ch/html/img/clip_image002.jpg" border="0" alt="" width="641" height="533" /></strong></p> <p><em>Schema contributo allacciamento</em><br />Siccome Metanord distribuisce gas e non calore, ogni utente deve provvedere all’istallazione degli impianti necessari (caldaia e bruciatore). Per gli impianti esistenti, in determinate situazioni, è possibile mantenere la caldaia e sostituire unicamente il bruciatore.<br /><img src="http://www.catef.ch/html/img/clip_image004.jpg" border="0" alt="" width="347" height="321" /><br /><br />In sostanza Metanord esegue a sue spese le condotte d’allacciamento sino al confine di proprietà, mentre all’interno del fondo i lavori sono eseguiti dal proprietario, a proprie spese, mediante installatori autorizzati.</p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="4" valign="top"><br /><strong>Contributo allacciamento (valido dal 01/10/2010)</strong></td> </tr> <tr> <td width="34" height="25" valign="top"> <p> </p> </td> <td width="351" valign="top"> <p> </p> </td> <td width="141" valign="top"> <p> </p> </td> <td width="115" valign="top"> <p> </p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>A</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Entro gli 8 m dalla mezzeria della strada ove esiste la tubazione fino al confine di proprietà ed un massimo di 1,5 pollici</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right">Contributo fisso</p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">CHF 1'471.-</p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>B</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Ad ogni m aggiuntivo per posa tubo e scavo</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right">Contributo CHF/m</p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">CHF   136.-</p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>D</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Ad ogni pollice aggiuntivo per allacciamenti con diametri superiori a 1,5’</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right">Contributo CHF/pollice</p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">CHF   526.-</p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>E</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Contatore da G2.5 a G4 (4-6 m3/h Max)</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right">Contributo fisso</p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">CHF   431.-</p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>F</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Contatore da G6 a G16 (10.25m3/h Max)</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right">Contributo fisso</p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">CHF   841.-</p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>G</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Contatore G25 (40 m3 /h Max)</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right">Contributo fisso</p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">CHF 1'262.-</p> </td> </tr> <tr> <td width="34" height="35" valign="top"> <p align="center"><strong>H</strong></p> </td> <td width="351" valign="top"> <p>Contatori oltre G25</p> </td> <td width="141" valign="top"> <p align="right"> </p> </td> <td width="115" valign="top"> <p align="right">su richiesta</p> </td> </tr> </tbody> </table> <p><strong>Il Contributo di allacciamento fino al confine di proprietà mediamente è di ca. 2’000 – 3'000.-</strong><strong>CHF. </strong><br /><em>Tariffe per i consumi</em><br />Tariffe per uso civile, artigianale, industriale valide dal 1.10.2010</p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="3">a) Tariffa fissa: <strong>20 CHF/mese </strong>(indipendente dal consumo)</td> </tr> <tr> <td colspan="3">b) Tariffa al consumo in 2 scaglioni:</td> </tr> <tr> <td width="11%"> </td> <td width="37%">da 0 – 24000 m3:             </td> <td width="52%">6,0 cts/kWh (ca. 63,6 cts/m3)</td> </tr> <tr> <td> </td> <td>tassa CO2</td> <td>0,648 cts/kWh (ca.   6,9 cts/m3)</td> </tr> <tr> <td> </td> <td>Totale</td> <td><strong>6,648 cts/kWh (ca. 70,5 cts/m3)</strong></td> </tr> <tr> <td> </td> <td colspan="2">(un m3 è ca. equivalente a un litro di gasolio)</td> </tr> <tr> <td> </td> <td>oltre 24000 m3:</td> <td>5,6     cts/kWh (ca. 59,4 cts/m3)</td> </tr> <tr> <td> </td> <td>tassa CO2</td> <td>0,648 cts/kWh (ca.   6,9 cts/m3)</td> </tr> <tr> <td> </td> <td>Totale</td> <td><strong>6,248 cts/kWh (ca. 66,3 cts/m3)</strong></td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> <td> </td> </tr> </tbody> </table> <p><br /><strong>Oltre i 500 kW di potenza installata vengono stabilite delle tariffe  speciali</strong><br /><em>Confronto dei costi con altri vettori energetici</em></p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td width="79" height="35" valign="top"><strong>in CHF</strong></td> <td width="68" align="right" valign="top"> <p><strong>gas</strong></p> </td> <td width="68" align="right" valign="top"> <p><strong>solare</strong><strong>/gas</strong></p> </td> <td width="68" align="right" valign="top"> <p><strong>olio</strong></p> </td> <td width="68" align="right" valign="top"> <p><strong>solare</strong><strong>/olio</strong></p> </td> <td width="68" align="right" valign="top"> <p><strong>legna</strong></p> </td> <td width="71" align="right" valign="top"> <p><strong>pellets</strong></p> </td> <td width="73" align="right" valign="top"> <p><strong>pompa calore el. </strong><strong>(aria)</strong></p> </td> <td width="73" align="right" valign="top"> <p><strong>pompa calore el.</strong> <strong>(geot.)</strong></p> </td> </tr> <tr> <td width="79" height="25" valign="top"> <p>investimento.</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">12‘000</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">28‘000</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">15‘000</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">31‘000</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">19‘000</p> </td> <td width="71" valign="top"> <p align="right">40‘000</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">25‘000</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">45‘000</p> </td> </tr> <tr> <td width="79" height="25" valign="top"> <p>ammortamento</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘090</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">2‘016</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘189</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">2‘114</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘613</p> </td> <td width="71" valign="top"> <p align="right">3‘214</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">2‘249</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">3‘370</p> </td> </tr> <tr> <td width="79" height="25" valign="top"> <p>spazio</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">35</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">70</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">174</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">209</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">276</p> </td> <td width="71" valign="top"> <p align="right">174</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">105</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">35</p> </td> </tr> <tr> <td width="79" height="25" valign="top"> <p>manutenzione.</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">428</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">520</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">625</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">600</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">700</p> </td> <td width="71" valign="top"> <p align="right">700</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">300</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">300</p> </td> </tr> <tr> <td width="79" height="25" valign="top"> <p>energia</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘474</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘499</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘870</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘496</p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right">1‘412</p> </td> <td width="71" valign="top"> <p align="right">1‘608</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">1‘652</p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right">1‘086</p> </td> </tr> <tr> <td width="79" height="25" valign="top"> <p><strong>totale annuo</strong></p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right"><strong>3‘427</strong></p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right"><strong>4‘105</strong></p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right"><strong>3‘858</strong></p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right"><strong>4‘419</strong></p> </td> <td width="68" valign="top"> <p align="right"><strong>4‘003</strong></p> </td> <td width="71" valign="top"> <p align="right"><strong>5‘696</strong></p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right"><strong>4‘306</strong></p> </td> <td width="73" valign="top"> <p align="right"><strong>4‘791</strong></p> </td> </tr> </tbody> </table> <p>Va infine rilevato che con il gas non si è limitati al solo riscaldamento degli immobili e all’acqua calda sanitaria, ma, segnatamente nelle nuove costruzioni, è possibile utilizzarlo anche per la cucina, i grill, per le pompe di calore a gas e per la micro co-generazione elettrica.<br />I principali vantaggi indicati da Metanord per gli utenti sono così riassunti</p> <p>Segnatamente su quest’ultimo punto Metanord pone l’accento sul ruolo del gas naturale nell‘ambito dell’orizzonte energetico 2020 della Svizzera al fine di ridurre la portata dei vettori petroliferi in favore di un miglioramento ambientale e di un’accresciuta diversificazione delle fonti energetiche.<br />Va infine osservato che per gli stabili esistenti, eventuali interessati all’allacciamento alla rete del gas potranno chiedere la proroga del termine di risanamento della loro cisterna per il gasolio.<br /><strong>Teris</strong><br />Teris è una società anonima di dritto pubblico i cui azionisti sono l’AET (60%) e l’ACR (azienda cantonale rifiuti, 40%) ed è stata costituita sulla base di una delle condizioni poste dalla licenza di costruzione del termovalorizzatore di Giubiasco, con la quale si chiedeva d’attuare <em>la distribuzione di calore per il riscaldamento degli edifici e per la produzione di acqua calda, ricuperando l’energia prodotta dalla combustione dei rifiuti</em>. In seguito nella SA s’inseriranno anche le aziende municipalizzate di Bellinzona. Per statuto a presiedere il Teris SA è il sindaco di turno del Comune di Giubiasco (attualmente l’avv. Andrea Bersani).<br />La distribuzione di calore avrà un influsso rilevante sulla qualità dell’aria, poiché eviterà di consumare 4'750’000 litri di gasolio all’anno con una riduzione annua dell’emissione di CO2 pari a 12’700 ton. Si prevedono inoltre riduzioni anche delle particelle fini e degli ossidi di azoto. Teris sfrutta un’energia rinnovabile e non provoca alcun rischio ambientale (inquinamento, odore, rumori), in quanto trasporta semplicemente acqua calda.<br />Il calore sarà distribuito mediante condotte di andata con una temperatura sino a 105 gradi e condotte di ritorno, entrambe opportunamente isolate termicamente. Sono previste caldaie di “back-up”, sia per coprire le punte dei consumi, sia per garantire nella misura dell’80% la sicurezza d’approvvigionamento nel caso d’interruzione di tutte le linee di combustione dei rifiuti.<br />L’investimento previsto è di 50 Mio. di Fr. e verrà portato a termine entro il 2017.<br />Come detto Teris porta il calore direttamente negli edifici, pertanto non sono necessarie ulteriori istallazioni, ossia né bruciatore, né caldaia.<br />Visto che la quantità di calore distribuibile non può superare un certo quantitativo annuo, Teris intende privilegiare in un primo tempo l’approvvigionamento di grossi utenti, quali stabili amministrativi, centri scolastici, serre agricole, ecc. Ovviamente se lungo i tracciati delle condotte di distribuzione ci fossero altri interessati, Teris esaminerà la possibilità di soddisfare anche queste richieste. Chiaramente la già citata limitazione quantitativa esclude la possibilità di allacciare tutti i richiedenti.<br /><em>Rete di distribuzione</em><br /><img src="http://www.catef.ch/html/img/clip_image006.jpg" border="0" alt="" width="418" height="322" /></p> <p><img src="http://www.catef.ch/html/img/clip_image008.gif" border="0" alt="" width="349" height="262" /><br /><em>Schema per il contributo per l’allacciamento</em></p> <p><em>Costi di base</em></p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td valign="top"> <p><strong> </strong></p> </td> <td valign="top"> <p><strong>Potenza </strong><br /><strong>istallata</strong><br /><strong>kW</strong></p> </td> <td valign="top"> <p><strong>Consumo</strong><br /><strong>teorico</strong><br /><strong>kW/h/a</strong></p> </td> <td valign="top"> <p><strong>Tassa</strong><br /><strong>allacciamento</strong><br /><strong>TA1 </strong><br /><strong>(CHF)</strong></p> </td> <td valign="top"> <p><strong>Tassa </strong><br /><strong>base annua</strong><br /><strong>TAn (CHF)</strong></p> </td> <td valign="top"> <p><strong>Tassa </strong><br /><strong>consumo*</strong><br /><strong>TC (CHF)</strong></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> <p>Monofamigliare</p> </td> <td valign="top"> <p>10</p> </td> <td valign="top"> <p>18’000</p> </td> <td valign="top"> <p>20’800</p> </td> <td valign="top"> <p>700</p> </td> <td valign="top"> <p>1’200</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> <p>Bifamigliare</p> </td> <td valign="top"> <p>50</p> </td> <td valign="top"> <p>90’000</p> </td> <td valign="top"> <p>24’000</p> </td> <td valign="top"> <p>3’500</p> </td> <td valign="top"> <p>6’030</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> <p> </p> </td> <td valign="top"> <p>100</p> </td> <td valign="top"> <p>180’000</p> </td> <td valign="top"> <p>28’000</p> </td> <td valign="top"> <p>7’000</p> </td> <td valign="top"> <p>12’060</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> <p> </p> </td> <td valign="top"> <p>250</p> </td> <td valign="top"> <p>450’000</p> </td> <td valign="top"> <p>40’000</p> </td> <td valign="top"> <p>16’300</p> </td> <td valign="top"> <p>30’150</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> <p> </p> </td> <td valign="top"> <p>500</p> </td> <td valign="top"> <p>900’000</p> </td> <td valign="top"> <p>60’000</p> </td> <td valign="top"> <p>31’800</p> </td> <td valign="top"> <p>60’300</p> </td> </tr> </tbody> </table> <p><em>                                               * Misurata al contatore; 1L gasolio = 10 kWh</em></p> <p><em>Benefici tecnico-economici</em></p> <p>Teris assicura i seguenti benefici per gli utenti:</p> <p><em>Conclusioni</em><br />Per i proprietari di stabili del Bellinzonese si offrono due possibilità concrete per il riscaldamento in alternativa ai sistemi sinora utilizzati. La particolare situazione di ognuno assume il peso preponderante per una decisione in merito.<br />In tutti i casi, i tecnici delle due società sono a disposizione per ulteriori schiarimenti, come pure per il calcolo di preventivi attendibili senza impegno e senza spese.<br /><br />I loro recapiti sono i seguenti.<br /><br /><strong>Metanord:</strong><br />Metanord SA<br />CP 2085<br />6500 Bellinzona<br />Tel. 091.820.05.50<br /><span id="cloak58052"><a>[email protected]</a></span><br /><a rel="noopener" href="http://www.metanord.ch/" target="_blank">www.metanord.ch</a></p> <p><strong>Teris:</strong><br /><span>Teris SA</span><br /><span>Strada dell’argine 5</span><br /><span>6512 Giubiasco</span><br /><span>Tel. 091.850.06.24</span><br /><span id="cloak17389"><a>[email protected]</a></span><br /><a rel="noopener" href="http://www.teris.ch/" target="_blank">www.teris.ch</a></p> <p align="right"><strong><em>Ing. Vladko Minoli</em></strong></p>

    Leggi tutto
  • Modificata la Legge edilizia cantonale per favorire interventi di risparmio energetici

    01 gennaio 2011, Da Economia Fondiaria no. 1/2011


    <p><strong>Energia</strong></p> <p><strong>Modificata la Legge edilizia cantonale per favorire interventi di risparmio energetici</strong></p> <p>Alfine di incentivare gli interventi che riducono il consumo energetico negli immobili, il Parlamento ticinese ha adottato una modifica della Legge edilizia, che aumenta la superficie e il volume edificabile dell’immobile interessato. Di seguito si riportano i due nuovi articoli (40a e 40b LE) appena entrati in vigore.</p> <p> </p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td width="103" valign="top"> <p class="testo_non_giust"><strong>Provvedimenti di efficienza energetica</strong><br /><strong>1. Superfici e distanze</strong></p> </td> <td width="552" valign="top"> <p class="testo_giust"><strong>Art. 40a (nuovo)</strong> 1Nell’ambito della costruzione di nuovi edifici, lo spessore dei muri perimetrali isolati termicamente è considerato parzialmente per il computo della superficie utile lorda (art. 38 cpv. 1), della superficie edificabile (art. 38 cpv. 2), della superficie edificata (art. 38 cpv. 3).<br />2Lo spessore dell’isolazione termica dei muri perimetrali di edifici esistenti non è computato nel calcolo delle superfici né nella misurazione delle distanze dal confine.<br />3La superficie utile lorda ammessa dai piani regolatori comunali è inoltre aumentata del 5% qualora i nuovi edifici o le modifiche di edifici esistenti presentino uno standard di efficienza energetica particolarmente elevato.<br />4Il Consiglio di Stato stabilisce mediante regolamento lo spessore massimo computabile ai sensi del cpv. 1 e i requisiti di efficienza energetica di cui al cpv. 3.</p> <p> </p> </td> </tr> <tr> <td width="103" valign="top"> <p class="testo_non_giust"><strong>2. Altezza</strong></p> </td> <td width="552" valign="top"> <p class="testo_giust"><strong>Art. 40b (nuovo)</strong> Lo spessore dell’isolazione termica dei tetti, dei tetti piani, come pure quello dei bacini di ritenzione per l’accumulazione delle acque meteoriche sui tetti di edifici esistenti non è considerato nel computo dell’altezza.</p> </td> </tr> </tbody> </table> <p> </p>

    Leggi tutto
  • Archivio

    2010


    • Osservazioni al Piano energetico cantonale

      28 ottobre 2010


      <p>28 ottobre 2010<br />Lodevoli Dipartimenti<br />Del Territorio e <br />delle Finanze e dell’Economia<br />Residenza Governativa</p> <p>6500 B e l l i n z o n a</p> <p>Lugano, 28 ottobre 2010</p> <p> </p> <p>Procedura di consultazione: Piano energetico cantonale</p> <p>Onorevole Signora Dir. Sadis<br />Onorevole Signor Dir. Borradori</p> <p>La Camera Ticinese dell’Economia Fondiaria, l’associazione Ticinese dei proprietari immobiliari, Vi ringrazia per essere stata consultata nella procedura emarginata e inoltra di seguito le sue osservazioni.</p> <p> </p> <p>PREMESSA</p> <p>È ovvio che un simile contributo non può essere letto senza un adeguato bagaglio tecnico e conseguentemente con ridotta facoltà di sintesi sull’essenziale. <br />Ci limiteremo perciò a delle considerazioni d’ordine politico senza particolari schermature nell’interesse della fattibilità tecnica, economica e temporale.<br />Ci preme comunque sottolineare che l’elaborazione del piano, anche se sprovvisto a quanto sembra di una specifica base legale, pur se sviluppato su diverse opzioni, è già di fatto approvato ed andrà ad aggiungersi ai piani strategici già in essere.<br />Prendiamo atto che le associazione economiche di riferimento non sono state per nulla coinvolte nell’elaborazione del piano; infatti fino a questo stadio le associazioni non sono state inserite nel gruppo di lavoro e nemmeno nel gruppo di accompagnamento.</p> <p> </p> <p>CONSIDERAZIONI GENERALI</p> <p>Ci vuole un piano?<br />Non sappiamo se il piano sia imposto dalla legge federale oppure se trovi il suo fondamento in una impegnativa collaudata emessa dai Cantoni. Con ciò intendiamo esperienze già maturate in diversi Cantoni.<br />Sappiamo comunque che la sua genesi era ed è ancorata alla definizione del campo d’attività dell’AET e alla focalizzazione del suo ruolo.<br />Risulta ancora che determinate sollecitazioni a sostegno della creazione del piano derivano dal rapporto sugli indirizzi - un rapporto a 360 gradi - dalle linee direttive e dalle schede (o meglio dagli obiettivi), alla cui elaborazione hanno concorso probabilmente i medesimi esperti.<br />Fra l’altro è tutto materiale da condividere ma non soggetto ad approvazione.<br />Al tutto si sono aggiunti alcuni atti parlamentari. Ora, o era una necessità d’impulso oppure il piano andrebbe inserito in un ben preciso disposto federale. In altre parole non siamo molto convinti della necessità di dotarci oggi di un piano così articolato.</p> <p>Abbiamo l’impressione, e non sarebbe la prima volta, che ci si voglia profilare come i più diligenti per catturare rendite di posizione in quel di Berna. Riteniamo che il piano sia prematuro e che convenga attendere la concretizzazione della politica del Dipartimento Federale. D’altra parte proprio in questi giorni si è rilanciato l’argomento su scala nazionale in occasione del cambio della Direzione.</p> <p>E’ giusto chiarire che non siamo contro il piano ma lo riteniamo semplicemente prematuro e troppo allargato.<br />La nostra affermazione trova il conforto nelle seguenti considerazioni:</p> <p>Bisognava coinvolgere le associazioni economiche di riferimento per focalizzare il fattibile e creare l’adesione al programma.<br /><br />Si è voluto abbracciare qualsiasi fonte di energia e qualsiasi fruitore; un piano quindi troppo dispersivo che arrischia di confondere il marginale con l’essenziale riducendo la focalizzazione delle priorità. D’altra parte l’approccio non è sottaciuto: si parte con una rete a strascico o a spazzaneve senza particolari baricentri.<br /><br />I dati di riferimento si appoggiano in parte su ipotesi di lavoro. Si ipotizza per esempio un aumento lineare del fabbisogno senza tenerconto del formidabile progresso tecnologico. Oggi l’economia “verde” sta investendo miliardi nella ricerca e nell’applicazione dei materiali e nelle tecnologie e già si intravvedono i primi risultati. Quali prodotti hanno una resa accettabile ed in quali regioni?! Inoltre non si tiene a sufficienza conto del risparmio indotto e spontaneo e della sua misurazione (“scatole” di ottimalizzazione). È un progressoesponenziale che lascerà al palo quelle iniziative che si riveleranno non fattibili ma che farà emergere quelle con una buona resa (qualità di vita e sopportabilità economica) e non troppo esposte all’innovazione.<br /><br />Il confine fra il pubblico ed il privato non è molto chiaro. In taluni passaggi si afferma che il piano è vincolante per il pubblico e per il privato ed in altri più per il pubblico. Di per sé, parlando della sostanza in generale, la differenziazione è relativa perché il titolo di proprietà è pur sempre del cittadino. L’estensione del vincolo potrebbe però tradursi in vere e proprie minusvalenze.<br />Si assicura la trasparenza sulla base di un monitoraggio. Ci mancherebbe! Mancano però il controlling ed i dati di riferimento! Un piano così ambizioso ed articolato - che auspichiamo venga indirizzato su pochi strumenti ed obiettivi - deve essere controllato e se del caso aggiornato. L’aggiornamento deve intervenire con scadenze quadriennali sempre in presenza di scostamenti significativi. In ogni caso ogni 4 anni andrà presentata al Parlamento una scheda riassuntiva che rispecchi i risultati raggiunti. Start: dati 2008 e scostamenti con la prontezza di alleggerire qualora i risultati fossero in linea con il prospettato. In poche parole: il “possiamo ancora far meglio” non va portato all’eccesso come pure non va fatto perno sulla continua colpevolizzazione e su scenari da fine del mondo. Siamo convinti che i risultati intermedi saranno il vero motore della sensibilizzazione. Il comportamento “virtuale” non va quindi sottaciuto e siamo anche convinti che con il tempo la fattibilità si alimenterà da sola prendendo atto dei progressi tecnici. <br /><br />Il baricentro è l’approvvigionamento che si vorrebbe assicurare con la produzione, con accordi e con il commercio. Lo spirito è da guerra planetaria e di rischio candela. Di certo non è un discorso costi perché l’eventuale esubero di energia lo venderemmo a caro prezzo. Bisognerà poi chiedersi se sarà veramente così! Intanto abbiamo le riversioni ed il nucleare sta ritornando d’attualità. A latere abbiamo ancora il rischio, proprio per queste produzioni potenziali, che una parte della nostra utenza acquisti altrove. Con ciò non vogliamo affermare che tutto quanto è un esercizio che potrebbe venir vanificato oppure che il costo-beneficio non regga nessun confronto ma è indubbio che la produzione mondiale si sta muovendo su grande scala. Si pensi al solare nel deserto, all’eolico in regioni ventose, ecc. Non da ultimo anche il nucleare che si sta di nuovo sdoganando come energia intelligente. Quindi l’obiettivo approvvigionamento va parzialmente relativizzato.<br /><br />La CATEF è per un piano più stringato e per un controllo “paritetico”. Questa convinzione si basa sul fatto che è importante concentrarsi sui vettori e consumatori principali dove il controllo della resa è maggiore ed il progresso tecnico più visibile. Come del resto fa la Confederazione con la quale non dobbiamo creare pericolosi doppioni. Basti pensare al corposo inserto dedicato ai proprietari immobiliari ed ai consumatori inserito regolarmentein diversi quotidiani svizzeri. Fra l’altro nell’inserto sono riportati tutti portali che possono essere consultati allargando così il livello conoscitivo.<br /><br />Temiamo non si voglia tener conto della realtà politica. Un esempio arrischia di essere il Gottardo che già rappresenta la lapide per ulteriori sviluppi del voltaico oppure la resistenza al gas nelle regioni del Sopraceneri senza dimenticare il “Paradensturm” delle associazioni ambientaliste che fra l’altro hanno già fatto sapere che anche la variante più incisiva e dispendiosa farebbe strame di tutti gli accordi e protocolli internazionali, siglati o meno! Meglio quindi allinearsi a Berna garantendosi così una sorta di immunità.<br /><br />Già si assiste ad innumerevoli sollecitazioni e al modificarsi dei quadri di riferimento. La Confederazione aggiorna i suoi riferimenti e gli obiettivi, le istanze mondiali pure! Gli orizzonti temporali si accavallano creando ancora maggiore confusione. Sullo sfondo la società 2000 watt prevista per il 2150. Sempre nel campo delle sollecitazioni scendono i produttori con i loro messaggi contribuendo pure loro alla confusione. Il citato inserto, per quanto riguarda l’arredo semifisso degli appartamenti è praticamente gestito dai produttori degli elettrodomestici. <br /><br />Spiace inoltre che le misure proposte, dai costi anche molto elevati, non comprendano a sufficienza misure per evitare lo spreco e una maggiore responsabilizzazione del singolo: segnatamente evitare temperature eccessive in casa d’inverno, temperature troppo basse d’estate specie nei commerci, eccessiva illuminazione diurna nei negozi e notturna sui sedimi, con disturbo per i confinanti e gli abitanti delle colline ecc. Bisognerebbe favorire comportamenti improntati a maggiore responsabilità e sostenibilità.<br />Sulla base delle considerazioni che precedono, dato per scontato che il piano energetico è uno strumento condiviso a livello nazionale, riteniamo opportuno inserire una pausa di riflessione per focalizzare i grandi interventi, evitare la sperimentazione, definire il controlling ed organizzare il coinvolgimento delle associazioni di riferimento.</p> <p>Ribadiamo, non siamo contro!<br />Siamo a favore, postulando però la focalizzazione sul fattibileaccompagnandolo con la necessaria consulenzae la prontezza a raccogliere le informazioni necessarie per una corretta guida del programma.<br />Il piano va soppesato perché dallo stesso deriveranno ordinanze, regolamenti e norme che non saranno soggette di approvazione. Il menu degli interventi e la loro intensità sono infatti di competenza dell’amministrazione e nel nostro caso di pochi funzionari. Magari sollecitati da istanze marginali ma di presenza gridata ed a forte effetto. Dal sostenibile e al vivibile, tanto per capirci! Di sicuro il politico non sarà più coinvolto.</p> <p>Per quanto riguarda la CATEF, l’associazione dei proprietari immobiliari, il suoConsiglio Direttivo assicura già sin d’ora la massima collaborazione e la prontezza a fungere da cinghia di trasmissione. Magari accompagnando il tutto con un certo spirito critico ma sempre improntato sulla collaborazione costruttiva. Atteggiamento al quale la CATEF si è sempre del resto attenuta nel solco del rispetto delle istituzioni.</p> <p>Aggiungiamo ancora un elemento importante per la creazione del piano energetico è cioè la necessità di una consulenza per arginare l’offerta impressionante di prodotti e di tecnologie non sempre scevra da forzature e risultati disarticolati.</p> <p>A questo punto riteniamo opportuno anche completare il termine di fattibilità ricordando che vi è la fattibilità economica (micro e macroeconomica), quella tecnica e quella temporale. Pur ammettendo che una precisa delimitazione non è sempre possibile tenteremo di farle emergere esaminando a volo radente la scheda indirizzata agli immobili ed ai beni immobiliari.</p> <p> </p> <p>NEL MERITO</p> <p>Fatte queste considerazioni d’ordine generale ci permettiamo entrare nel merito dei vari capitoli.<br />Incominciamo conLA PRODUZIONE<br />È indubbio che buona parte della copertura del fabbisogno è garantita dall’energia idroelettrica. La CATEF appoggia perciò in pieno tutto quanto sarà possibile per supportare e potenziare questo tipo di produzione, ovviamente con un minimo di giudizio.<br />Dalla micro centrale al pompaggio su invasi. Si augura inoltre che gli irriducibili ambientalisti riconoscano l’interesse pubblico preponderante.<br />Per quanto riguarda l’energia eolicalo spazio tecnico e politico è minimo ragion per cui questo tipo di produzione va forzata.<br />Il fotovoltaicoper contro va perseguito anche per il gran progresso tecnico in atto senza dimenticare che il suo apporto alla copertura del fabbisogno resterà comunque limitato.<br />Per quanto riguarda la cogenerazione rimaniamo abbastanza perplessi come pure per la geotermia anche se riconosciamo che quest’ultima alberga potenzialità notevoli. L’esperienza di Basilea non è stata positiva ma è probabile che il medesimo pool tenterà altrove una nuova esperienza.<br />E’ comunque giusto riconoscere a questi indirizzi la volontà di valorizzare energia potenziale.<br />Per quanto riguarda il gas abbiamo già espresso il timore di una rispondenza insufficiente in termine d’offerta e la resistenza politica.<br />Per la produzione di energia termica in parte valgono le considerazioni di cui sopra.<br />Per quanto riguarda il legname d’energia lo stesso andrà utilizzato conestrema parsimonia. Meglio lasciare intatto il polmone verde, segnatamente grande divoratore d’anidride carbonica e di rumore.<br />La lettura di queste pagine rafforza la raccomandazione di focalizzarsi solo sul fattibile senza annacquare le forze.</p> <p>Per quanto riguarda la distribuzione di energiaci si rimette alla nuova tecnologia ed alla legge federale come pure al soggetto economico SWISSGRID. Ora la filiera permetterà l’apporto del miniesubero del cittadino ma permetterà allo stesso di accomodarsi alla mensa delle contrattazioni. Con speciale riferimento alle grandi aziende.</p> <p>Prima di passare all’uso finale riteniamo opportuno ancora sottolineare che ilrispamio, il progresso tecnico ed i contratti-ponte con i grandi produttori, anche tramite partecipazioni ad iniziative, giocheranno un ruolo decisivo. O per lo meno ci garantiranno la copertura fino alle riversioni...<br />Una simile copertura va perseguita senza remore per qualunque vettore a condizione che il pool dei promotori sia affidabile come per esempio per la centrale a carbone in Germania dove l’AET è in compagnia con alcune decine di città germaniche!<br />Lasceremmo perdere per contro iniziative ad olio di palma, ecc.</p> <p>PassiamoALL’USO FINALE<br />Per il commercio ed i servizi bisognerà fare in modo di garantire la sopportabilità o se si vuole la sostenibilità economica. Giocare con il cerino potrà rivelarsi pericoloso minando parte della nostra concorrenzialità. Va inoltre ricordato che il commercio ed i servizi sono già sensibili alla fattura energetica. Questa considerazioni vale anche per i processi produttivi.<br />Questi soggetti economici sono poi quelli, con la rendita della sostanza, che sorreggono finanziariamente la società civile e l’apparato statale.<br />Si tratta quindi di bilanciare senza mortificare la propensione all’investimento, di non mostrare il fianco alla concorrenza e senza comprimere il valore aggiunto anche perché il Cantone è in una pericolosa fase di stallo che potrebbe anche tramutarsi in un lento declino.<br />Al tutto si aggiunge l’apporto dell’economia alla socialità che come sappiamo da noi, ed è un vanto, è interpretata alla grande.<br />Per l’illuminazione pubblica concordiamo. Ci sembra eccessiva e ciò vale anche per determinate aree commerciali.<br />Per quanto riguarda la mobilità riemerge la volontà di ingabbiare la mobilità privata a favore di quella pubblica fra l’altro rimasta impigliata in errori colossali da parte dei gestori della stessa ed affamata consumatrice. Insomma ora si certificano anche i pneumatici e non solo le autovetture.<br />La certificazione e la tassazione del parco veicoli datato determineranno una rapida minusvalenza di questo specifico parco. L’usato verrà mortificato.<br />Non vorremmo inoltre che le varie asticelle venissero modificate a giornata. Già per le autovetture si constata una certa confusione fra certificazione “indigena” e quella europea.<br />Per la mobilità su ruota riteniamo fra l’altro che il progresso tecnico la renderà sempre più competitiva e meno divoratrice d’energia.<br />Dietro vi sono le grandi industrie automobilistiche ed il loro indotto.<br />Fra l’altro la mobilità pubblica costa ed inquina pure!<br />Quindi vanno ottimalizzate entrambe e ci sta pensando la Confederazione con i suoi indirizzi.</p> <p>Dopo esserci permessi una picchiata molto superficiale su questi capitoli dedichiamo più spazio al capitolo che più ci concerne. Quello degli stabili e successivamente quello dell’arredo delle “economie domestiche” che giustamente l’estensore del piano, ha virtualmente abbinato.</p> <p> </p> <p>Climatizzazione edifici abitativi (riscaldamento e raffreddamento – scheda C1))</p> <p>I rilievi mostrano che il tessuto immobiliare ed aziendale concorrono in modo incisivo all’utilizzo dell’energia.<br />Attualmente sono già in vigore diversi disposti fra i quali ilRegolamentosull’utilizzazione dell’energia dell’autunno 2008 , regolamento che fu elaborato - o meglio aggiornato - secondo il modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni, tenendo presente anche i nuovi parametri per gli standard Minergie e l’aggiornamento delle norme SIA.<br />Un regolamento che rappresentò una primizia svizzera in ossequio ad una spiccata caratteristica ticinese e che non fu mai discusso con progettisti e committenti!<br />Il regolamento ha introdotto prescrizioni per nuovi edifici, trasformazioni e cambiamenti di destinazione per edifici esistenti, nuove installazioni, trasformazioni o modifiche degli impianti destinati a produzione e distribuzione di calore, freddo, acqua calda, aria e illuminazione, e grandi consumatori di energia,…….<br />Insomma sull’esistente, se uno si dovesse muovere, resterebbe già oggi impigliato.<br />Per la nuova produzione il divario con l’esistente si allargherà ed inoltre l’occupazione dell’esistente resterà garantita nel tempo e gli interventi limitati ad interventi di tamponatura e non da aggiornamento come auspicato.</p> <p>Il Dipartimento intende far leva sulla certificazione degli edifici rendendola obbligatoria e da diffondere.<br />Un recente aggiornamento della Legge federale dell’energia dichiara per contro la certificazione facoltativa anche se lascia libertà ai Cantoni di renderla obbligatoria.<br />Fa inoltre un po’ specie rilevare che il Dipartimento si farà promotore presso la Conferenza dei Cantoni di inasprire le norme tecniche ossia in primis il già micidiale regolamento. Insomma primi dei primi in perenne volatone.</p> <p>A questo punto è giusto sottolineare che il tessuto immobiliare va suddivisonella monofamiliare, nel palazzo plurifamiliare a reddito od in condominio e nella sostanza aziendale (artigianale, commerciale ed amministrativa).<br />Per la classica monofamiliare, come si puntualizza nel già citato inserto, la rispondenza é maggiore, dato che il proprietario-utilizzatore decide, calibra tempi ed investimento e fiscalizza l’intervento. Si può ben dire, “gioca in casa”.<br />Per quanto riguarda l’immobile d’appartamenti o gli immobili non residenziali (uffici, commercio, artigianato e quant’altro) la musica cambia. Basti pensare all’aspetto economico!<br />I costi per investimenti nell’esistente, sono quantificati fra Fr. 600.- fino al 2'400.- al mq in funzione dell’obiettivo posto sulla base del Minergie.<br />Per due motivi scartiamo il parametro Fr. 2'400.- al mq: in primo luogo il costo corrispondere alla produzione ex-novo, quindi tanto varrebbe demolire, ed in secondo luogo l’impossibilità di ripercuotere adeguatamente sulla pigione l’investimento secondo i disposti di legge per non sforare il mercato.<br />Dobbiamo a questo punto complimentarci con gli estensori per la loro correttezza nell’esporre i parametri come pure nella loro risposta ad un atto parlamentare che chiedeva di rendere neutrale gli investimenti di miglioria indirizzati al contenimento del dispendio energetico. La risposta è stata chiara: la legge permette la ripercussione dell’investimento sull’utenza in palazzi residenziali e non! Il ragionamento del legislatore è semplice: l’aumento del canone di locazione si controbilancia con le minori spese accessorie legate all’energia. <br />Questa è la vera neutralità magari rafforzata dalla parte sussidiata che ovviamente non è ripercuotibile sull’utente.</p> <p>Dato che siamo entrati nel capitolo investimento evidenziamo qualche cifra.<br />Applicando un investimento di Fr. 1'000.- al mq quindi un intervento abbastanza limitato al punto di arrischiare di non essere più sussidiabile come parrebbe dal commento, ad una superficie media per appartamento di mq 90 l’investimento sarebbe cifrabile in Fr. 90'000.--.<br />Per una monofamiliare sobria e di non eccessive pretese l’investimento potrebbe anche superare i Fr. 140'000.-<br />In una recente pubblicazione di un importante istituto bancario per “lanciare” l’ ipoteca “eco” per le ristrutturazioni si riporta un esempio di ristrutturazione di una monofamigliare del 1972 con il dettaglio delle opere cifrate in Fr. 200'000.-<br />Quindi il nostro Fr. 140'000.- solo per il risanamento energetico è abbastanza significativo.</p> <p>Sono quindi investimenti impegnativi..<br />Per l’uso proprio malgrado l’investimento risulti più pesante esso potrebbe rivelarsi più. sopportabile.<br />Poniamo un 25% in sussidi a fondo perso ed un 75% in ipoteche o capitale proprio.<br />Come abbiamo già detto questo investimento verrà controbilanciato dalla riduzione delle spese legate all’energia.<br />Il proprietario risparmia nella sua gestione corrente e crea nel contempo un importante argomento di vendita grazie all’accresciuto valore.</p> <p>Per gli immobili a reddito o in condominio il discorso diventa per contro più impegnativo e non solo dal profilo finanziario..<br />Tanto per rendere l’idea, il risanamento di un immobile di 20 appartamenti ( a Fr. 90'000.- per appartamento) costerebbe Fr. 1'800'000.- che non sono ovviamente bruscolini.<br />Ora con sussidi del 25 % dovremmo reperire Fr. 1’440'000.- che se considerati integralmente come lavori di miglioria, giustificherebbero un aumento di pigione mensile, quindi di ca. Fr. 405.- , sempre che il mercato lo permetta!</p> <p>La medesima considerazione vale anche per il non residenziale. Si pensi agli uffici specialmente per gli ambienti a destinazione speciale..<br />Insomma un doppio rincaro: per lo spazio vitale e per lo spazio del lavoro!<br />Inoltre va ricordato che per muoversi in un volume importante (quello che più inquina è in genere quello maggiormente occupato) bisognerà trovare l’accordo fra il proprietario ( o i proprietari) e gli inquilini.<br />Pensiamo per esempio ad un condominio od un palazzo amministrativo e commerciale con diverse destinazioni ed utenze: accordo di massima , proiezione costi, finanziamento, nuovi canoni, organizzazione dell’intervento, ecc.<br />Altrettanto complicato risulterebbe l’intervento in un immobile d’appartamenti in locazione dove il diritto di locazione non agevola l’entrata in materia..</p> <p>Per quanto riguarda i sussidi le disponibilità sono quelle che sono.<br />A livello cantonale 5 mio da aggiungere ai sussidi federali cifrabili in 5 milioni.<br />Un totale di 10 milioni che potremmo suddividere a spicchi: un terzo per l’uso proprio, un terzo per l’abitativo a più piani ed un terzo all’aziendale.<br />Cifrando nel 25% l’apporto sussidiato avremmo un investimento annuo totale di 40 milioni di cui ca. 26 milioni nel residenziale (due terzi). Potrebbero essere 95 monofamigliari convenzionali e 145 appartamenti. Non sarebbe male, ma rappresenterebbe solo un 15% della produzione annuale ex-novo di unità abitative.</p> <p>Tutto quanto per dire che bisognerà chinarsi sulla fattibilità e sarebbe meglio attendere i primi risultati della Confederazione e dei Cantoni. Risultati che saranno noti fra qualche anno!<br />Sappiamo, essendo in contatto come CATEF con l’Associazione degli investitori istituzionali (Verband der institutionellen Investoren) che gli stessi si stanno organizzando per opzionare buona parte degli aiuti.<br />Basti pensare che vi sono società che gestiscono miliardi di sostanza e decina di migliaia di unità abitative per le quali staccare qualche centinaia d’appartamenti da inserirsi nel programma spalmandoli sulle varie regioni sarebbe molto semplice.<br />Oltretutto questi importanti soggetti economici possono anche spalmare l’investimento in termini di redditività senza mortificare più del tanto la resa totale del portafoglio affidato.<br />Ma hanno anche loro bisogno di tempo per farsi le ossa.. Questi colossi creeranno quindi una formidabile esperienza operativa ma non a corto termine.</p> <p>Per quanto riguarda gli STRUMENTI riportiamo qui di seguito alcune considerazioni tenendo anche presente il quadro di riferimento di cui più sopra.<br />Facciamo presente che a livello di contributo di trasparenza il sottocapitolo STRUMENTI è stato pubblicato praticamente per intero nell’ultimo numero di “Economia Fondiaria” il periodico della CATEF.</p> <p>Per quanto riguarda un’agenzia locale di consulenza sulla quale far confluire le richieste di sussidi assicuriamo il massimo appoggio.<br />È importante, in considerazione della complessità degli interventi, assicurare una regia unica e neutra che sappia senza inutili forzature mantenere viva ed indirizzare la volontà d’investire.<br />Come CATEF, lo ripetiamo, siamo disponibili come cinghia di trasmissione, a veicolare quanto collaudato come pure a raccogliere le sensazioni e le esperienze, e se del caso, a proporre elementi correttivi.</p> <p>La prospettata detrazione fiscale è possibile già oggi. Infatti gli investimenti che aumentano il valore dell’immobile sono deducibili purché siano finalizzati al risparmio energetico ed al rispetto dell’ambiente.</p> <p>Siamo decisamente contro l’introduzione di limiti ancora più stringentinel RUEn.<br />Non siamo in lotta con il resto del mondo come pure non prepariamo il volatone con le borracce altrui…<br />Anche il tema “climatizzazione e rinfrescamento”, come lo intendiamo noi, va specificato meglio.<br />L’esistente dovrebbe esser fuori dalla partita oppure, se riqualificato, non essere eccessivamente penalizzato. Ciò vale per il residenziale come pure per quei volumi che albergano lavoro e produzione. Praticamente per tutti i volumi esistenti degni di un aggiornamento o di una riqualifica il Dipartimento auspica un inasprimento del regolamento facendosi promotore per norme più stringenti presso la Conferenza dei Direttori Cantonali. Ovviamente anche per la nuova produzione.</p> <p>Per quanto concerne la contabilizzazione individuale del consumo energetico, le esperienze raccolte non testimoniano a favore di tali misurazioni.</p> <p>Per quanto riguarda la certificazione si propone di introdurreobbligatoriamente il CECE (certificazione energetica degli edifici) per il nuovo, per i risanamenti, per gli edifici esistenti residenziali ( più di 5 appartamenti) e per le grandi superfici di vendite. Presumiamo che da una qualche parte rispunterà anche la mono familiare.<br />A livello di cronaca la recente modifica della legge federale dell’energia del 18 giugno non “referendata” per cui pronta per essere messa in vigore dal Consiglio Federale dopo l’8 di ottobre 2010 (probabilmente l’1.1.2010) recita:</p> <p>Art 9 cpv. 4<br />“I Cantoni emanano prescrizioni uniformi sull’indicazione del consumo energetico degli edifici (certificati energetici degli edifici. Possono dichiarare obbligatorio tale certificato per il loro territorio cantonale; se prevedono tale obbligo ne definiscono il campo d’azione.”</p> <p>Dobbiamo dire che in fatto di tempestività non ci batte nessuno...</p> <p>Si esterna anche l’intenzione di ufficializzare il certificato energetico nell’ambito delle compravendite ed è prospettabile che un domani l’immobile venga certificato come una lavastoviglie od un pneumatico, e che la suddetta certificazione andrà prodotta magari anche nell’ambito della locazione.<br />E’ un fatto di tutela inaudita!<br />Questo clima concorrerà a convincere i proprietari a limitarsi alla manutenzione ordinaria e straordinaria d’emergenza. Specialmente per lasostanza datata.</p> <p>Bisognerà convenire che immobili troppo datati non si presteranno ad un risanamento per ridurre il dispendio energetico. Anche se dovesse risultare evidente con la certificazione lo stato dell’immobile, la sua consolidata occupazione non verrebbe compromessa, circostanza che indurrebbe il proprietario a non assumere rischi di tipo operativo.<br />Inoltre si arrischierebbe di evidenziare altre minusvalenze compromettendo così il finanziamento dell’intervento, oggi fra l’altro ancora proponibile grazie ai bassi tassi ipotecari ed a valori di mercato alti.<br />Il rischio è però evidente: troppi vincoli o programmi dilatati potrebbero vanificare l’attuale momento magico per attivarsi.<br />Meglio quindi programmi semplici oppure un indirizzo preponderante sulla produzione abbastanza recente dove per lo meno l’obsolescenza funzionalenon è prospettabile.<br />In termini spaziali questa produzione presenta infatti già un buon “standing”: cucine separate, doppi servizi, balconi e quant’altro.<br />È giusto anche ricordare che le obsolescenze sono diverse e con diversi archi temporali.<br />Abbiamo l’obsolescenza “domestica”, quella dell’arredo dell’appartamento (cucine, armadi, lavastoviglie e quant’altro), quella impiantistica (sanitari, riscaldamento, impianto elettrico senza scomodare la struttura in generale) ed infine quella funzionale dove il prodotto esce con il tempo dal mercato per entrare in una nicchia d’utenza con poche pretese.<br />In poche parole il datato arrischia di adagiarsi non da ultimo anche per una pessima certificazione.<br />Insomma il suo dossier si appesantirebbe con il rischio di penalizzare il suorecupero in generale.<br />Queste nostre riflessioni trovano conferma nell’inserto pubblicato da Energia Svizzera.<br />Nello stesso vengono riportati degli esempi che evidenziano come al risanamento energetico vadano abbinate delle riqualifiche vere e proprie.<br />Per molti immobili datati, il cumulo di più tipi di intervento (energetico e ammodernamento, oltre a disposizioni settoriali per ristoranti, macellerie, ecc.) renderebbero le spese di risanamento insostenibili. A maggior ragione se si considera che nelle case datate di regola le pigioni sono assai modeste.</p> <p>Non siamo ovviamente d’accordo di modificare la legge cantonale dell’edilizia inserendo la proposta di legare ai piani regolatori ed ai relativi regolamenti edilizi i provvedimenti di efficienza energetica con l’introduzione di prescrizioni più restrittive dell’attuale RUEn... <br />Con questo messaggio eravamo al 13 maggio 2009, quindi a pochi mesi dall’introduzione del RUEn attualmente in vigore, a riprova di una vitalità eccessiva e poco interessata alla fattibilità in generale o alla raccolta di esperienze consolidate.</p> <p>Sosteniamo l’obbligo di dotarsi della figura dell’ Energy Manager per i grandi consumatori come pure la creazione di associazioni e di sportelli al servizio della consulenza.</p> <p> </p> <p>Arredo e il consumo domestico (scheda C3)</p> <p>L’esperienza in tale ambito è già maturata al punto che ogni apparecchio ha la sua certificazione. Il programma è infatti “tirato” dai produttori e dalla Confederazione.<br />Pensiamo inoltre che vi sia già una buona sensibilizzazione del consumatore. Ormai l’etichetta viene sempre maggiormente considerata. Ed é un bene che sia così.<br />È però un mercato in preda a singole proposte e raramente vengono presentate dei pacchetti con l’indicazione del risparmio potenziale sulla bolletta. Siamo comunque convinti che sia già un mercato efficiente e che il ricambio porterà automaticamente ad un contenimento del fabbisogno in energia.<br />D’altra parte il già citato inserto riporta una serie di raccomandazioni per la cucina, il piano cottura, il forno, la lavastoviglie, il frigorifero, il congelatore, la lavatrice e l’asciugatrice.<br />Il tutto raccolto in apposite schede. Questi tipi d’inserto sono in parte sponsorizzati dai grandi produttori, logicamente interessati alla vendita dei loro prodotti, prodotti che devono essere all’avanguardia per quanto riguarda il dispendio energetico.</p> <p> </p> <p>CONCLUSIONI</p> <p>Senza inoltrarci nelle altre singole schede con i loro provvedimenti e gli obiettivi cifrati (in verità una miriade di percentuali differenziate) siamo sufficientemente convinti che il piano vada ridiscusso e dimensionato sull’essenziale.<br />Riaffermiamo che non siamo di principio contro il piano ma quanto proposto ci sembra troppo articolato al punto di disperdere risorse e ritorni visibili.<br />Per diversi motivi riteniamo che sia utile una pausa di riflessione per semplificare l’esercizio privilegiando l’essenziale. Non da ultimo perraccogliere esperienze consolidate.</p> <p>Meno attori, maggiore sincronismo con la Confederazione, collaborazione con le associazioni di riferimento, impostazione al convincimento senza eccessive pressioni, fattibilità tecnica ed economica e quant’altro. Al tutto va aggiunto un controlling regolare per il Parlamento, per le associazioni di riferimento e per l’opinione pubblica. Un cruscotto di bordo semplice con pochi parametri e con basi di partenza non modificabili.</p> <p>Una pausa di riflessione per indirizzare il piano su priorità e sulla fattibilitànon pregiudicherebbe il programma in generale che non dimentichiamo ha già i binari predisposti dal RUEn e soprattutto dallaConfederazione.<br />Inoltre sarà possibile, prima di pensare di emanare “norme più stringenti”,calibrare bene i sussidi. Quelli cantonali e federali. I sussidi saranno molto importanti per alimentare la voglia di investire senza comunque farsi soverchie illusioni.</p> <p>A livello macroeconomico la tenuta della nostra economia è quella che é; ci pare poco realistico ipotizzare che i privati possano investire costì tanti miliardi nel lasso di tempo indicato.</p> <p>Aggiungasi che costi eccessivi potrebbero indurre i promotori a costruire solo per la vendita e non per la locazione, divenendo le pigioni proibitive per l’utenza.</p> <p>Auspichiamo pure che vengano stabilite delle priorità e degli alleggerimenti fra le diverse prescrizioni previste in più ordinamenti giuridici (per il risparmio energetico, per l’igiene per la salute, per i rumori ecc.), perché il loro moltiplicarsi rende spesso gli investimenti insostenibili per i proprietari.</p> <p>Auspichiamo parimenti, che vengano inserite delle misure che favoriscano un atteggiamento collettivo ed individuale al risparmio, mediante la responsabilizzare dei singoli con la prontezza di evidenziare i progressi ottenuti.</p> <p>Per concludere suggeriamo di semplificare il piano e di concordare gli interventi con le istanze coinvolte o meglio con le associazioni economiche di riferimento nell’intento di fissare i baricentri. Nel frattempo si potrà definire meglio la sua base legale!</p> <p>Ringraziamo i Dipartimenti per averci coinvolti nella consultazione.<br />Pensiamo di aver esternato correttamente ciò che ci preoccupa, e non per partito preso.<br />D’altra parte il risparmio energetico è ormai entrato nelle valutazioni ad ampio raggio.<br />Dalla asciugacapelli all’autovettura! Quindi la sensibilizzazione c’é.<br />Si pensi alla molteplicità dei “sensibilizzatori” non sempre disinteressati.<br />Inoltre ricordiamo che il contenimento del dispendio energetico nel tessuto immobiliare dovrà inserirsi in un valutazione generale dell’obsolescenza evitando se possibile di destabilizzare quella dotazione che oggi assicura pigioni che riflettono il suo standing modesto pur offrendo una localizzazione di immediata periferia se non di semi-centro.</p> <p> </p> <p>Con distinta stima.</p> <p> </p> <p><strong>Il Presidente Cantonale</strong><br /><strong>Lic. rer. pol. Gianluigi Piazzini</strong></p> <p><strong>La Segretaria Cantonale</strong><br /><strong>avv. Renata Galfetti</strong></p>

      Leggi tutto
    • Gli strumenti proposti dal Piano Energetico Cantonale (PEC) attualmente in consultazione, per il contenimento del dispendio energetico negli edifici

      01 settembre 2010, Da Economia Fondiaria no. 5/2010


      Il PEC formula quattro proposte con molti strumenti d’intervento. Questi sono suddivisi in varie schede per materia. Vi proponiamo di seguito la sintesi delle misure previste nella scheda settoriale C.1. Climatizzazione edifici abitativi, pag. 178-181 PEC, che al di là del suo titolo, non è però limitato alla sola climatizzazione. Secondo il PEC i costi di risanamento per il solo isolamento termico di un edificio variano da Fr. 600 a Fr. 2'400 / al mq! Per un appartamento di 80 m2 i costi minimi ammontano quindi a Fr. 48'000! In fondo all’articolo troverete anche un estratto relativo ai costi risanamento, ripreso dal PEC- schede settoriali, pag. 176 La CATEF dedicherà molta attenzione a questo tema fondamentale che comporterà in qualsiasi caso conseguenze finanziarie molto importanti per i proprietari immobiliari. Tutto il PEC è consultabile al sito www.ti.ch/pec

      Leggi tutto

    2009


    • Risanamenti energetici (sussidi) e difetti

      01 maggio 2009, Da Economia Fondiaria no. 3/2009


      <p><strong>RISPOSTE A DOMANDE DEI SOCI</strong><br /><strong>RISANAMENTI ENERGETICI E DIFETTI</strong></p> <p> </p> <p><strong>Domanda:</strong><br />Abbiamo intenzione di sostituire le finestre della nostra casa d’appartamenti mettendo dei vetri doppi.</p> <p>Esistono sussidi per migliorie che contribuiscono al risparmio energetico? <br />E se dovessimo fare anche altri lavori?</p> <p> </p> <p><strong>Risposta:</strong><br />per ottenere dei sussidi per lavori di miglioria che comportano un risparmio energetico è necessario procedere ad almeno due tipi di lavoro all'involucro dell'edificio: ad esempio rifacimento del tetto + sostituzione finestre o cappotto isolante delle facciate.<br />La sostituzione delle sole finestre non darebbe quindi diritto a dei sussidi.</p> <p>Infatti affinché si abbia diritto a dei contributi è necessario che sia realizzata una delle seguenti ipotesi:</p> <ol> <li>rinnovo completo di tre elementi della superficie dell’immobile (tetto, muri esterni e finestre)</li> <li>rinnovo completo di due elementi dell’involucro dell’immobile (tetto - muri esterni o finestre)</li> <li>rinnovo di almeno due ma anche tre elementi dell’involucro dell’immobile</li> <li>rinnovo di oltre il 65% dell’involucro esterno termico dell’edificio</li> <li>rinnovo di oltre 1'500 m2 dell’involucro esterno termico dell’edificio</li> </ol> <p>Per più dettagli può contattare la fondazione centesimo per il clima (tel. no. 084 0220 220) e consultare il sito <a href="http://www.stiftungklimarappen.ch/">www.stiftungklimarappen.ch</a>.</p> <p>Esistono anche altri sussidi, previsti però per altri lavori.<br />Vi sono sussidi cantonali, in caso di impianti solari termici, per edifici nuovi Minergie, per impianti di riscaldamento a legna e per l'installazione di un teleriscaldamento a legna.</p> <p>Sono pure previsti degli incentivi federali per:</p> <ol> <li>determinati impianti fotovoltaici (informazioni c/o Swissgrid SA, 5070 Frick, tel. 0848 014 014;</li> <li>la sostituzione di riscaldamenti elettrici ad accumulazione (informazioni c/o SUPSI - DACD - ISAAC, 6952 Canobbio, tel. 058 666 63 26;</li> <li>sistemi di teleriscaldamento che sfruttano energia proveniente dal calore residuo o da fonti rinnovabili (informazioni c/o Studio d'ingegneria Verenum, 8600 Zurigo, Tel. 058 666 63 26).</li> </ol> <p>Da ultimo vi sono singoli comuni che offrono degli incentivi a livello comunale. Per questi occorre rivolgersi direttamente al proprio comune.</p> <p>Per maggiori informazioni sul tema consigliamo di rivolgersi:</p> <ol> <li>alla piattaforma Ticino energia c/o la SUPSI che fornisce consulenza telefonica giornaliera dalle 16 alle 17 al n. 058 666 63 05</li> <li>rispettivamente ad un consulente energetico (o consigliere di progetto); la lista con i loro nominativi è pubblicata al sito<a href="http://www.stiftungklimarappen.ch/">www.stiftungklimarappen.ch</a>.</li> </ol> <p> </p> <p>Troverà pure altre utili informazioni ai siti:</p> <ol> <li><a href="http://www.ticinoenergia.ch/">www.ticinoenergia.ch</a></li> <li><a href="http://www.ti.ch/incentivi">www.ti.ch/incentivi</a></li> <li><a href="http://www.swisssolar.ch/">www.swisssolar.ch</a> (per gli impianti solari)</li> <li><a href="http://www.aelsi.ch/">www.aelsi.ch</a> (per gli impianti a legna)</li> </ol> <p> </p> <p><strong>Domanda:</strong><br />Stiamo valutando le offerte per la sostituzione del generatore di calore del condominio del quale sono amministratore. Se accettato e concordato, il lavoro potrebbe svolgersi a fine agosto inizio settembre, cioè durante un periodo in cui non è necessario riscaldare. Un paio di condomini/locatori temono che durante le due settimane di interruzione continua dell'acqua calda i conduttori possano avanzare delle pretese. Un inquilino può vantare pretese per un lavoro indispensabile quale è il rinnovo dell'impianto di riscaldamento?</p> <p> </p> <p><strong>Risposta:</strong><br />Conformemente agli art. 259a e segg. CO, se l’inquilino è turbato nell’uso pattuito dell’ente locato, è in diritto di chiedere segnatamente l’eliminazione del difetto, una riduzione della pigione proporzionale alla gravità del difetto e il risarcimento di eventuali danni.</p> <p>Non esistono norme legali o tabelle apposite che quantificano precisamente la riduzione della pigione a dipendenza del difetto; ciò perché i possibili difetti sono infiniti e la riduzione va sempre determinata tenendo conto di tutte le circostanze del caso. Per aiutarsi nella determinazione della pigione, può essere utile conoscere quanto deciso da giudici in casi analoghi, ritenuto che non esiste una casistica completa.</p> <p>Ho potuto solo trovare un caso in cui è stato provvisoriamente tagliato l’accesso dell’acqua al bagno perché sono state sostituite le installazioni: per tale fattispecie è stata concessa una riduzione della pigione del 10%. Gli elementi indicati non menzionano se l’ente locato era provvisto anche di altri bagni, né è indicato il numero dei locali.</p> <p>La riduzione della pigione va concessa dal momento in cui il locatore è a conoscenza del difetto e fino all’eliminazione dello stesso ed indipendentemente dal fatto che al locatore incomba o meno una colpa per l’insorgere del difetto.</p> <p>In caso di taglio dell’acqua calda in estate, penso che una riduzione fino al 10% potrebbe essere accettabile.</p>

      Leggi tutto

    2008


    • Spese di riscaldamento sempre molto alte: che fare?

      01 gennaio 2008, Da Economia Fondiaria no. 1/2008


      <p class="sottotitolo">Spese di riscaldamento sempre molto alte: che fare?</p> <p class="testo_giust_bold">Il presente contributo non vuole essere un contributo tecnico ma offrire qualche spunto di riflessione</p> <p>Proprietari e inquilini sono ugualmente toccati e scontenti dell’elevato costo del riscaldamento: i proprietari in primis ordinano per sé o per i propri inquilini il combustibile necessario e ne anticipano le spese; la maggior parte degli inquilini è chiamato a far fronte alla spesa al più tardi alla ricezione del conguaglio spese accessorie.</p> <p>Negli ultimi 10 anni il costo della nafta, seguito anche dal gas, è aumentato in maniera estrema e più precisamente del .232.6% . La tendenza non sembra essere per niente al ribasso anzi; i soliti informati sostengono che il costo della nafta dovrebbe ulteriormente aumentare.</p> <p>Che fare? Ritenuto che non è certo il consumatore svizzero a poter influire sul prezzo della nafta e dei suoi derivati, il problema va risolto diversamente. Le strade percorribili sono diverse e tendenzialmente complementari. Certe misure vanno quindi prese immediatamente mentre altre a medio-lungo termine.</p> <p>- La via più immediata e comunque anche efficace e intelligente, è quella di agire sul risparmio o meglio sulla riduzione dei consumi e delle perdite energetiche;</p> <p>- La seconda sarebbe quella di passare a fonti energetiche alternative, non collegate con la nafta, e meglio ancora alle energie rinnovabili.</p> <p>Il risparmio può avvenire in più modi, intervenendo sul comportamento degli abitanti dell’immobile, sulla riduzione delle prestazioni (ci si accontenta di una temperatura inferiore) o cercando di migliorare il rendimento degli impianti e l’isolazione dell’immobile e delle installazioni (ad es. delle condutture).</p> <p>Questo articolo non è un contributo scientifico; per osservazioni più precise gli interessati devono far capo a tecnici specializzati. Nondimeno, vista l’importanza del tema energetico, esistono numerosi prospetti informativi a disposizione dell’utenza, che forniscono consigli e informazione molto utili nelle diverse strade di cui sopra; possono essere ordinati senza difficoltà via internet o per telefono.</p> <p>Gli interventi sull’immobile (isolazione tetto, facciate, finestre ecc), e il passaggio ad altre forme energetiche quali l’energia solare o le termopompe) sono a dipendenza dei casi degli interventi importanti, che, specie se effettuati su stabili già esistenti – costruiti ai tempi con criteri assai diversi da quelli odierni - sono collegati con costi ingenti. <br />In considerazione dell’importanza di agire in favore di un risparmio energetico, sia per motivi ecologici, sia perché la Svizzera sarà verosimilmente sempre più chiamata a far capo all’energia dall’estero, sia infine per i suoi elevati costi, la Confederazione continua ad adottare misure che incentivano l’esecuzione degli investimenti che vanno in questo senso, prevedendo anche sussidi e tasse da impiegare in questo ambito.</p> <p>In ambito locativo, il nuovo art. 14 OLAL entrato in vigore proprio al 1. gennaio 2008, prevede che i costi per tali investimenti possano essere ribaltati con facilità sulle pigioni pagate dagli inquilini. Il tema energetico è un tema che tocca tutti, e tutti sono chiamati a partecipare alle spese necessarie per migliorare la situazione. In caso contrario i proprietari non sarebbero incentivati a procedere degli interventi utili per tutti ma non strettamente indispensabili per l’edificio. Le pigioni potrebbero quindi aumentare in maniera importante dopo l’adozione di misure che portano ad un risparmio energetico.</p> <p>Per svariati motivi fra i quali la mancanza di liquidità o per le caratteristiche dell’edificio che potrebbero rendere poco interessanti degli investimenti, è però molto utile concentrarsi sul comportamento degli abitanti della casa o su interventi di tipo decisamente minore.</p> <p>I prospetti redatti da svizzera energia forniscono al riguardo numerosi consigli che, è sempre utile ricordare.</p> <p>•<span> </span><span class="testo_giust_bold">Riscaldare in maniera attenta e ad una temperatura adeguata</span>: <br />La temperatura ideale per locali abitativi e gli uffici è di 20 gradi (18 per la notte) e più bassa nei locali poco usati. Anche nei locali abitati è meglio mettere un pullover che alzare la temperatura. La temperatura eccessiva rende l’aria troppo secca e soprattutto comporta un importante spreco energetico: per ogni grado di temperatura in più il fabbisogno energetico aumenta del 6% !!!</p> <p>•<span> </span><span class="testo_giust_bold">Arieggiare adeguatamente; è “vietato” tenere durevolmente aperte le finestre a ribalta </span><br />Scopo dell’arieggiare è il ricambio d’aria evitando però che i muri si raffreddino, perché questo comporterebbe un notevole dispendio energetico. E’ quindi consigliato arieggiare da 3 a 5 volte al giorno spalancando per al massimo 10 minuti diverse finestre. Sono assolutamente da evitare le finestre aperte durevolmente anche se a ribalta, oppure le aperture sempre aperte per i gatti o altri animali.</p> <p>•<span> </span><span class="testo_giust_bold">Regolare al meglio manualmente o in modo automatico tramite apposite valvole la temperatura sui singoli radiatori</span> per tenere conto delle caratteristiche dei singoli locali.</p> <p>•<span> </span><span class="testo_giust_bold">Permettere che i corpi riscaldanti possano irradiare liberamente la temperatura</span> liberandoli da mobili o da tende lunghe e spesse ai lati o togliendo i tappeti dalle serpentine.</p> <p>• Dato che il calore fuoriesce anche dalle finestre chiuse, <span class="testo_giust_bold">di notte chiudere le imposte e gli avvolgibili; chiudere pure le serrande</span> del camino quando non è in funzione.</p> <p>•<span> </span><span class="testo_giust_bold">Adattare il periodo di funzionamento del riscaldamento alle abitudini di vita</span>, segnatamente mettendo il riscaldamento nel modo “notte “ un’ora prima di lasciare l’abitazione o attivando il programma “vacanza” in caso di assenza; per l’uso quotidiano, passare a pieno regime 1 ora prima del risveglio, passare al modo “riduzione notte” 1 ora prima di andare a dormire, funzionare nel modo “notte” anche di giorno quando l’alloggio è inabitato.</p> <p>Vista la notevole importanza del tema energetico, è a disposizione dell’utenza moltissimo materiale informativo. Fra questo ricordiamo dei<span class="testo_giust_bold">prospetti elaborati dall’Ufficio federale dell’energia e meglio:</span></p> <p class="testo_giust_bold">Ordinazioni presso:</p> <p>Oltre alle due istanze di cui sopra, ulteriori informazioni sono ottenibili presso l’Ufficio del risparmio energetico, Bellinzona, 091 814 37 40,<span> </span><span id="cloak23301"><a>[email protected]</a></span></p> <p class="testo_giustBKG">I locatori sono invitati ad informare i propri inquilini degli accorgimenti che possono adottare per contenere il consumo energetico, facendo eventualmente capo alla documentazione disponibile.</p> <p><strong>Avv. Renata Galfetti</strong></p>

      Leggi tutto

    2006


    • Riscaldamento e ricambio d'aria nelle abitazioni: consigli pratici

      01 settembre 2006, Da Economia Fondiaria no. 5/2006


      <p class="sottotitolo">Riscaldamento e ricambio d’aria nelle abitazioni: consigli pratici</p> <p class="sottotitolo"><span class="testo_giust_bold">Nonostante la maggior parte dell’utenza abbia con disappunto preso coscienza dell’aumento del costo dell’energia, questo non sembra però aver comportato un’importante modifica delle abitudini né un risparmio dei consumi. Alle porte della stagione invernale ci sembra quindi benvenuto riproporre i principali consigli per un consumo parsimonioso dell’energia per il riscaldamento elaborati dall’Ufficio federale dell’energia in un apposito prospetto informativo.</span></p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td width="3%" valign="top">-</td> <td class="testo_giust" width="97%" valign="top"><span class="testo_giust_sottolineato">Abituarsi ad una temperatura adeguata e non eccessiva</span>: l’aumento di un grado della temperatura comporta un consumo di energia maggiorato del 6%! La temperatura ideale per abitazioni e uffici è di 20 gradi, ritenuto che nelle camere da letto può anche essere un po’ inferiore e determinati vani (segnatamente verande, vano scale, locale deposito, cantine e autorimesse) non necessitano di essere riscaldati. I 20 gradi possono anche essere eccessivi in considerazione dell’attività svolta all’interno dei locali, specie ad esempio se essa non fosse sedentaria.</td> </tr> <tr> <td valign="top"> </td> <td valign="top"> </td> </tr> <tr> <td valign="top">-</td> <td class="testo_giust" valign="top">Ridurre la temperatura eccessiva senza aprire le finestre ma “chiudendo” proporzionalmente i radiatori.</td> </tr> <tr> <td valign="top"> </td> <td valign="top"> </td> </tr> <tr> <td valign="top">-</td> <td class="testo_giust" valign="top"> <p>Per evitare una temperatura insufficiente:</p> <ul> <li>Evitare perdite di calore dovute a finestre aperte a ribalta o altrimenti aperte a lungo: arieggiare invece a fondo da tre a cinque volte al giorno spalancando contemporaneamente più finestre per al massimo 10 minuti;</li> <li>Evitare le correnti d’aria rendendo ermetiche finestre, porte o spiragli vari, nonché chiudere la serranda del camino quando non viene utilizzato e verificare che la chiusura sia ermetica;</li> <li>Non coprire i radiatori con tende o mobili;</li> <li>Coprire i tubi delle serpentine con un rivestimento adatto e evitare di coprire il pavimento con tappeti;</li> <li>Di notte chiudere imposte e avvolgibili per evitare che la stanza si raffreddi. Se si dorme con la finestra aperta, chiudere per tempo le valvole termostatiche dei radiatori fino alla posizione "protezione del gelo";</li> <li>Bruciare nei camini e nelle stufe a legno solo legno allo stato naturale (non trattato) e carta per accendere, chiudendo le serrande dell’aria e del fumo e lo sportello vetrato quando non viene usato.</li> </ul> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> </td> <td valign="top"> </td> </tr> <tr> <td valign="top">-</td> <td class="testo_giust" valign="top">Arieggiare correttamente, spalancando a fondo alcune finestre per 3-5 volte al giorno, evitando di tenere aperte più a lungo le finestre a ribalta o di altro tipo. Se le finestre rimangono aperte più a lungo non si cambia solo l’aria ma si raffreddano anche i muri che per essere riscaldati necessitano di molta energia. “Una finestra a ribalta costantemente aperta fa consumare durante un inverno circa 200 litri di olio combustibile".</td> </tr> <tr> <td valign="top"> </td> <td valign="top"> </td> </tr> <tr> <td valign="top">-</td> <td class="testo_giust" valign="top"> <p>Per evitare la formazione di eccessiva umidità:</p> <ul> <li>arieggiare bene il bagno o la doccia dopo aver fatto bagno o doccia; aprire la porta del locale solo in un secondo tempo;</li> <li>se dietro ai mobili si formano delle muffe, cambiarne la posizioni o allontanarli dalle pareti lasciando una distanza di 5-10 cm, così che l’aria circoli meglio e le zone umide possano seccare;</li> <li>Non asciugare panni nell’appartamento;</li> <li>Cucinare gli alimenti coprendo con il coperchio le pentole o utilizzando quella a vapore.</li> <li>Installare un igrometro, cambiando l’aria in inverno quando l’umidità relativa supera il 45%, nelle altre stagioni quando supera il 60%.</li> </ul> </td> </tr> <tr> <td valign="top"> </td> <td valign="top"> </td> </tr> <tr> <td valign="top">-</td> <td class="testo_giust" valign="top"><span class="testo_giust_sottolineato">Per evitare l’aria troppo secca</span>: l’aria diventa troppo secca solo nelle abitazioni poco isolate e molto riscaldate, perché la naturale umidità contenuta nell’aria esce dalle fessure e il calore fa seccare l’aria rimanente; occorre quindi rendere ermetiche le fessure nelle finestre, abbassare i radiatori, arieggiare correttamente, e accendere la ventilazione della cucina e del bagno solo quando necessario.</td> </tr> </tbody> </table> <p class="testo_giust">Il prospetto contiene ulteriori consigli e maggiori informazioni ed è scaricabile dal sito <a rel="noopener" href="http://www.svizzeraenergia.ch/" target="_blank">www.svizzeraenergia.ch</a> con indicazione del prospetto “Maggiore comfort abitativo - riscaldamento e ricambio d'aria nelle abitazioni”</p> <p>E' pure ottenibile presso:</p> <p>Infine, un sistema che si spera efficace per risparmiare energia, è quello di sensibilizzare gli inquilini in merito a queste regole, possibilmente mostrando loro o facendo loro pervenire il citato prospetto.</p> <p><strong>Renata Galfetti</strong></p>

      Leggi tutto
    • Aiuti finanziari cantonali per il risparmio energetico e per le energie rinnovabili

      02 luglio 2006, Da Economia Fondiaria no. 5/2006


      <p class="sottotitolo"><span class="testo_giust_bold">Aiuti finanziari cantonali per il risparmio energetico e per le energie rinnovabili</span></p> <p class="sottotitolo"><span class="testo_giust_corsivo">In considerazione del crescente interesse dei proprietari in merito agli aiuti finanziari per misure di risparmio energetico o per l'introduzione di energie rinnovabili, abbiamo interpellato l'<strong>Ing. Claudio Caccia, responsabile regionale di SvizzeraEnergia</strong>, che ci fa il punto della situazione.</span></p> <p class="sottotitolo"><span class="sottotitolo">L’energia: un tema di attualità</span></p> <p class="sottotitolo"><span class="testo_giust">L’instabilità e l’aumento del prezzo delle fonti energetiche convenzionali rappresentano un grattacapo sia per i proprietari o gestori immobiliari che per gli inquilini. Negli edifici, le possibilità di riduzione dei costi per il riscaldamento e l’acqua calda sono legate a due strategie, tanto più efficaci quanto più sono combinate tra di loro, ossia:</span></p> <p class="sottotitolo"><span class="testo_giust">L’approccio migliore consiste, nel limite del possibile, nel dare la priorità alla riduzione dei consumi e solo in seguito a riflettere su un eventuale cambiamento di vettore energetico. Perché il risparmio energetico è la prima misura da considerare? Per vari motivi. Innanzitutto, l’energia risparmiata è la più pulita e la meno costosa, poiché non deve essere né estratta, né trasformata, né trasportata. Quindi non genera ne costi ne emissioni nocive di alcun tipo. Secondariamente, ridurre il consumo significa aumentare l’attrattività di un certo immobile: pareti ben isolate, serramenti privi di spifferi, locali privi di muffa contribuiscono in modo indiscutibile ad accrescere la qualità di vita per gli occupanti e a ridurre il rischio di danni alla costruzione e quindi di spese per manutenzioni straordinarie. Infine, ridurre il consumo di un edificio significa permettere l’impiego più efficiente di fonti rinnovabili o comunque accrescere la possibilità di installare impianti sostitutivi (caldaie, bruciatori, serbatoi, ecc.) più piccoli, meno voluminosi e meno costosi.</span></p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td class="testo_giust" width="258">L’ammodernamento: un’occasione d’oro Gli edifici e gli impianti termotecnici (riscaldamento, acqua calda, ecc.) sono soggetti a risanamenti e ammodernamenti poco frequenti. Per questo motivo, quando si presenta l’occasione è meglio “puntare in alto”, ossia adattare lo stabile e gli impianti agli standard attuali, in modo che rimangano moderni per molti anni a venire.</td> <td class="testo_non_giust" width="10"> </td> <td class="testo_non_giust" width="222" valign="top"> <p align="left"><img src="http://www.catef.ch/img/minergie1.jpg" border="0" alt="" width="220" height="219" /></p> </td> </tr> </tbody> </table> <p class="sottotitolo"><span class="testo_non_giust">Per l’involucro (pareti, tetto, pavimenti, serramenti, ecc.) è ad esempio consigliabile intervenire in modo deciso, ossia mirando ad un ottimo valore di isolamento termico. Anche perché una parte non indifferente del costo dell’intervento è rappresentato da costi fissi (ponteggi, ritinteggio, ecc.). Lo standard Minergie, sostenuto finanziariamente da molti cantoni (tra cui il Ticino, vedi riquadro) e da vari istituti di credito, facilita il compito al committente, in quanto è verificato da un ente neutro esterno e definisce con chiarezza gli obiettivi da raggiungere. Minergie gode di grande successo: a livello svizzero sono ormai oltre 5’900 gli edifici nuovi o ammodernati che rispettano tale standard edilizio, che abbina il comfort per gli occupanti a basse spese di esercizio e ad un elevato valore di mercato. A questo proposito va smentita una falsa opinione abbastanza diffusa: gli edifici Minergie devono essere dotati di un sistema automatico di ricambio d’aria, ma non per questo gli inquilini non possono aprire le finestre!</span></p> <table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td class="testo_non_giust" width="257" valign="top"> <p class="testo_giust_bold">Le rinnovabili: moderne ed affidabili</p> <p class="testo_giust">Le energie rinnovabili trovano applicazione sia nelle nuove costruzioni che in quelle esistenti. È chiaro che è soprattutto negli edifici con un basso fabbisogno di energia per riscaldamento che esse possono dare il meglio di sé. Fanno eccezione gli impianti solari per l’acqua calda sanitaria e i riscaldamenti automatici a legna (pellets o cippato), che trovano impiego anche in edifici non propriamente a basso consumo.</p> </td> <td class="testo_non_giust" width="10" valign="top"> </td> <td class="testo_non_giust" width="223" valign="top"> <p align="left"><img src="http://www.catef.ch/img/minergie2.jpg" border="0" alt="" width="220" height="312" /></p> </td> </tr> </tbody> </table> <p class="sottotitolo"><span class="testo_non_giust">In ogni caso, al momento di sostituire l’impianto di riscaldamento o lo scalda-acqua è opportuno ragionare con lungimiranza: scegliere il sistema che inizialmente costa meno può rivelarsi negativo a causa delle spese di esercizio più alte per le decine di anni a venire. In particolare, l’instabilità e l’imprevedibilità del prezzo delle fonti energetiche fossili (olio, gas) impongono una ponderazione molto attenta di queste varianti. Senza parlare di altri aspetti di carattere ambientale (emissioni di CO2) o legati alla sicurezza di approvvigionamento. Non è un caso se anche in Ticino, per le nuove costruzioni, la maggioranza dei committenti (&gt; 60%) opta ormai già da un paio d’anni per le energie rinnovabili (solare, legna, pompe di calore).</span></p> <p class="sottotitolo">Risparmiare energia: il ruolo degli inquilini</p> <p class="sottotitolo"><span class="testo_giust">Il consumo di energia di un immobile dipende ovviamente dalle sue caratteristiche e dall’efficienza dei suoi impianti. Ma pure, e in misura non indifferente, dal comportamento degli utilizzatori e del gestore. Regolare la temperatura in modo adeguato, arieggiare in modo efficiente, riparare eventuali danni, permette non solo di risparmiare energia e denaro, ma pure di garantire la funzionalità dell’edificio e il comfort per gli occupanti. Nel caso di edifici abitativi, è quindi opportuno sensibilizzare ed informare gli inquilini sul modo migliore di mantenere le spese per riscaldamento e acqua calda entro limiti ragionevoli. A tal proposito, SvizzeraEnergia ha elaborato una serie di opuscoli che trattano vari temi, dal consumo per l’acqua calda sanitaria alle possibilità di risparmio a livello di bucato e asciugatura della biancheria, ecc. (vedi sotto).</span></p> <p class="sottotitolo">Volete saperne di più sul risparmio energetico e sulle rinnovabili?</p> <p class="testo_giust">Il programma federale SvizzeraEnergia, che si occupa appunto di sensibilizzare sul risparmio energetico e sulle rinnovabili, sarà presente ad Edilespo (Lugano, 21-25.11.2006), presso lo stand No. 321. Inoltre, in ogni momento è possibile ottenere informazioni, chiarimenti e documentazione gratuita e neutrale telefonando direttamente al Centro di coordinamento regionale allo 091 796 36 08 (mail:<span> </span><span id="cloak73528"><a>[email protected]</a></span>). Tra i documenti a disposizione si può citare: “Rinnovare gli edifici” (consigli sul risanamento energetico degli edifici) “O sole mio” (produzione di acqua calda con collettori solari) “Il riscaldamento ottimale per la vostra casa” (acqua calda e risparmio energetico) “Riscoprire l’acqua calda!” (consigli sulla produzione dell’acqua calda) “Il bosco fonte di calore” (riscaldamenti a legna)</p> <p class="testo_giust_bold">Gli aiuti finanziari del canton Ticino</p> <p class="testo_giust">Il Canton Ticino, attraverso il Dipartimento del Territorio, ha recentemente avviato un programma di aiuti finanziari in ambito energetico. Il programma prevede incentivi dedicati alla promozione del risparmio energetico (edifici Minergie, nuovi o risanati), all’energia solare (impianti solari termici o fotovoltaici), ai riscaldamenti a legna, alla produzione di biogas e al recupero di calore. Ecco in breve un riassunto degli incentivi:</p> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="2"> <tbody> <tr> <td class="testo_non_giust" width="7%" bgcolor="#FF6600"> <div>Cat.</div> </td> <td class="testo_non_giust" width="31%" bgcolor="#FF6600"> <div>Settore</div> </td> <td class="testo_non_giust" width="32%" bgcolor="#FF6600"> <div>Condizioni principali*</div> </td> <td class="testo_non_giust" width="30%" bgcolor="#FF6600"> <div>Ordine di grandezza sussidio</div> </td> </tr> <tr> <td class="testo_non_giust" align="center" valign="top">A</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">Riscaldamenti a legna</td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> <ul> <li>potenza ≥ 70 kW</li> <li>sistemi a pellets esclusi</li> <li>legna quale fonte energetica principale</li> </ul> </td> <td class="testo_non_giust" valign="top">10.- Fr. / per ogni m2 di superficie riscaldato con la legna</td> </tr> <tr> <td class="testo_non_giust" align="center" valign="top">B</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">Edifici Minergie (nuovi o risanati) o Minergie-P o Minergie- ECO</td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> <ul> <li>ottenimento del certificato Minergie</li> <li>superficie (SRE) edificio ≥ 100 m2</li> </ul> </td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> <p>da Fr. 5'000 per edifici nuovi</p> da Fr. 10'000 per risanamenti</td> </tr> <tr> <td class="testo_non_giust" align="center" valign="top">C</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">Impianti solari termici (acqua calda sanitaria e/o supporto al riscaldamento)</td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> <ul> <li>superficie di collettori ≥ 8 m2</li> <li>licenza edilizia approvata</li> </ul> </td> <td class="testo_non_giust" valign="top">250.- per ogni m2 di collettori</td> </tr> <tr> <td class="testo_non_giust" align="center" valign="top">D</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">Impianti solari fotovoltaici (elettricità solare)</td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> <ul> <li>impianti in parallelo alla rete elettrica pubblica</li> <li>potenza ³ 1 kWp</li> <li>licenza edilizia approvata</li> <li>applicati su un edificio Minergie, oppure su una scuola media o professionale oppure riconosciuti dal laboratorio LEEE della SUPSI quale sistemi integrati nella costruzione (progetti “BiPV”)</li> </ul> </td> <td class="testo_non_giust" valign="top">forfait, a seconda della tipologia</td> </tr> <tr> <td class="testo_non_giust" align="center" valign="top">E</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">Impianti per la produzione di biogas o il recupero di calore</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">biogas: trattamento di almeno 1'000 ton/a di biomassa</td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> </td> </tr> <tr> <td class="testo_non_giust" align="center" valign="top">F</td> <td class="testo_non_giust" valign="top">Attività di politica energetica comunale</td> <td class="testo_non_giust" valign="top"> <ul> <li>Comuni membri dell’associazione “Città dell’energia” (con o senza Label omonimo)</li> <li>richiesta approvata dal responsabile regionale di SvizzeraEnergia per i Comuni</li> <li>messa a disposizione degli altri Comuni della documentazione elaborata</li> </ul> </td> <td class="testo_non_giust" valign="top">fino al 50% dei costi (con limite massimo)</td> </tr> </tbody> </table> <p>* Indicazioni sommarie.</p> <p>Gli aiuti non hanno effetto retroattivo: i finanziamenti per impianti / progetti / azioni già iniziati sono perciò esclusi.</p> <p>Per informazioni precise e per i formulari di richiesta si prega di consultare il sito <strong><a href="http://www.ti.ch/incentivi">www.ti.ch/incentivi</a></strong> dove si rimanda pure ai vari uffici che forniscono informazioni gratuite e neutrali sulle tecnologie che godono del sussidio cantonale.</p> <p>N.B:    Per informazioni sugli aiuti concessi dalla <strong>“Fondazione centesimo per il Clima”</strong> per il risanamento energetico degli edifici si prega di consultare il sito <a href="http://www.centesimo-per-il-clima.ch/">www.centesimo-per-il-clima.ch</a> o di telefonare direttamente al <br />0840 220 220</p> <p style="text-align: left;" align="right"><strong>Claudio Caccia</strong><br /><strong>responsabile regionale di SvizzeraEnergia</strong><br /><a href="http://www.svizzera-energia.ch/">www.svizzera-energia.ch</a></p>

      Leggi tutto

Questo articolo è accessibile solo ai soci CATEF.

Diventa socio